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Il sindaco di Lampedusa racconta come l’isola è uscita dall’emergenza migranti

Il nuovo corso

Dall’emergenza migranti all’attesa per i turisti: il sindaco di Lampedusa racconta la nuova vita dell’isola

Riduzione degli arrivi, creazione di nuove strutture e un'organizzazione più efficiente: così la risposta agli sbarchi è diventata strutturale. Mannino: «Prima c'era una una gestione inadeguata, forse creata ad hoc» 

Politica - di Luciana Delli Colli - 18 Marzo 2025 alle 19:33

Numeri gestibili, nuove strutture e un’organizzazione efficiente. Il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, racconta di come l’isola sia uscita dall’emergenza migranti, grazie al lavoro svolto negli ultimi due anni e come ora si prepari ad affrontare non un’ondata di sbarchi, ma di turisti. «La prossima settimana iniziano i primi voli diretti da Milano Malpensa e sono già tutti pieni. Prevediamo una bellissima stagione estiva. Gli sbarchi? Sono numeri gestibilissimi, soprattutto alla luce delle strutture di cui oggi disponiamo», ha spiegato.

Il sindaco di Lampedusa racconta come l’isola è uscita dall’emergenza migranti

Intervistato dall’agenzia di stampa Adnkronos, Mannino ha chiarito che «non c’è alcuna emergenza e non sono neppure preoccupato, perché oggi possiamo contare su una macchina rodata pronta a gestire anche eventuali picchi di arrivi». Che al momento, comunque, non ci sono. Nelle ultime ore sulla più grande delle Pelagie sono approdati 163 migranti: gli ultimi 54, tra cui 4 donne e 3 minori, intercettati dagli uomini della Guardia di finanza. Numeri ben distanti da quelli registrati in passato dall’isola. «Nel 2023 sono stati 101mila i migranti transitati a Lampedusa, da gennaio a oggi ne sono arrivati circa 4mila», ha ricordato il primo cittadino.

Riduzione degli sbarchi e «approccio strutturale»

Si tratta di risultati ottenuti grazie a un lavoro a più livelli, segnato da un cambio di prospettiva decisivo: il passaggio dalla risposta perennemente emergenziale a un «approccio strutturale al fenomeno migratorio». «Oggi l’hotspot è gestito dalla Croce Rossa, le identificazioni avvengono in maniera celere, consentendo trasferimenti sempre più rapidi. Accade così che chi arriva la mattina sull’isola venga trasferito già in serata», ha spiegato ancora Mannino, chiarendo che è stata potenziata anche l’assistenza sanitaria con l’allestimento nei pressi dell’hotspot di «una sorta di poliambulatorio mobile, un’area di emergenza che consente anche di sottoporre a visite immediate le donne in stato di gravidanza». E poi ancora gli spazi di socialità tra i bimbi migranti e quelli che arrivano qui.

E poi ancora la camera mortuaria con le celle frigorifere, che risponde a esigenze di sicurezza della salute pubblica, ma anche di restituzione di dignità nella morte, perché «le salme di chi purtroppo non ce la fa non debbano restare, come accadeva prima, per giorni in una stanzetta senza aria condizionata con il rischio anche di problemi igienico-sanitari».

Mannino: «Ci siamo mossi per porre fine a quella che era una continua emergenza, forse creata ad hoc con una gestione inadeguata»

Il sindaco infine ha ricordato «la gara europea fatta con il governo Meloni per lo smaltimento dei barchini, prima ammassati al molo Favaloro. Spesso talmente tanti da arrivare sino al porto e impedire l’attracco della nave». Tutte cose che «prima non c’erano. La realtà – ha concluso Mannino – è che in questi anni ci siamo mossi per porre fine a quella che era una continua emergenza, forse creata ad hoc con una gestione inadeguata».

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di Luciana Delli Colli - 18 Marzo 2025