
No guerre commerciali
Dazi, Tajani presenta il piano export: “Bene il rinvio della Ue. Guardiamo a nuovi mercati ma gli Usa restano centrali”
"Stati Uniti ed Europa sono i cardini della nostra politica estera. Due facce della stessa medaglia che si chiama Occidente". La Farnesina conferma "grandi spazi di dialogo dopo l'incontro con Rubio"
Dai negoziati di pace sull’Ucraina, dal piano di difesa europea alle contromisure ai dazi Usa, dal Medioriente al Venezuela. Tanti i nodi di politica estera affrontati dal ministro Antonio Tajani che oggi a Villa Madama ha presentato il nuovo piano export italiano. All’indomani della decisione di Bruxelles di rinviare l’entrata i vigore dei dazi nei confronti degli Stati Uniti, Tajani conferma la sua soddisfazione per la linea del pragmatismo e non del braccio di ferro, sostenuta dal governo.
Dazi, Tajani: bene il rinvio ad aprile delle contromisure Ue
“Noi facciamo una politica commerciale che ha come obiettivo quello di arrivare alla fine della legislatura a un’esportazione di 700 mila euro“. Così l’inquilino della Farnesina in un punto stampa prima dell’inizio del convegno sul “Piano d’azione per l’export italiano’. “Ieri – ha detto a proposito del dossier dazi – sono stato a lungo colloquio con il Commissario europeo Sefcovic. Condivido la sua scelta, di rinviare di due settimane eventuali contromisure europee. Questo permette di avviare un confronto anche con gli Stati Uniti. Noi siamo contro una guerra commerciale e lo stesso commissario Sefcovic ha detto che aspetterà, per valutare il tipo di reazione, se sarà il caso di una reazione”.
Piano d’azione per allargare i mercati senza lasciare gli Usa
“Abbiamo preparato un piano di azione che prevede una presenza italiana in crescita in alcuni paesi dove ci sono grandi opportunità. Questo non significa che non dobbiamo continuare a parlare con gli Stati Uniti, perché sarebbe un errore lasciare gli Usa. Però dobbiamo guardare al mercato nel suo complesso quindi”, ha chiarito. Tajani pensa a Messico, Canada, Sud Africa, India, Vietnam, Thailandia, all’Indonesia, Filippine ed Emirati Uniti. Una sfida cruciale tanto che la Farnesina ha annunciato un’unità apposita per l’Export, con un numero dedicato e una mail. “Qualsiasi impresa italiana potrà avere immediatamente una risposta dal ministero per tutto ciò che riguarda il problema delle esportazioni e dei dazi. Presto nomineremo un inviato speciale del ministero degli Esteri”. Il governo individua una serie di mercati alternativi come piano B in caso di guerra commerciale con gli Usa, ma quello di oltre Atlantico rimane uno sbocco privilegiato.
Nell’export rientra anche il concetto di difesa
Nell’export rientra anche il concetto di difesa, ha aggiunto Tajani: “Serve a tutelare i nostri mercantili. Il Made in Italy si protegge anche con la Marina Militare e con la missione europea. Quindi dire che la difesa europea non serve è una colossale sciocchezza”. Quanto al dibattito infuocato sul ‘riarmo’ europeo il ministro degli Esteri ha ribadito la rotta di Palazzo Chigi. “L’unica soluzione per proteggerci è l’Europa. Senza, non andiamo da nessuna parte. Per fortuna, mi pare che la posizione della presidente Meloni sia molto chiara e inequivocabile”.
Stati Uniti e Ue due cardini della politica estera italiana
Parole chiare e definitive sul rapporto transatlantico. “Stati Uniti ed Europa sono i due cardini della politica estera di questo governo. Due facce della stessa medaglia, che si chiama Occidente”, ha detto il capo della nostra diplomazia citando il lungo colloquio avuto con Marco Rubio a margine del G7 Esteri. Non può esserci Nato senza Usa, ha ribadito. “Sono rientrato con la convinzione che vi sia grande spazio per il dialogo tra Europa e Stati Uniti. Penso in primo luogo alla collaborazione economica. Il nostro è un partenariato economico straordinario e ci sono margini per riequilibrare la bilancia commerciale. Dagli Usa possiamo importare di più, per esempio nel settore della difesa anche in un’ottica di rafforzamento del pilastro europeo della Nato”.
Se la collaborazione con la Casa Bianca è un punto strategico il piano per la sicurezza Ue “va nella giusta direzione. Servirà a scoraggiare future aggressioni e a dimostrare agli Stati Uniti che siamo un partner affidabile”. Sull’Ucraina Tajani ha ribadito l’impegno italiano per una pace giusta e duratura. “La dichiarazione finale che abbiamo adottato in Canada è molto chiara in proposito. Abbiamo accolto con favore il processo di dialogo che si è messo in moto e vogliamo sostenerlo. Lo stesso Rubio mi ha sottolineato che l’Europa dovrà farne parte, abbiamo un sistema articolato di sanzioni sulla Russia che impone la nostra presenza al tavolo. Ma è chiaro che nell’ipotesi di una pace occorreranno forti garanzie di sicurezza. Che sono impossibili senza un impegno concreto americano. Solo uniti siamo forti”.
Venezuela, il caso è sul tavolo delle priorità
Infine riflettori sul Venezuela. Tajani ha confermato di aver portato al tavolo del G7 il caso dei 9 detenuti cui a Caracas chiedendo la collaborazione degli Usa. “Più che aver fatto inserire nel documento del G7 la richiesta di liberazione di tutti i prigionieri politici (anche se Trentini non è un prigioniero politico), più di quello che stiamo facendo non si può fare. Ma non è facile trattare quando si ha a che fare con paesi dove la democrazia è limitata”.