
Sinistra allo sbando
Il Pd elogia Salvini sui social e finisce in psicodramma. Picierno: «Mi vergogno»
Il cortocircuito provocato da "Repubblica": i dem si sono messi in trappola da soli per inseguire un retroscena contro il governo. Calenda infierisce e si rivolge ai riformisti: «Ma vi siete bevuti il cervello?»
Il cortocircuito è compiuto: un Pd totalmente allo sbando fa un post in cui elogia Matteo Salvini, sulla base di un retroscena di Repubblica sulle presunte liti all’interno del governo sul Piano di difesa Ue. È chiaro quale fosse lo scopo di quell’articolo. Ma, poiché l’eterogenesi dei fini è sempre lì in agguato, il risultato è stato un altro: non quello di alimentare le tensioni nell’esecutivo, ma far esplodere con ancora più evidenza quelle nel Pd. Complice Carlo Calenda che, benché a tre giorni di distanza, si è accordo di quel post sul profilo Instagram dei dem e l’ha rilanciato con un commento tanto costernato quanto diretto: «Ma vi siete bevuti il cervello?».
Il post sui social Pd che elogia Matteo Salvini
Il post consiste in una composizione fotografica che dà l’idea di uno scontro verbale tra Meloni e Salvini, sopra campeggia quel retroscena di Repubblica: «La premier sbotta con Salvini: “Sulle armi parli come il Pd, non possiamo tirarci indietro”». Il patatrac però lo fa il commento a caratteri bold aggiunto dai social media manager dem: «Bravo Matteo, adesso ascoltaci anche su sanità e salario minimo».
L’affondo di Calenda: «Ma vi siete bevuti il cervello?»
«Ma vi siete bevuti il cervello, Elly Schlein? Vi mettete a scimmiottare Salvini. I riformisti sono vivi? Hanno qualcosa da dire? Paolo Gentiloni, Lorenzo Guerini certificate la vostra esistenza in vita al netto di Pina Picierno e Filippo Sensi», scrive su X il sempre attivissimo sui social Carlo Calenda, non lesinando tag ai vari esponenti dem chiamati in causa.
Pina Picierno sconsolata: «Non c’è molto da dire, mi vergogno»
Il post del Pd inizia a circolare con una certa insistenza e un certo sgomento tra addetti ai lavori ed elettori, e arriva anche la risposta di Pina Picierno: «Non c’è molto da dire, se non che mi vergogno e che mi dispiace molto. Il Pd è germogliato dalle tradizioni più alte e più nobili della storia politica del Paese. Ha nel suo dna l’europeismo. Ed è di tutta evidenza che non può essere questo il nostro posizionamento». «Mi vergogno, infatti. E sono allibita», aggiunge la vice presidente del Parlamento europeo. Picierno è stata, tra l’altro, promotrice di un appello per «un’Europa libera e forte» firmato da diversi esponenti del partito, prima che Elly Schlein decidesse che la linea del Pd doveva essere quella di una chiusura al Piano von der Leyen per la difesa, poi giusto un po’ mitigata quando si è accorta che, oltre che nel suo partito, neanche tra i socialisti europei riusciva a fare proseliti.