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“La palla è nel campo di Putin”: Washington in pressing su Mosca. Ma i raid russi continuano

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“La palla è nel campo di Putin”: Washington in pressing su Mosca. Ma i raid russi continuano

Esteri - di Gabriele Caramelli - 12 Marzo 2025 alle 15:37

La Russia prende tempo e non esclude un contatto di alto livello con gli Usa, dopo l’assenso dell’Ucraina a una tregua di trenta giorni in seguito agli incontri di Gedda con i delegati americani. “Riteniamo che il segretario di Stato Marco Rubio e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz ci informeranno nei prossimi giorni attraverso diversi canali dei negoziati che si sono svolti e degli accordi presi”, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Una telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin resta da possibile: da Washington non è arrivata nessuna richiesta, ha spiegato Peskov dopo che il presidente americano ha anticipato il suo colloquio con Putin questa settimana.

La Russia prende tempo sulla tregua in Ucraina

La Russia ha chiesto cautela sulla tregua con l’Ucraina, dopo la mediazione degli Usa. “Si tende ad anticipare le cose prematuramente e noi preferiamo non farlo”, ha affermato Peskov: “Prima di tutto dobbiamo ricevere (dagli americani) le informazioni relative all’accordo sottoscritto ieri a Gedda con gli ucraini”. Nel frattempo, il portavoce del Cremlino ha spiegato che “la dinamica nel Kursk è positiva”. “Le informazioni dei nostri militari indicano che le nostre forze stanno avanzando con successo nella regione, liberando le zone che erano sotto il controllo dei militanti ucraini”.

Invece, in Ucraina i negoziati tecnici sulla proposta di una tregua inizieranno la prossima settimana. La notizia è arrivata dal capo di gabinetto del presidente ucraino, Andriy Yermak, dopo il vertice con gli inviati statunitensi a Gedda. Sul tavolo ci saranno “tutti i dettagli” del progetto accettato da Kiev e condizionato dall’accettazione finale di Mosca. “Dopo questo incontro, la chiave è in mano russa. E il mondo intero vedrà chi davvero vuole la pace e chi ne parla solamente”, ha aggiunto Yermak, per poi sottolineare che durante il negoziato sono state valutate diverse possibilità.

Per il momento, il capo di gabinetto ucraino non vuole dare ulteriori informazioni visto che le trattative sono ancora in atto, ma ha anticipato che ci saranno grandi garanzie di sicurezza per la prevenzione di “future aggressioni di qualsiasi tipo”. Questo tema è oggetto della discussione sia con gli americani che con gli europei. “Sappiamo perfettamente di cosa abbiamo bisogno. E anche i nostri partner americani lo capiscono” ha aggiunto Yermak: “Discutono della questione con piena consapevolezza. I colloqui stanno andando avanti. Oggi abbiamo fatto un passo molto importante, ma c’è ancora molto lavoro da fare”.

La Polonia conferma il nuovo flusso di aiuti militari americani all’Ucraina

Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha testimoniato che dopo i colloqui di Gedda è ricominciata la circolazione degli aiuti militari americani dalla Polonia verso l’Ucraina. Gli approvvigionamenti arrivano con lo stesso tempismo precedente al fermo ordinato da Trump, dopo il suo scontro con Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca. “Confermo che le forniture di armi attraverso Jasionka sono tornate ai livelli precedenti”, ha rammentato Sikorski in riferimento al centro logistico vicino alla frontiera orientale della Nato, da dove passa la maggior parte dell’aiuto militare a Kiev. Il 95% di queste materie entra in Ucraina attraverso la Polonia, secondo le stime del governo di Varsavia.

Primi passi per la tregua, ma i raid russi continuano

I raid russi, però, continuano a verificarsi in Ucraina: Il bilancio dell’ ultimo attacco russo nella notte contro il porto ucraino di Odessa è di 4 morti e 2 feriti. Un missile balistico è esploso sul posto, danneggiando le infrastrutture e la nave mercantile MJ Pina battente bandiera delle Barbados. L’imbarcazione stava caricando il grano per trasportarlo in Algeria, secondo quanto riportato dal governatore Oleg Kiper. Quattro cittadini siriani dell’equipaggio, di età compresa tra i 18 e i 24 anni, hanno perso la vita durante l’offensiva mentre un dipendente portuale e un altro membro dell’equipaggio siriano sono rimasti feriti. Durante l’attacco sono stati danneggiati anche un’altra nave e i magazzini del grano.

 

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di Gabriele Caramelli - 12 Marzo 2025