
La proposta
Giochi “legali e trasparenti”, in dirittura d’arrivo la riforma. Pedrizzi: “Ora uno sforzo politico bipartisan”
E’ imminente, secondo indiscrezioni, la presentazione da parte dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli alla Conferenza unificata Stato-Regioni della nuova proposta di riordino complessivo del gioco fisico, settore delicato e nevralgico della nostra economia. Nel 2024, il volume totale delle giocate (attenzione: giocate non spese perché la gran parte torna al giocatore) in Italia ha raggiunto i 167 miliardi di euro. Le entrate dello Stato derivanti dalle attività di gioco legale, nel 2024, sono state valutate in oltre 11 miliardi di euro. Un “tesoretto” da difendere dagli attacchi della criminalità organizzata e dai professionisti del riciclaggio, a parere di Riccardo Pedrizzi, già presidente della Commissione Finanze del Senato, invitato come esperto a partecipare ai tavoli di consultazione dell’Adm e promotore della Indagine Conoscitiva della Commissione Finanze e Tesoro del Senato che nella legislatura 2001-2006 pose basi per un riordino complessivo dei giochi.
La riforma del settore Giochi e la proposta di Pedrizzi
“Ancora una volta i vertici dell’Agenzia ci riprovano a contribuire in maniera determinante a varare una riforma che sarebbe veramente storica. Mai come in questa occasione va registrata infatti la consapevolezza di voler raggiungere un obbiettivo perseguito da decenni e che nessun governo e nessuna gestione dell’Agenzia c’erano mai riusciti – dice Pedrizzi -. La riforma del settore, se arrivasse all’approvazione, sarebbe una svolta storica sotto tutti i punti di vista. Negli ultimi tempi le posizioni tra Stato e Regioni si sono abbastanza avvicinate, ma restano ancora da definire gli annosi problemi delle distanze e della quantità di apparecchi da distribuire sul territorio”.
Secondo Pedrizzi, “occorre perciò un colpo d’ala ed un salto di livello decisionale, cioè passare dai Tavoli tecnici a quello politico. Solo la politica infatti può decidere e chiudere su temi ‘sensibili’ come quello delle distanze e del numero di apparecchi, per i quali oltretutto vanno presi in considerazione le più recenti acquisizioni di tipo scientifico (Censis, LUISS, Università Roma Tre, Eurispess, CGIA di Mestre ecc. ecc.), di altri istituti di eccellenza (Istituto Superiore di Sanità, Corte dei Conti ecc. ecc.) e degli esponenti politici più esperti del settore”.
Pedrizzi si augura un’intesa bipartisan, ma se ciò non fosse possibile, bisogna partire dalle regioni amministrate dal centrodestra. “Si assumano le responsabilità i loro governatori per arrivare ad un testo concordato così come previsto dalla Delega fiscale approvata a larghissima maggioranza dal governo del Destra-Centro. Sapendo bene che in questa direzione si sono mossi anche governatori della Sinistra come Emiliano in Puglia e De Luca in Campania. E si parta proprio dalle “illuminanti” proposte che arriveranno – presumibilmente – dall’ADM, conclude Pedrizzi.