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Gualtieri nei guai per la “Piazza per l’Europa”

Protesta in Campidoglio

Gualtieri nei guai per i soldi alla “piazza per l’Europa”: richiesta di dimissioni e nuovi esposti

FdI in Aula Giulio Cesare con lo striscione «Gualtieri vergogna Capitale». Il caso si allarga anche ad altre città. Bignami: «Serve chiarezza, non si possono usare i soldi dei cittadini per manifestazioni di parte»

Politica - di Federica Parbuoni - 20 Marzo 2025 alle 16:21

Con lo slogan «Roma libera» e uno striscione su cui si leggeva «Gualtieri vergogna Capitale», FdI ha portato direttamente in Aula Giulio Cesare la protesta per lo scandalo della manifestazione “Una piazza per l’Europa”, finanziata dal Campidoglio con 270mila euro come se fosse stata promossa dall’amministrazione e non da Repubblica. Oltre al gruppo consiliare, alla protesta erano presenti anche il coordinatore romano e deputato di FdI, Marco Perissa, e una delegazione del gruppo regionale.

«Gualtieri vergogna Capitale»: la protesta FdI per il caso “Piazza per l’Europa”

Sulla vicenda il consigliere di Fratelli d’Italia, Federico Rocca, fra i primi a sollevare il caso, ha convocato la Commissione Trasparenza di Roma Capitale che presiede, per chiedere conto delle motivazioni e della documentazione delle spese sostenute. «Se Gualtieri pensa di poter fare le sue campagne elettorali con i soldi dei cittadini, il nostro invito è quello di dimettersi», ha commentato la consigliera regionale di FdI, Laura Corrotti, parlando di «politica fatta per gli amici degli amici». Richieste di dimissioni sono arrivate anche dal gruppo consiliare di Forza Italia.

«I romani non sono il bancomat del Pd»

«Grave quanto accaduto, Gualtieri faccia chiarezza nelle sedi opportune e spieghi l’utilizzo allegro di fondi pubblici – 270mila euro come riportato sui media in questi giorni – che anziché essere utilizzati per eventi istituzionali o per manutenere la città… Sarebbero stati spesi per i suoi amici di sinistra in piazza», ha commentato il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, aggiungendo che «i romani non sono il bancomat del Pd».

Il caso si allarga anche ad altre città

Ma ora il caso potrebbe estendersi anche ad altre città. Il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, ha fatto sapere che «presenteremo un esposto alla Procura di Roma e alle autorità competenti delle città in cui legittimamente si sono tenute e si terranno manifestazioni di parte come quella di sabato scorso, per fare chiarezza sulle spese della loro organizzazione». «Vogliamo una risposta chiara – ha spiegato Bignami – sull’eventuale compartecipazione del Comune di Roma e di altre amministrazioni locali, in particolare sull’utilizzo dei soldi di tutti i cittadini per finanziare iniziative di parte. E questo riguarda in particolare anche Bologna visto che è stata annunciata nei prossimi giorni una manifestazione di parte che si vuole ammantare di istituzionalità». Gli esposti, ha spiegato ancora il capogruppo di FdI alla Camera, saranno depositati anche alla Corte dei Conti.

Bignami: «Serve chiarezza, non si possono usare i soldi dei cittadini per manifestazioni di parte»

«Fratelli d’Italia ritiene ovviamente fondamentale che venga garantito a tutti il diritto di espressione e libertà di parola, ma anche – ha sottolineato Bignami – che i contribuenti non vengano costretti a pagare iniziative di parte con soldi destinati a sociale, servizi, infrastrutture. A Roma, dove ci aspettiamo che in 72 ore si compiano tutti gli atti dovuti conseguenti, a Bologna e nelle altre future sedi di questa iniziativa di parte».

Gasparri: «Vicenda di una gravità inaudita»

«Quella della manifestazione dello scorso 15 marzo a Roma è una vicenda di una gravità inaudita», ha commentato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, che, in un’intervista al Tempo, ha annunciato a sua volta «un esposto per chiedere di fare luce su questa vicenda alla Corte dei conti e alla procura della Repubblica di Roma». «Parliamo di soldi del Comune usati per una manifestazione organizzata da un giornale, con un chiaro sapore politico. Hanno messo sul palco comici, ballerine, giornalisti, solo perché i politici, divisi tra loro, non potevano parlare. Ma perché finanziare una cosa del genere con i soldi pubblici? È una follia, qualcosa che va oltre la regolarità amministrativa. Definire la manifestazione come istituzionale è ridicolo», ha sottolineato l’esponente azzurro.

Qui il video della protesta in Aula Giulio Cesare

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di Federica Parbuoni - 20 Marzo 2025