
L'ex comandante dei Ris
Garofano (ex Ris) richiude il caso Garlasco: “Quel Dna non basta per accusare Sempio”. E i reperti del processo sono andati persi
“Ero consulente per Sempio già nella prima indagine su di lui. Dissi allora quello che ripeto oggi: le tracce di Dna trovate sotto le unghie della povera Chiara non erano idonee per un’identificazione personale. Siccome le tracce sono sempre quelle, per quanto mi riguarda non è cambiato niente: come non erano idonee nel 2016 non sono idonee nel 2025”. Così a Repubblica l’ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano, consulente in pectore della difesa di Andrea Sempio, nel caso Garlasco.”
Garofano: ora i media trattano Sempio da colpevole e Stasi da innocente
Il Dna, spiega, “era pochissimo, e talmente degradato che non era possibile fare alcuna considerazione né in tema di identità né in tema di esclusione. È vero, oggi esistono nuove tecnologie, ci può magari essere un’interpretazione più precisa, ma le tracce sono e rimangono tali. È un profilo parziale e incompleto”. Sulla decisione della Procura di indagare di nuovo Sempio “sono perplesso”. Il ragazzo era “amico di Marco Poggi, frequentava assiduamente quella casa: sono sicuro che se oggi analizzassimo degli oggetti di casa troveremmo il Dna di Sempio e anche quello di Chiara. Un Dna da oggetti toccati. Se ci sono reperti che non sono mai stati analizzati è giusto e doveroso farlo. Ma se i reperti sono sempre gli stessi, non ci sono nuove tecnologie che tengano”. In generale “un caso lo riapri se ci sono novità sul piano scientifico o se ci sono nuove testimonianze. Altrimenti rischia di essere un esercizio narcisistico. Da qualche anno c’è una corsa a riaprire casi dopo sentenze definitive”.
Perché Sempio si era rifiutato di farsi prelevare la saliva? “Credo sia stata una reazione istintiva, per la serie: ma cosa volete ancora da me? Non credo al rifiuto per sottrarsi alla giustizia, sarebbe stato stupido”. Adesso “la cosa antipatica è che mediaticamente è come se Sempio fosse già colpevole e Stasi in procinto di uscire dal carcere”.
Sono introvabili o andati distrutti i reperti del caso Poggi
Sarà quasi impossibile trovare riscontri all’ipotesi “suggestiva” che colloca Andrea Sempio nella villetta dove Chiara Poggi fu trucidata il 13 agosto 2007 come omicida in concorso con Alberto Stasi “o altri soggetti”. A cominciare dalla “irrilevanza investigativa” degli elementi a carico del 37enne, già vagliati da pm e gip in più occasioni: l’impronta sulla porta, l’alibi del parcheggio a Vigevano, le telefonate a vuoto a casa Poggi, il cellulare in vacanza dell’amico Marco Poggi, i capelli nel lavabo.
Infine ci sono i 7 tentativi delle difese di Alberto Stasi (un ricorso straordinario per Cassazione