
Consiglio europeo
La Ue conferma il sostegno “incrollabile” a Kiev e rinvia le contromisure sui dazi a metà aprile
Le conclusioni sull'Ucraina sono state approvate da 26 Stati su 27 confermando la linea della 'pace attraverso la forza'. L'Ungheria resta contraria e si sfila
Frenata parziale sui dazi dell’Unione europea in risposta agli Usa. Rivista la tempistica iniziale. Bruxelles ha intenzione di far entrare in vigore “a metà aprile” sia le vecchie contromisure già adottate per i dazi Usa, poi sospese, sia quelle nuove, riallineando i tempi”. Lo ha spiegato il commissario al Commercio europeo Maros Sefcovic nel corso dell’audizione in commissione al Parlamento europeo. “Alla luce del recente annuncio che gli Stati Uniti stanno pianificando di introdurre dazi aggiuntivi il 2 aprile – ha detto agli eurodeputati – stiamo ora valutando di allineare i tempi delle due serie di contromisure Ue. La riattivazione di quelle già adottate e poi sospese e quelle nuove”.
Dazi, l’Ue rinvia le contromisure agli Usa a metà aprile
È una scelta che consente di poter consultare contemporaneamente gli Stati membri su entrambe le liste. “Questo – ha continuato Sefcovic – ci darà anche più tempo per i negoziati per cercare di trovare una soluzione reciprocamente accettabile. Di conseguenza tutte le contromisure Ue annunciate il 12 marzo entrerebbero in vigore a metà aprile. Questo approccio ci consentirebbe di fornire una risposta ferma, proporzionata, solida e ben calibrata alle misure statunitensi”. Il commissario europeo fa sapere di essere stato incaricato dalla presidente Ursula von der Leyen di continuare i colloqui per cercare di trovare una soluzione con gli Stati Uniti.
Tajani: serve un approccio pragmatico evitando escalation
Una buona notizia per l’Italia, che ha sempre invitato al massimo realismo evitando rappresaglie e drammatizzazioni che non aiutano nessuna delle parti in campo. Soddisfatto del rinvio il ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla vigilia della presentazione del piano italiano per l’export. “Con il commissario Ue Maros Sefcovic abbiamo condiviso l’importanza di continuare ad avere un approccio pragmatico di fronte ai nuovi scenari commerciali”. Così su X il campo della diplomazia italiana. “Dobbiamo rimanere uniti evitando escalation. Dobbiamo lavorare sulla diversificazione delle esportazioni con i Paesi terzi. L’Italia ha già pronto un Piano strategico d’azione che presenterò domani per accelerare l’export”, ha aggiunto in vista dell’evento che si terrà a Villa Madama.
Ucraina, trovato l’accordo a 26, Ungheria contraria
Intanto sul dossier Ucraina “gli Stati membri confermano il contributo al processo di pace, per aiutare ad assicurare una pace giusta e duratura, che sia nell’interesse dell’Ucraina e dell’Europa nel suo insieme”. Queste le conclusioni approvate da 26 capi di Stato e di governo su 27, senza l’Ungheria che, come nell’ultimo consiglio europeo del 6 marzo, ha confermato la sua contrarietà. Nelle conclusioni, approvate aggirando il veto di Budapest, si riporta che i leader hanno discusso dell’Ucraina, che hanno avuto uno scambio di vedute con il presidente Zelensky (in collegamento dalla Norvegia) e che il testo allegato è “fermamente sostenuto” da 26 capi di Stato e di governo dell’Ue.
Confermato il sostegno ‘incrollabile’ a Kiev
Nel testo a 26, dopo aver ribadito il sostegno “continuo e incrollabile” a Kiev, si ripete che l’Ue mantiene il suo approccio ‘pace attraverso la forza’, che mira a mettere l’Ucraina nella posizione “più forte possibile”, della quale componente “essenziale” sono le sue “robuste capacità militari e di difesa”. Pertanto, l’Ue rimane “impegnata a fornire ulteriore sostegno all’Ucraina e al suo popolo”, affinché possa esercitare il proprio “diritto all’autodifesa”. Nel testo si richiama l’iniziativa dell’Alta Rappresentante Kaja Kallas, sulla quale sono però freddi grandi Paesi come Spagna e Italia, e si esortano i Paesi ad “aumentare” gli sforzi per aiutare militarmente Kiev.