
Furia devastatrice
Delirio violento a Trento, straniero si scaraventa da un’auto in corsa, distrugge il gazebo di FdI e ferisce un militante leghista
Panico in piazza nei dintorni di Trento: l'aggressore in preda a una furia cieca ha demolito la struttura di FdI e poi, afferrato un cartello elettorale in plastica del Carroccio, lo ha violentemente scagliato contro un giovane della Lega, provocandogli una brutta ferita di 12 centimetri sopra l’orecchio sinistro
Delirio violento nella mattinata di oggi a Mori, in provincia di Trento, dove si stava allestendo il punto di informazione in vista delle elezioni comunali del 4 maggio, quando uno straniero di mezza età è arrivato in corsa con l’auto in mezzo ai gazebo elettorali di Fratelli d’Italia prendendo di mira strutture, seminando panico tra i presenti, devastazione e aggredendo violentemente i militanti impegnati in un durante un’ordinaria attività di informazione, e arrivando a ferire fisicamente un giovane della Lega, Mario Fiorini, il cui banchetto era poco distante, lanciandogli addosso con tutta la forza e la rabbia che aveva in corpo un cartellone e ferendolo alla testa. Per la cronaca, il ragazzo ha riportato una ferita lacero-contusa di 12 centimetri sopra l’orecchio sinistro.
E tutto senza alcun motivo apparente o discussione che possa in qualche modo inquadrare nel contesto di un diverbio o di un contenzioso di qualunque natura la reazione spropositata.
Panico in Trentino, distrugge il gazebo di FdI e aggredisce un militante della Lega
«Nonostante i tentativi dei presenti di calmarlo – recita una nota del Carroccio – l’uomo ha afferrato un cartello elettorale in plastica della Lega e lo ha violentemente scagliato sulla testa di un nostro militante, Mario Fiorini, provocandogli una ferita lacero-contusa di 12 centimetri sopra l’orecchio sinistro. Fiorini è stato immediatamente soccorso e trasportato in ambulanza all’ospedale di Rovereto. I militanti di Fratelli d’Italia sono venuti in nostro soccorso cercando di calmare l’uomo che di tutta risposta ha preso un altro cartello elettorale e lo ha distrutto, per poi dirigersi verso il gazebo di Fratelli d’Italia, che ha ribaltato e danneggiato. I militanti presenti hanno cercato di contenerlo, mentre veniva allertato il 112. Dopo aver tentato di allontanarsi, l’uomo è stato individuato dai Carabinieri all’interno di un bar nelle vicinanze, dove è stato fermato» e identificato dai carabinieri.
Solidarietà e sconcerto di Alessandro Urzì
Scene di follia tutt’altro che ordinaria, insomma, quelle registrate dalla cronaca questa mattina a Mori, con il gazebo di FdI preso d’assalto e vandalizzato e un militante del Carroccio aggredito e ferito. Sul posto è arrivata l’ambulanza e i carabinieri che hanno fermato l’aggressore, tutto sotto gli occhi dei presenti atterriti e terrorizzati, tutti visibilmente sotto shock. Sconcertato anche il coordinatore regionale di FdI Alessandro Urzì, che a caldo ha commentato l’accaduto: «Esprimo tutto il mio sconcerto e la forte preoccupazione per l’aggressione subita dai nostri militanti di Fratelli d’Italia durante un’ordinaria attività di informazione con l’allestimento di un gazebo a Mori, in provincia di Trento», ha detto il deputato, coordinatore di Fratelli d’Italia in Trentino-Alto Adige.
Distrugge gazebo FdI e ferisce militante del Carroccio: inaccettabile intolleranza politica
Aggiungendo a stretto giro: «La struttura è stata devastata in modo preordinato da un soggetto arrestato poi dai carabinieri. Esprimo solidarietà anche al militante della Lega che ha subito nella stessa circostanza un’aggressione anche fisica. Questi atti di intolleranza politica sono l’effetto indiretto della aggressività dell’opposizione politica a livello nazionale contro il governo Meloni, cieca anche di fronte ai risultati in termini di autorevolezza del nostro paese a livello internazionale e di recupero della stabilità politica ed economica».
La denuncia della Lega in una nota
E i fatti parlano, anche più delle parole che potremmo usare per descriverli. E a denunciarli, tra i primi, sono intervenute la deputata leghista Vanessa Cattoi e la segretaria del Carroccio a Mori Silvana Scarabello. Le quali in una nota denunciano: «Un uomo, di mezza età e di origine straniera, ha improvvisamente fermato la sua auto in mezzo alla strada. Lasciando la portiera aperta, si è scagliato contro il nostro gazebo. Inveendo con insulti, gridando ripetutamente “Assassini, assassini”. Nonostante i tentativi dei presenti di calmarlo, l’uomo ha afferrato un cartello elettorale in plastica della Lega e lo ha violentemente scagliato sulla testa di un nostro militante, Mario Fiorini. Provocandogli una ferita di 12 centimetri sopra l’orecchio sinistro. Fiorini è stato immediatamente soccorso e trasportato in ambulanza all’ospedale di Rovereto».
Un episodio che «solleva serie preoccupazioni sulla sicurezza pubblica» nella zona
Basterebbe questo rapido ed esaustivo sunto dell’accaduto a commentare senza bisogno di ulteriori dichiarazioni l’episodio. Ma è chiaro che significato e timori impliciti nella vicenda inducono a ulteriori riflessioni e moniti. Così, se le due esponenti leghiste aggiungono al loro racconto ulteriori considerazioni su quanto e perché «questo episodio solleva serie preoccupazioni sulla sicurezza pubblica, in particolare considerando che un evento simile, se fosse accaduto il giovedì, giorno di mercato, alla presenza di famiglie e bambini, avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi». Spingendo, sia Cattoi che Scarabelli, a chiedere «con urgenza alle autorità competenti, in particolare al Sindaco e alle forze dell’ordine, di adottare misure concrete. Inziative per garantire maggiore sicurezza nella città di Mori e dintorni».
Lucaselli (FdI): «Contro di noi un ennesimo episodio di violenza politica»
Infine, ha espresso viva «solidarietà ai militanti di Fratelli d’Italia aggrediti a Mori, in provincia di Trento, mentre svolgevano legittimamente la loro attività a un gazebo» la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli. La quale, contestualmente, ha anche aggiunto in calce: «Ancora una volta, l’ennesima, ci troviamo a commentare un atto di violenza politica contro di noi. In una democrazia compiuta, l’odio non può e non deve trovare cittadinanza. Invece continua a persistere un clima di delegittimazione. Che, come abbiamo purtroppo visto più volte, ha conseguenze pericolose»…