
Con Giuli e Lollobrigida
Ecr chiude la due giorni di Subiaco rinnovando l’orgoglio delle proprie radici: nel segno di San Benedetto
A Subiaco, terra di San Benedetto, patrono d’Europa e simbolo di identità, cultura e tradizione europea, si è conclusa la due giorni di Fratelli d’Italia ed Ecr dedicata a identità e radici. Un evento imponente che ha visto tra i protagonisti esponenti di punta del governo e dei conservatori europei. Sono stati infatti almeno una trentinaa gli eurodeputati Ecr arrivati direttamente da Bruxelles: ieri il silenzio nella preghiera al Sacro Speco, oggi tutti in teatro per i lavori, conclusi con la lectio di Ryszard Legutko, già copresidente del gruppo Ecr. Una giornata intervallata dai banchetti della Fiera e dalle celebrazioni per San Benedetto nell’anniversario della sua scomparsa.
Lollobrigida: “Il concetto di Europa nasce con San Benedetto”
«Il cristianesimo è l’unico elemento fortemente unificante in Europa, e non c’è bisogno di essere cristiani per riconoscerlo. Benedetto Croce affermava che tutto in Europa parla cristiano, e questo si riflette nelle nostre istituzioni», ricorda Francesco Lollobrigida, che proprio di Subiaco è originario. Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare sottolinea infatti che «il concetto di Europa nasce con San Benedetto, oggi l’Europa deve riscoprire la sua missione e i conservatori hanno in questo un ruolo strategico, garantendo pace e prosperità». «Per affrontare le sfide future, l’Europa deve essere forte economicamente e guidata da valori chiari, con l’Italia protagonista», rimarca il ministro.
«La nostra Europa potrà essere forte, libera e prospera soltanto se sarà consapevole e fiera della propria identità», dice Antonella Sberna. La vicepresidente del Parlamento Europeo ed eurodeputata di Fratelli d’Italia-Ecr sottolinea che «nei monasteri benedettini nacquero quei modelli di comunità che hanno permesso alla civiltà europea non soltanto di sopravvivere nei secoli bui, ma di rifiorire e prosperare». «E quindi la carta dei valori Conservatori firmata esattamente un anno fa ispirata dai principi benedettini, rappresenta un impegno vivo e attuale, un faro verso cui guardare per promuovere una società stabile, giusta e inclusiva, capace di coniugare progresso e tradizione, innovazione e moralità, libertà e rispetto reciproco».
Al Teatro Narzio di Subiaco l’evento conclusivo
Al Teatro Narzio di Subiaco, è presente anche il ministro della Cultura, Alessandro Giuli che torna sulla polemica di questi giorni. «Meloni ha citato, nei giorni scorsi, un passaggio del Manifesto di Ventotene perlomeno discutibile, non secondo i canoni di un regime, ma secondo i canoni delle nostre democrazie liberali», osserva Giuli. «Non saremo certo noi a negare lo stato di cattività all’interno del quale è stato concepito il Manifesto di Ventotene’», continua il ministro. «Ma io mi chiedo: chi può negare che fra i maestri censori insorti contro il premier Meloni si annida una minoritaria ma rumorosa progenie composta da veterocomunisti transitati a suo tempo dalla ottusa militanza per l’Unione Sovietica alla ottusa militanza per la peggiore Unione Europea? Passare dall’Urss all’Ue senza nemmeno una piccola sosta nei confini italiani? Proprio loro insorgono? I vecchi nemici giurati dell’interesse nazionale? Nemici giurati – conclude Giuli – perfino di quel socialismo tricolore riformista che brillò come una coda di cometa sul finire della Prima Repubblica, di cui loro sono stati feroci avversari».
Il commosso omaggio a Domenico Petrini
L’evento di Subiaco è anche un’occasione per ribadire «l’idea di un’Europa fondata sulle nostre radici cristiane – dice Carlo Fidanza, europarlamentare di FdI e capo delegazione italiana del gruppo Ecr – un’Europa della tradizione, dei valori profondi, non un’Europa solo burocratica, non soltanto un mercato ma un’Europa rispettosa dell’identità dei popoli e delle nazioni. Un modello opposto a quello delle sinistre dirigiste e stataliste e socialiste ed è quello per cui ci battiamo».
Una battaglia politica che ottiene i suoi lusinghieri successi, con il governo Meloni che fa scuola in Europa, come sottolinea il co-presidente dei Conservatori al Parlamento europeo ed eurodeputato di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini. «Il Consiglio europeo di ieri si e’ aperto proprio con il sostegno di più della metà dei capi di governo europei all’iniziativa italiana. Dall’Italia finalmente arriva una nuova proposta per il governo dell’immigrazione che e’ fatto di contrasto all’immigrazione illegale, di hotspot nella dimensione esterna, quindi nei paesi di origine e transito, e lì la selezione di chi ha diritto e chi non ha diritto ad entrare in Europa. Pare che finalmente si stia andando nella giusta direzione».
Nella seconda e conclusiva giornata dell’evento promosso dal gruppo parlamentare dei Conservatori europei, non può mancare il toccante omaggio a Domenico Petrini, sindaco di Subiaco ed esponente di Fratelli d’Italia, morto nel gennaio scorso a soli 38 anni, per un infarto. «Al suo nome e alla sua memoria dedico questo mio intervento – scandisce un commosso ministro Giuli – assieme al rimpianto per non aver avuto la possibilità di affiancarlo nella sua missione interrotta da una morte acerba. E allora consentitemi, vi prego, la libertà di dire: Domenico, presente».