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Manifestazione per l’Europa a piazza del popolo. Ma per quale Europa?

Confusi e felici

Da europeisti a equilibristi: a piazza del Popolo troppe idee per averne una. Ma per fortuna c’è Trump…

In migliaia alla manifestazione "Una piazza per l'Europa". Il problema è che non si capisce quale Europa e alla fine l'unico collante è l'nati-trumpismo. E c'è chi presenta il conto al Pd: «Non siete né carne né pesce»

Politica - di Annamaria Gravino - 15 Marzo 2025 alle 19:15

La sintesi della manifestazione di piazza del Popolo sta tutta in un battibecco tra un partecipante e Nicola Zingaretti. «Non siete né carne né pesce. Perché vi siete astenuti? Che vuol dire? Dovevate votare sì», ha detto il signore, che aveva una spilletta dell’Ucraina appuntata sul petto. «Continuate così, a promuovere divisioni», gli ha risposto Zingaretti visibilmente stizzito. La sintesi è tutta qui perché la piazza è stata esattamente questo: un indistinto raduno di numerose e differenti frustrazioni, unite dalla sola voglia di sfogarsi.

In migliaia in piazza del Popolo. Ma per dire cosa?

In termini numerici la manifestazione è stata un successo: secondo gli organizzatori c’erano 30mila persone, più dei pronostici della vigilia. È possibile, come sempre accade in questi casi, che i numeri riferiti siano stati un tantino gonfiati, ma non c’è dubbio che il colpo d’occhio della piazza piena era d’effetto. Questa è una buona notizia, perché sempre la voglia di partecipazione va accolta con favore. La cattiva notizia è che a quella voglia di partecipazione non corrisponde una proposta politica che sia, se non credibile, per lo meno plausibile e che non si esaurisca in un anti-trumpismo incarnato dal fantoccio del presidente Usa che sputa banconote.

Michele Serra fa l’acrobata: «Diversi ma uniti, siamo popolo»

Michele Serra, promotore dell’iniziativa intitolata “Una piazza per l’Europa”, ha pensato di cavarsela dicendo che «diversi ma uniti, siamo popolo». Nei giorni scorsi aveva tentato di risolvere la questione sostenendo che «quando mi chiedono quale sia la piattaforma politica della manifestazione rispondo: “Vogliamo l’Europa”. Gli europei ci sono e vorrebbero che ci fosse di più l’Europa. Una piazza che pone delle domande e cerca di stringersi attorno a un sentimento europeo mi sembra importante».

Una piazza che interroga se stessa, e non sa darsi risposte

E, in effetti, la piazza di domande ne pone tante. Ma a se stessa: qual è questa Europa che volete? Come si deve costruire? Con quali prospettive? Con quali alleanze? Con quali strumenti? Con o senza armi per difendersi? Soprattutto, però, quella piazza le domande le pone ai partiti che hanno scelto di aderirvi, Pd in testa. Il Pd che si è presentato in forze a quale chiamata risponde? A quella delle bandiere arcobaleno che immaginano un’Europa petalosa cui basta invocare la “pace” per ottenerla? O a quella delle bandiere di un’Europa reale, che riscopre l’urgenza di mettersi in condizioni di difendersi? I dem in questi giorni hanno ampiamente dimostrato di non essere in grado di dare risposte. Di più, hanno ampiamente dimostrato quanto queste domande li mettano in crisi.

Elly Schlein e l’illusione che basti ripetere “Europa” per essere europeisti

Anche Elly Schlein, come Michele Serra, ha pensato di cavarsela aggirando l’elefante nella piazza. «L’Europa che vogliamo costruire è un’Europa federale, un’Europa unita, un’Europa che affronta insieme le sue sfide. Noi come Partito democratico ci siamo, ci siamo con lo spirito federalista che si richiama allo spirito di Ventotene, che vuole sfidare i nazionalismi, che vuole riuscire a far superare l’unanimità con i veti e gli egoismi nazionali che hanno fino a qui tenuto sempre a freno il progetto europeo che deve invece andare avanti. E deve fare anche uno sforzo di solidarietà con un nuovo grande piano di investimenti comuni europei, un nuovo Next Generation Eu, pensando ai valori fondamentali, il valore della giustizia sociale, della solidarietà, della pace giusta», ha detto, lasciando nuovamente inevase le tante risposte che l’Europa di questi tempi richiede.

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di Annamaria Gravino - 15 Marzo 2025