
Incontro a Palazzo Chigi
I penalisti appoggiano il governo: “Vada avanti senza tentennamenti su questa riforma fondamentale”
"Pieno sostegno alla riforma costituzionale dell’ordinamento giudiziario ed alla indispensabile separazione delle carriere dei magistrati giudicanti e requirenti": la nota dell'Unione delle camere penali italiane (Ucpi) al termine del confronto con premier e ministri. Nel pomeriggio l'incontro con l'Anm
Pieno appoggio dei penalisti. La riforma della giustizia voluta dal governo, che prevede la separazione fra chi accusa e chi giudica, “punta a garantire una vera parità processuale fra accusa e difesa. È un punto che voi avete sottolineato in tante occasioni; insieme al fatto che la separazione delle carriere costituisce ormai un processo ineludibile, non solo dopo l’entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale ma anche dopo le riforme Castelli e Cartabia. Che hanno delineato una figura di pubblico ministero sensibilmente diversa rispetto a quella prevista in origine nel nostro ordinamento giudiziario”. Con queste parole la premier Giorgia Meloni ha illustrato i caposaldi della riforma ai rappresentanti dell’Unione camere penali nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi.
Incontro proficuo tra governo e Unione camere penali
“La riforma costituzionale sulla giustizia punta a raggiungere un obiettivo di sistema e che finora il sistema non ha raggiunto – ha detto ancora la presidente del Consiglio, che nel pomeriggio a Palazzo Chigi incontrerà l’Anm -. L’articolo 111 della Costituzione ci dice che ‘il giusto processo’ è quello che si ‘svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale’. Il giusto processo si attua, in contraddittorio, davanti ad un giudice che non deve solo essere terzo, ma che deve anche apparire terzo. È esattamente ciò che intendiamo fare noi con questa riforma”.
Giustizia, Petrelli (Ucpi): Il governo vada avanti senza tentennamenti
L’incontro è stato molto proficuo. Soddisfatto al temine del confronto il presidente dell’Unione delle camere penali italiane (Ucpi), Francesco Petrelli. “E’ stato un incontro molto approfondito. Abbiamo toccato tutti i temi che riguardano la riforma costituzionale. Abbiamo invitato il governo ad andare avanti senza tentennamenti sulla via di questa riforma fondamentale. Che restituisce ai cittadini il giusto processo attraverso l’istituzione, finalmente, di quel giudice terzo scritto in Costituzione ma che di fatto non è mai stato realizzato”. E ha aggiunto: “Abbiamo sottolineato che non si tratta di una riforma che riguarda gli avvocati; che non è punitiva nei confronti della magistratura ma che riguarda tutti i cittadini e una giustizia più moderna e finalmente adeguata a una democrazia liberale”.
Pieno sostegno alla riforma della giustizia
“Pieno sostegno alla riforma costituzionale dell’ordinamento giudiziario ed alla indispensabile separazione delle carriere dei magistrati giudicanti e requirenti”. L’Ucpi ha emanato quindi una nota ufficiale al termine dell’incontro. In essa auspica “che l’iter di approvazione prosegua senza modifiche che alterino l’efficacia del sorteggio e le funzioni dell’Alta Corte disciplinare: presidi fondamentali per contrastare le degenerazioni correntizie”. La sinistra andrà in tilt. La nota prosegue delineando i benefici delle norme. “Complessivamente si tratta di una riforma che rafforza la magistratura giudicante tutelando l’indipendenza e l’autonomia del pubblico ministero; conservando integre le prerogative e le garanzie previste dalla nostra Costituzione repubblicana”.
Il governo incassa l’ok dei giovani avvocati
Anche l’ Associazione italiana giovani avvocati (Aiga)ha manifestato il proprio sostegno alla proposta di legge di riforma costituzionale in tema di separazione delle carriere recentemente approvata, in prima lettura, dalla Camera dei Deputati. “La proposta rappresenta l’effettiva attuazione del giusto processo previsto dall’articolo 111 della Costituzione; nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura, previsto dall’articolo 104. Si tratta di una scelta coerente con le finalità di garantire la pienezza del contraddittorio e l’equidistanza tra accusa e difesa; nonché la concreta terzietà del giudice. Principi che costituiscono la vera essenza della giurisdizione. Che potrà raggiungere il suo più pieno compimento con la previsione dell’avvocato in Costituzione, ultimo tassello mancante per l’autentica e auspicata riforma della giustizia”.
A scriverlo è Carlo Foglieni, presidente nazionale Aiga, in una lettera inviata questa mattina al presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. “La nostra Associazione non mancherà, come già fatto in passato, di dare il proprio concreto e fattivo contributo alla discussione – si legge ancora nella lettera a firma del presidente dei giovani avvocati -: anche attraverso iniziative di dibattito pubblico con gli attori in gioco e rivolti alla cittadinanza”.