
Il fuori programma
Draghi parla 2 ore e mezza in Senato, poi si lagna: “Guardate l’orologio, allora me ne vado” (video)
Sono passati pochi minuti dalle 12,30: l’audizione di Mario Draghi al Senato, dinanzi alle Commissioni bilancio, attività produttive e politiche della Ue, di Montecitorio e Palazzo Madama sul tema della competività va avanti da due ore e mezza. Normale che l’attenzione scemi, ma non per SuperMario, abituato a ben altri trattamenti. Incluse le più servili e imbarazzanti attenzioni. Come certe standing ovation addirittura dei giornalisti. O come gli appelli firmati a frotte per chiedergli di rimanere a Palazzo Chigi. Altri tempi e l’ex presidente del Consiglio, della Banca d’Italia e della Bce se ne è accorto dalla platea dei senatori inevitabilmente distratta dopo 150 minuti.
Si è alle ultime battute ma nella Sala Koch, la più grande scelta per accogliere i parlamentari delle tre Commissioni, evidentemente c’è un certo nervosismo. Draghi cerca di rispondere a tutte le domande accorpandole per tema. Ma nota, probabilmente, che l’attenzione sta scemando.
Draghi si spazientisce
E così, mentre sta spiegando la dinamica che spinge i risparmi a lasciare l’Italia per altri Paesi dove “c’è più guadagno” perché lì “é stata fatta innovazione e i redditi sono aumentati”, si avvia ad una chiosa repentina. “Sentite, io vedo che voi guardate l’orologio. Vi ringrazio molto per l’attenzione, grazie” e così termina. Il presidente della Commisione politiche Ue del Senato, l’esponente di FdI, Giulio Terzi di Sant’Agata, cerca di rimediare da consumato diplomatico. “Non c’era limite di tempo, ovviamente, per il presidente Draghi. Ringrazio Draghi e tutti i rappresentanti a questo incontro”. Ma ormai il tempo è passato. Anche per SuperMario.