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Il giallo del drone russo sul centro ricerche Ue in Lombardia: il precedente delle spie affondate sul Lago Maggiore

Spie dal cielo

Il giallo del drone russo sul centro ricerche Ue in Lombardia: il precedente delle spie affondate sul Lago Maggiore

Cronaca - di Carlo Marini - 30 Marzo 2025 alle 13:24

Un sospetto drone russo avrebbe sorvolato la scorsa settimana per cinque volte il centro comune di ricerca dell’Unione europea a Ispra, sul Lago Maggiore, in provincia di Varese. La notizia, anticipata dal sito del Corriere della sera, è stata confermata da fonti qualificate. A dare impulso gli accertamenti gli stessi vertici della struttura di ricerca scientifica che hanno intercettato il drone con un sistema di rilevamento sperimentale di velivoli sconosciuti.

L’Ispra ospita anche il Joint research centre dell’Ue che ha avviato un progetto di ricerca relativo agli aspetti della sicurezza dei droni. Da segnalare che a poca distanza dall’Ispra ci sono stabilimenti di Leonardo.

Cinque passaggi sospetti

Il Corriere della Sera precisa che “il drone in questione, secondo gli esperti, sarebbe di fabbricazione russa” e che, nei giorni scorsi, sarebbero stati registrati “almeno cinque passaggi dell’apparecchio, facendo così scattare l’allarme”. Il quotidiano di via Solferino non fornisce altri dettagli, ma chiarisce che i voli del drone sarebbero stati individuati dal JRC tramite un “sistema di rilevamento sperimentale di velivoli sconosciuti” e che, “dopo quei ripetuti sorvoli, il velivolo a comando remoto non si è più ripresentato e non avrebbe lasciato tracce”. AGEEI/Aerospazionews è in grado di confermare che, già dal 2022, il JRC ha avviato il “Drone Project”, allo scopo di approfondire gli aspetti di sicurezza relativi all’uso degli UAS (Unmanned Aerial Systems), cioè i cosiddetti droni. In particolare, questo progetto intende esaminare le tecnologie anti-drone attive e passive e il modo in cui queste tecnologie possono essere utilizzate per garantire la sicurezza dei cittadini e delle infrastrutture critiche.

Proprio sul Lago Maggiore, nel maggio 2023 è affondata una barca dove era in corso una riunione di spie di diverse forze di intelligence. La prima versione data agli organi di informazione era stata quella di una festa di compleanno serale, a bordo di un battello turistico sul Lago Maggiore, alla quale partecipavano una ventina di invitati stranieri. Un compleanno finito in tragedia dopo che l’imbarcazione si è ribaltata. Secondo la prima versione era stata identificata come causa il maltempo, che avrebbe provocato la morte di 4 persone, tutte annegate e ritrovate una dopo l’altra, nel corso della notte dai soccorsi.

La guerra d’intelligence sul Lago Maggiore

La Lombardia è un angolo d’Europa interessante per agenti segreti, qui si trovano aziende che producono tecnologia suscettibile di impieghi militari e civili. La presenza di una decina di agenti del Mossad a Sesto Calende, per una festa di compleanno, è certamente un caso “peculiare”. La Svizzera è considerato un Paese di transito di molte intelligence.

Quel che è accaduto ha portato alla ribalta delle cronache una zona che garantiva ai governi dei due Paesi, Italia e Israele, una certa libertà di movimento. Entrambi sembra godano di appartamenti e abitazioni – veri e propri covi dove poter operare indisturbati – che nelle ore successive alla tragedia sono state abbandonate di tutta fretta. Un impianto logistico “bruciato” e di cui il Mossad avrebbe chiesto conto a Roma.

JRC Drone Project e l’occhio spia russo

Il “JRC Drone Project” – scrive l’Agenzia aerospazio news – prevede la realizzazione a Ispra e in altri centri JRC (come quello di Geel in Belgio) di un “living lab”, un laboratorio sperimentale per lo studio delle tecnologie anti-UAS. L’implementazione comprende la pianificazione, la preparazione e l’implementazione di soluzioni che tengano conto del rilevamento, del tracciamento e dell’identificazione del drone. In un documento del luglio 2022, il JRC affermava che “la creazione di un ‘living lab’ con una soluzione anti-UAS sarà aperta alle parti interessate per studiarne gli aspetti e come questi possono essere applicati nella realtà. L’ambito dell’implementazione comprende: gestione dello spazio aereo intorno all’infrastruttura critica e integrazione con UTM/ATM (Unmanned Traffic Management/Air Traffic Management), negoziati con le autorità, forze dell’ordine, processi e accordi tra le parti interessate, indagine sulle tecnologie e sulle loro combinazioni, potenziale effetto collaterale della soluzione selezionata. Il progetto esaminerà il modo in cui l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per migliorare le prestazioni complessive di una soluzione anti-UAS. Ciò potrebbe avvenire con l’uso dell’intelligenza artificiale nell’analisi del segnale del rivelatore e nell’assunzione di decisioni migliori e più rapide”.

 

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di Carlo Marini - 30 Marzo 2025