
Gli attivisti la fanno franca
I giudici “graziano” ancora gli eco vandali di Ultima Generazione: imbrattarono il dito di Cattelan a Milano
Arriva la "grazia" per gli attivisti di Ultima Gererazione che nel 2023 avevano imbrattato “L.o.v.e“, la scultura di Maurizio Cattelan, comunemente nota come Il Dito. E posta di fronte al palazzo della Borsa in piazza Affari di Milano. Non è la prima volta
Un altro “aiutino” dei giudici agli eco-vandali. Arriva la “grazia” per gli attivisti di Ultima Gererazione che nel 2023 avevano imbrattato “L.o.v.e“, la scultura di Maurizio Cattelan, comunemente nota come Il Dito. E posta di fronte al palazzo della Borsa in piazza Affari di Milano. Gli ambientalisti che avevano lanciato vernice arancione lavabile contro la statua erano finiti a processo al tribunale di Milano. Ora, la giudice Maria Teresa Guadagnino ha deciso di non procedere per deturpamento di beni mobili per difetto di querela. I tre attivisti sono stati prosciolti. La Procura milanese, che aveva chiesto l’assoluzione per la particolare tenuità del fatto, contestava infatti ai ragazzi il reato di imbrattamento di beni culturali, adesso riqualificato in quello più lieve di deturpamento, per il quale è però necessaria una querela. Gli attivisti liberi e tracotanti contro il governo più che mai.
L’assist dei giudici a Ultima Generazione
L’azione di protesta risale a due anni fa, il 15 gennaio 2023. «Ho timore per la reazione delle forze dell’ordine, ma quello che affronterò dal punto di vista legale è minuscolo rispetto a quello che affronteremo se non mitighiamo gli effetti della crisi climatica». Lo aveva dichiarato uno degli attivisti protagonisti del gesto. Il Comune di Milano, che si era costituito parte civile chiedendo il risarcimento delle spese di pulizia, non aveva mai presentato una denuncia. Da qui la decisione del giudice. La derubricazione del reato era stata proposta anche dall’avvocato Gilberto Pagani, difensore dei giovani, in un passaggio della sua arringa. Il legale ha inoltre ricordato la dichiarazione rilasciata dallo stesso Cattelan in merito all’accaduto. “Non esiste il reato contestato – ha detto il difensore -, nel senso che non c’è stato un imbrattamento dell’opera. È inusuale che l’artista possa dire ‘la mia opera non è stata rovinata, non mi sento offeso'”.
Il prof “rosso” Montanari in aula
Come consulente della difesa è stato sentito il prof “rosso” Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena. Aveva sottolineato come non vi fosse stato alcun danno. Le motivazioni della sentenza saranno depositate in 60 giorni. Non è la prima volta che i giudici tolgono le castagne dal fuoco agli attivisti che sfidano apertamente le nuove disposizioni del governo. Che ha introdotto il reato di danneggiamento al patrimoni. Fece scalpore la decisione dei giudici di “graziare” gli attivisti che misero in ginocchio Bologna. Era il gennaio del 2024. Furono condannati ma “graziati” e con la lode i tre attivisti di Ultima Generazione si erano presi sei mesi per violenza privata e interruzione di pubblico servizio. Loro cantarono vittoria perché la richiesta era superiore. Per questo uscirono dal Tribunale di Bologna cantando vittoria in quanto la giudice aveva concesso loro le attenuanti; avendo agito «per particolari motivi di ordine morale e sociale». In pratica graziati e “beatificati”.
La cosa lasciò di sasso gli stessi bolognesi, che il 2 novembre precedente videro gli attivisti bloccare la tangenziale per circa un’ora; passavano anche ambulanze, ma per la follia di manifestare contro il cambiamento climatico non firono lasciate passare. Solo la pazienza degli agenti intervenuti potè sbloccare una situazione insostenibile. Alcuni di loro si erano cementati all’asfalto in segno di protesta, motivo per cui fu necessario l’intervento dei vigili del fuoco e degli operatori sanitari del 118.