
Pd, trappole e complotti
L’asse Prodi-Gentiloni-Franceschini per isolare Elly Schlein: cronache semiserie da un campo “balcanizzato”
Da campo largo a campo “balcanico” è un attimo. Ormai è guerra guerreggiata e non tanto “fredda” sia tra i partiti di opposizione, sia all’interno dello stesso Pd. Il caso “clinico” più evidente è lo sconquasso che sta avvenendo dentro il partito della Schlein, che il caso Prodi ha messo a nudo in modo brutale. Vari i campi di battaglia nel primo partito d’opposizione : c’è la lotteria del toto-federatore di cui tiene le trame l’asse Prodi-Gentiloni. C’è la guerriglia riformista contro Elly Schlein. Circolano sospetti sul video della tirata di capelli di Romano Prodi a Lavinia Orefici mandato in onda su La7 dove rumors insinunano la “manina” di Elly. E mentre la segretaria tace sul punto, arriva per contrasto la presa di distanza della vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo. «Lisciare i capelli a una giornalista è un gesto che si sarebbe dovuto evitare», dice. Poi parla di maschilismo nel Pd e aggiunge: «Certi atteggiamenti paternalistici non aiutano».
Pd, trappole e complotti contro Elly Schlein
La “balcanizzazione” del Pd ha scatenato i retroscenisti e non solo anche dopo l’uscita di Franceschini e i cognomi materni. Anche i “fedeli” della Schlein sono colti da un retropensierio: il sospetto che la “pensata” dell’ex ministro dem sia stata più che altro fatta per creare scompiglio; un modo per attirare i vertici dem in un dibattito sugli eccessi del woke, certamente divisivo, con tanto di prevedibili attacchi contro il Nazareno da parte del centrodestra. Un complotto nel complotto. Ipotesi troppo subdolamente raffinata? Lo scopriremo solo vivendo e assistendo ai duelli rusticani in atto.
E’ più di un sospetto che dietro le quinte, dietro l’accerchiamento di cui è vittima la leader ci sia il Professore in un asse che da lui coinvolge Paolo Gentiloni e arriva fino a Franceschini. L’obiettivo dei cattodem è ribaltare l’equilibrio nel Pd: mettere in minoranza Elly Schlein attraverso l’aiuto dei parlamentari franceschiniani della corrente Area Dem. Queste trame interne sarebbero proiettate ad impedirle di diventare candidata premier. Prodi terrebbe le fila di questa operazione e del resto sono stati notati il suo attivismo negli ultimi mesi e le tante interviste nelle quali ha menato duro contro Elly. Per dire, l’ex premier sta riannodando i fili con Bruxelles, dove è stato in settimana per incontrare la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Il motivo è quello di rilanciare il vecchio progetto prodiano dell’Università del Mediterraneo.
La piazza di Conte e il campo balcanizzato
Fuori dal Pd, la preudo coalizione del centrosinistra se la passa anche peggio. La piazza di Giuseppe Conte del 5 aprile a Roma ha già tracciato un solco con il partito della Schlein. La chiamata del M5S contro il piano europeo di riarmo trova il Pd su posizioni opposte e frastagliate, tanto per cambiare. Alleanza Verdi-Sinistra hanno annunciato che il 5 aprile parteciperanno alla manifestazione dei pentastellati. Il Pd ha risposto dividendosi: “Vedremo, vedremo”, dice a ilgiornale.it il responsabile organizzazione del partito Igor Taruffi. Ma una buona fetta di parlamentari, invece, sembra proprio intenzionata a non partecipare. “È una manifestazione dei 5 Stelle sulla loro piattaforma politica”, spiega il deputato Andrea De Maria. Che ribadisce: “Sui temi del sostegno all’Ucraina e delle politiche europee è una piattaforma legittimamente diversa dalla posizione del Pd. Sulla linea della non partecipazione Valter Verini, paola De Micheli (“Non ho idea di cosa farà la Schlein, ma mi sembra una piazza abbastanza in contrapposizione con noi”). Sulla linea del riarmo è anche Azione di Calenda.
Guerra di mozioni su riarmo e difesa
Niente da fare, il campo è poù balcanizzato che mai, troppe posizioni inconciliabili. Giuseppe Conte non è andato alla manifestazione di piazza del Popolo, il Pd non andrà a quella di Conte. Nel frattempo si annuncia un valanga di mozioni contro il piano europeo di riarmo: quella del M5s che Conte ha fretta di calendalizzare. Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli annunciano a loro volta l’intenzione di presentare «un nostro testo» sul tema. Si aggiunge Carlo Calendaa, che su La7 aveva anticipato la presentazione di una mozione di Azione alla Camera. Questa girandola di mozioni lascia Elly col cerino in mano, cisto che già in Europa il Pd si è spaccato e isolato.