
Neonati di Traversetolo
I due figli di Chiara Petrolini benedetti e sepolti: hanno un nome e un posto in cui riposare. Manca solo la giustizia
La cerimonia funebre in provincia di Parma ha restituito dignità e appartenenza familiare ai piccoli di cui l'anagrafe in gennaio ha registrato nomi e data di nascita e di morte. La madre grande assente: in compenso un mazzo di rose bianche e tante visite hanno tributato il doveroso addio ai due fratellini
Pace a loro: a quei due neonati di Traversetolo, piccoli venuti meno alla vita, e a chi piange la loro scomparsa. I corpi di Angelo Federico e Domenico Matteo hanno ricevuto la benedizione di padre Antonio Ciceri prima di essere sepolti. Il tutto, in assenza della madre, come noto ai domiciliari nella villetta di famiglia di Vignale. Questa mattina, pochi minuti dopo le 8, i due figli che Chiara Petrolini ha ucciso nascondendo le salme nel giardino di casa, sono stato sepolti presso il cimitero della frazione di Bannone, nel comune di Traversetolo. La ragazza non era presente in quanto sottoposta agli arresti domiciliari nella villetta di famiglia.
Neonati di Traversetolo: sei rose bianche dove sono stati sepolti i figli di Chiara Petrolini
E allora, quelle sei rose bianche in ricordo di quelle due vite spezzate di Angelo Federico e Domenico Matteo, i figli di Chiara Petrolini, la 22enne residente a Vignale di Traversetolo (Parma) sottoposta agli arresti domiciliari con l’accusa di aver ucciso i due neonati e di aver nascosto i loro corpi nel giardino di casa, arrivano dritte al cuore di chi ancora fatica a capire e a rassegnarsi a una tragedia senza un perché. Dopo la benedizione e la sepoltura dei due bambini avvenute questa mattina nel cimitero di Bannone, frazione del comune di Traversetolo, nell’arco della mattinata sono arrivate le prime visite, con una signora residente in zona che ha lasciato un mazzo di rose bianche accanto a dove sono stati depositati i corpi dei due neonati.
La cerimonia funebre in provincia di Parma: Chiara Petrolini grande assente
E si riparte da lì: non per indagare sul caso giudiziario in mano alla magistratura. Non per discettare su questioni etiche e morali che l’opinione pubblica ha affrontato vivendo, in simultanea con gli aggiornamenti dei media, una vicenda che ha sconcertato un Paese intero. Si riparte da questa mattina, quando presso il cimitero di Bannone nella provincia di Parma, si è svolta una cerimonia privata per la sepoltura dei due neonati trovati senza vita nel giardino di una villetta a Vignale di Traversetolo.
Una cerimonia a cui hanno partecipato il padre dei piccoli, ex compagno di Chiara Petrolini. Insieme a familiari e amici. E affidata alla celebrazione del rito funebre officiato dal parroco locale, padre Antonio Ciceri. Grande assente, come anticipato, la mamma dei piccoli: Chiara Petrolini. La 22enne non era presente al funerale poiché attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere.
Ciò che conta oggi: che quelle povere creature abbiano ricevuto un dignitoso addio rituale
Recentemente, il giudice per le indagini preliminari ha autorizzato il suo ritorno nella casa di Vignale di Traversetolo, dove risiedeva prima del sequestro dell’abitazione avvenuto dopo il ritrovamento dei corpi dei neonati. Ma in una giornata come quella odierna, ciò che conta rispetto alla rintracciabilità anagrafica della giovane madre è che i due neonati, dopo aver finalmente ricevuto un’identità – il padre ha registrato all’anagrafe i nomi Angelo Federico e Domenico Matteo, scelti in accordo con Chiara Petrolini. E questo atto ha permesso di riconoscere ufficialmente i bambini, conferendo loro dignità e permettendo una sepoltura appropriata – è che quelle povere anime perse abbiano ricevuto un dignitoso addio rituale.
Il seguito spetta all’agenda processuale e agli interrogativi posti dalla vicenda giudiziaria
Un addio che, lungi dal mettere la parola fine alla vicenda giudiziaria, consentirà alla comunità di Traversetolo – scossa dalla tragedia. E che ha espresso il desiderio di ritrovare la normalità e il silenzio, evitando un eccessivo clamore mediatico – di tornare quanto meno a una parvenza di normalità. Per quanto funestata dal caso che non può e non deve venir sepolto nel silenzio come le due piccole vittime. Sì, perché la vicenda che ha terremotato certezze in seno a una piccola comunità. E che ha suscitato profonde riflessioni sul valore della vita e sull’importanza di riconoscere ogni essere umano come parte integrante di una comunità, non può non continuare a suscitare dubbi. Scuotere le coscienze. Alimentare gli interrogativi dell’agenda investigativa. E motivare il dibattito processuale.
Neonati di Traversetolo, la giustizia per i due piccoli riparte dalla sepoltura di oggi
E allora, dopo oggi – quando, attribuito un nome e garantita una sepoltura dignitosa ai neonati, la cerimonia ha rappresentato un gesto di umanità e segnato il riconoscimento della loro appartenenza alla famiglia umana – le indagini sul caso proseguono. L’obiettivo è sempre lo stesso: fare piena luce su quanto accaduto. E assicurare giustizia ai due piccoli.