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George Foreman è morto: il suo match con Ali divenne leggenda. La sua vita: da orco del ring a reverendo

Anche Tyson piange il mito

George Foreman è morto: il suo match con Ali divenne leggenda. La sua vita: da orco del ring a reverendo

Esteri - di Luisa Perri - 22 Marzo 2025 alle 09:58

È morto a 76 anni l’ex campione del pesi massimi George Foreman. Soprannominato Big George, fu protagonista di una singolare e lunghissima carriera – dal 1969 al 1977 e dal 1987 al 1997 – nel corso della quale fu due volte campione del mondo dei pesi massimi. “I nostri cuori sono spezzati. Con profondo dolore, annunciamo la scomparsa del nostro amato George Edward Foreman Sr, che se n’è andato serenamente, circondato dai suoi cari. Un predicatore devoto, un marito devoto, un padre amorevole, un nonno e bisnonno orgoglioso. Ha vissuto una vita segnata da fede incrollabile e umiltà. Un umanitario, un olimpionico, e due volte campione del mondo dei pesi massimi, è stato profondamente rispettato. Siamo grati per l’esplosione di amore e preghiere e chiediamo gentilmente privacy per onorare la straordinaria vita di un uomo che abbiamo avuto la fortuna di chiamare nostro” le parole della famiglia sulla pagina instagram dell’ex pugile con cui hanno annunciato la scomparsa.

Quando Foreman terrorizzò l’italiano Bambini: quello mi ammazza…

Foreman si avvicinò al mondo del pugilato dopo aver vissuto una gioventù difficile e tormentata. Poco più di un anno dopo aver vinto il suo primo incontro da dilettante, Foreman vinse il diritto di rappresentare gli Stati Uniti alle Olimpiadi del 1968 a Città del Messico. Vinse facile la medaglia d’oro olimpica nella categoria dei pesi massimi a Città del Messico 1968.  Noi italiani ne sappiamo qualcosa perché in semifinale sconfisse l’azzurro Giorgio Bambini, l’avversario italiano in semifinale, alle Olimpiadi di Città del Messico, nel 1968.

Dopo la terza ripresa, Bambini, (fatte le debite proporzioni) un po’ come la nostra Angela Carini contro Imane Khelif, se ne rimase all’angolo, mentre gli allenatori azzurri Rea e Poggi cercavano di spingerlo al centro del quadrato. Nessuno in quel momento poteva immaginare che l’azzurro si era arreso davanti a uno dei pesi massimi più forti di tutti i tempi. Alcuni giornalisti sportivi e molti tifosi italiani dell’epoca ridicolizzarono Bambini, un po’  come hanno fatto appunto con la nostra Carini alle Olimpiadi di Parigi. I fatti hanno dimostrato che in entrambi i casi gli avversari erano fuori categoria.

“The Rumble in the Jungle

Passato tra i professionisti l’anno seguente, si affermò subito come uno dei più temibili picchiatori della categoria e nel 1973 conquistò il titolo mondiale detronizzando con facilità l’imbattuto campione indiscusso Joe Frazier. Seguirono quindi due difese del titolo e la sua prima sconfitta da professionista subita nel famoso “The Rumble in the Jungle” per mano di Muhammad Ali.

Inseguì poi senza successo una chance mondiale e dopo la sconfitta nel 1977 contro Jimmy Young si ritirò per la prima volta cambiando il proprio stile di vita e avvicinandosi alla religione, divenendo un ministro ordinato. Tornò quindi sul ring nel 1987 e sette anni dopo, all’età di 45 anni, riconquistò i titoli del mondo WBA, IBF e lineare battendo il ventisettenne Michael Moorer. Ciò lo rese il più anziano campione del mondo nella storia dei pesi massimi. Si ritirò per la seconda ed ultima volta nel 1997, all’età di 48 anni, dopo una discussa sconfitta contro Shannon Briggs. La International Boxing Hall of Fame lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni epoca.

Foreman, il più forte, non il più grande

Per anni Foreman, che ha regnato come campione del mondo dei pesi massimi durante l’era migliore della sua categoria, è stato costretto a fungere da antidoto ai successi più popolari dei suoi principali rivali, Muhammad Ali e Joe Frazier. Nel periodo che ha preceduto il “Rumble in the Jungle” in quello che allora era lo Zaire nel 1974. Foreman, morto all’età di 76 anni, è stato descritto come un orco senza senso dell’umorismo in netto confronto al fascino esuberante di Ali: una personalità che Foreman ha fatto ben poco per cercare di cambiare pubblicamente. Ma negli anni successivi, a partire dal suo trionfo su Michael Moorer nel 1994 per diventare il più anziano campione dei pesi massimi all’età di 45 anni, Foreman avrebbe creato un notevole cambiamento nella sua percezione pubblica, che alla fine lo ha reso uno degli sportivi americani più duraturi e popolari.

Foreman: una vita da film

Foreman è nato a Marshall, in Texas, nel 1949 e ha vissuto un’infanzia travagliata, rispondendo ai bulli locali diventando, per sua stessa ammissione, un delinquente minorenne, coinvolto in furti nei negozi e rapine e trovandosi spesso nei guai con la polizia. Dopo aver abbandonato la scuola superiore all’età di 16 anni, Foreman si iscrisse al corpo di lavoro locale, una decisione che lui attribuisce all’aver contribuito a cambiare la sua vita. Fu

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di Luisa Perri - 22 Marzo 2025