
Quotazioni alle stelle
La febbre dell’oro: quotazioni alle stelle e nuovo massimo storico per il bene rifugio in tempi di dazi e di incertezza
E’ la febbredell’oro, per citare il memorabile film di Charlie Chaplin. Record su record per il metallo giallo che ormai si attesta come un bene rifugio di primaria importanza in tempi di dazi annunciati e di incertezza delle possibili ripercussioni. L’ultimo record è stato raggiunto proprio stamattina, venerdì 28 marzo, superando il massimo storico toccato appena giovedì in scia agli annunci del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sui dazi del 25% sulle importazioni di auto. A metà seduta, l’oro ha impresso un’ulteriore accelerazione e le quotazioni mostrano un rialzo dello 0,7% a 3.077 dollari l’oncia.
Oro, nuovo boom
Prosegue dunque la corsa dell’oro. Gli investitori sono alla ricerca di beni rifugio gli acquisti si intensificano. Le quotazioni hanno superato la soglia dei 3.000 dollari per la prima volta a metà marzo. La corsa prosegue e solo da inizio di questo mese il rialzo è di oltre l’8%. Anche le Banche centrali stanno contribuendo al trend e spingono sulla domanda del metallo prezioso. I paesi emergenti, in particolare, stanno riducendo la loro dipendenza dal dollaro Usa e si affidano sempre più all’oro come valuta di riserva.
Corsa all’oro
La Banca centrale polacca, ad esempio, è stata una delle maggiori protagoniste del 2024, acquistando 90 tonnellate, insieme a India, Cina e alla Banca centrale ceca, riporta un resoconto della Stampa. L’oro è considerato una delle migliori assicurazioni in tempi turbolenti ma non è affatto privo di rischi. Storicamente, ci sono stati lunghi periodi di stagnazione: gli investitori che hanno acquistato a un prezzo di oltre 1.800 dollari per oncia nel 2011 hanno dovuto aspettare più di un decennio per una ripresa. Ancora più tempo è stato necessario per gli acquirenti del 1980, il cui investimento è tornato in attivo solo dopo 25 anni. Ora lo scenario è ancora cambiato.
“Solitamente oro e dollaro sono inversamente correlati. In queste ultime ore, invece, abbiamo assistito ad una salita congiunta della banconota verde e dell’oro”. Lo segnala Carlo Alberto De Casa, analista di Swissquote.
Goldman Sachs alza ancora target di fine 2025
In prospettiva, questa corsa all’oro porta analisti ed economisti a rivedere al rialzo il target sul metallo giallo. E in questo contesto gli esperti di Goldman Sachs hanno corretto nuovamente verso l’alto (l’ultima revisione era stata lo scorso febbraio) le previsioni sull’oro per la fine del 2025, a 3.300 dollari l’oncia (rispetto ai 3.100 $).