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Il Vaticano boccia gli scritti di Maria Valtorta, ma Giovanni Paolo II aveva il libro della mistica sul comodino

"Niente di soprannaturale"

Il Vaticano boccia gli scritti di Maria Valtorta, ma Giovanni Paolo II aveva il libro della mistica sul comodino

Politica - di Vittorio Giovenale - 4 Marzo 2025 alle 17:44

Il Vaticano gela i fedeli che hanno letto e apprezzato la mistica Maria Valtorta, affermando che le cosiddette “rivelazioni” contenute nei suoi scritti non hanno nulla di soprannaturale. “Spesso pervengono alla Santa Sede, da parte sia di ecclesiastici che di laici, richieste di chiarimento circa la posizione della Chiesa riguardo agli scritti di Maria Valtorta, quali l’opera Il poema dell’Uomo Dio, oggi conosciuta con il titolo L’Evangelo come mi è stato rivelato, e altre pubblicazioni”, si legge in un documento della Dottrina della Fede pubblicato nei giorni scorsi.

“A tal riguardo, si ribadisce che presunte ‘visioni’, ‘rivelazioni’ e ‘comunicazioni’ contenute negli scritti di Maria Valtorta, o comunque ad essi attribuite, non possono essere ritenute di origine soprannaturale, ma devono essere considerate semplicemente forme letterarie di cui si è servita l’Autrice per narrare, a modo suo, la vita di Gesù Cristo”, sottolinea il Dicastero ricordando che “nella sua lunga tradizione, la Chiesa non accetta come normativi i Vangeli apocrifi e altri testi simili, in quanto non ne riconosce l’ispirazione divina, rinviando alla lettura sicura dei Vangeli ispirati”.

San Giovanni Paolo II non si è mai pronunciato sul caso di Maria Valtorta. Papa Wojtyla ha però beatificato il Frate Gabriele Allegra, biblista riconosciuto, apertamente favorevole alla mistica lombarda di cui era un fervente lettore e sulla quale aveva scritto una esegesi. Egli riconosceva che quest’opera “viene da Gesù“. Lo stesso Papa Giovanni Paolo II ha canonizzato Padre Pio e beatificato Madre Teresa, lettori entrambi di Maria Valtorta e che ne raccomandavano la lettura.

Secondo quanto rivelato dal cardinale, così come riferisce il sito della Fondazione Maria Valtorta,  Stanislas Dziwiz, per anni segretario di Giovanni Paolo II, il Pontefice era egli stesso un lettore di Maria Valtorta e ha raccontato di aver visto sovente uno dei volumi de L’Evangelo come mi è stato rivelato di Maria Valtorta sul suo comodino.

 

La storia degli scritti di Maria Valtorta

Il 16 dicembre 1959 il Sant’Uffizio collocò l’opera in 4 volumi nell’Indice dei libri proibiti. Lo riportava L’Osservatore Romano del 6 gennaio 1960. Sulla prima pagina dell’Osservatore figurava anche un articolo scritto in forma anonima dal titolo Una vita di Gesù malamente romanzata che criticava il libro. L’articolo affermava che il libro era stato messo all’Indice perché violava la regola 1385 del Codice di Diritto Canonico che richiedeva un imprimatur prima della pubblicazione.Il 15 giugno 1966 il Dicastero per la dottrina della fede (che sostituì il Santo Uffizio) abolì l’Indice ma nel 1985 il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, citando il decreto del Sant’Uffizio del 1959 e l’articolo dell’Osservatore Romano, ribadì la condanna del Poema dell’Uomo-Dio. Il prefetto rispose il 31 gennaio ad una lettera che il cardinale Giuseppe Siri aveva inviato nel maggio precedente a nome di un sacerdote della sua diocesi. Ratzinger aggiunse che la condanna «non fu presa alla leggera» poiché il testo è “una vita di Gesù malamente romanzata”, sconsigliata «al fine di evitare i danni che tale pubblicazione avrebbe potuto arrecare ai fedeli più sprovveduti».

 

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di Vittorio Giovenale - 4 Marzo 2025