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Gaia Righetto

Pioggia di denunce

Ilaria Salis fa scuola: chi è Gaia Righetto, prof rossa di Treviso, più volte finita a processo

I Video del Secolo - di Luigi Albano - 21 Marzo 2025 alle 16:13

Piccole Salis crescono: l’ultima in ordine di tempo si chiama Gaia Righetto. È una giovane insegnante della provincia di Treviso, che alterna le attività didattiche (come appunto Ilaria Salis prima dell’arresto e Budapest e prima dell’elezione all’Europarlamento) alla burrascosa militanza politica.

Lotta di classe: supplente con licenza di occupare

Proprio la supplente veneta è una delle attiviste più focose del centro sociale Django di Treviso, che dalla precedente amministrazione di centrosinistra ha ottenuto l’uso dello spazio pubblico dell’ex caserma Piave e la cui concessione è ora in scadenza. Secondo quanto scrive il Giornale, Gaia Righetto, sarebbe stata più volte denunciata, in un’occasione ha imitato le Femen, posando a seno nudo davanti al Duomo di Treviso per celebrare il Prida. L’ultima denuncia risale al gennaio 2024 per i disordini pro-Palestina all’esterno della fiera Vicenzaoro. Avrebbe anche qualche problemuccio giudiziario antecedente, come una condanna in primo grado. Volto storico del centro sociale Django ed esponente del collettivo Ztl ha anche dovuto risarcire un esponente della Lega per alcune dichiarazioni reputate diffamatorie dal giudice.

Il centro sociale Django, dal nome del pistolero interpretato da Franco Nero e poi rivisitato dal film di Quentin Tarantino, è noto per diversi brutti episodi, tra cui il caso di Andrea Berta, un attivista del centro sociale passato ai “disonori” delle cronache per aver sfrattato un uomo che occupava casa sua, un appartamento in periferia, poi ritrovato morto in un garage. Il fatto aveva sconvolto l’opinione pubblica, perché Django sul territorio si batte proprio in difesa degli occupanti abusivi.

Gaia Righetto: in topless davanti al Duomo

La supplente di Tarzo è una promotrice di occupazioni abusive a fini politici, come mostra un filmato sul sito della Tribuna di Treviso girato all’interno di un appartamento. Sui suoi profili social scrive post non propriamente edificanti: «Per fortuna che c’è gente così, che si sbatte, prende permessi dal lavoro per bloccare sfratti. Poi c’è gente che fa l’ufficiale giudiziario, mestiere infame, lo sbirro che va a caccia di poveri», si legge sotto a una foto che ritrae una manifestazione contro gli sfratti.

Decisamente più cervellotico il post che accompagna la foto di un maiale morto: «La postura marxista che accoglie l’intersezionalità, il transfemminismo, l’ecologia radicale deve andare oltre i limiti dell’umano. Ma ciò può accedere solo se chi storicamente è a fianco dei non umani non costruisce gerarchie tra le lotte e lo stesso vale per chi comincia ora a riflettere sulla distruzione delle gerarchie tra specie». Comunque la si pensi politicamente, i poveri studenti di Tarzo meritano totale e incondizionata solidarietà.

 

 

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di Luigi Albano - 21 Marzo 2025