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Le Figaro Meloni

Gufi smentiti ancora

“Le Figaro”, il governo Meloni è da dieci e lode in economia: “L’Italia ha superato tutte le previsioni”

Il quotidiano transalpino torna ad elogiare ad l'esecutivo. Plaude alla potenzialità del Made in Italy e alla nostra bravura nel migliorare i conti pubblici. A partire dalla circostanza che siamo l’unico membro del G7 ad aver registrato un avanzo primario e ad aver più che dimezzato il rapporto deficit/Pil

Politica - di Federica Argento - 15 Marzo 2025 alle 18:19

Il quotidiano Le Figaro torna ad elogiare la politica economica del governo Meloni in un articolo dal titolo “Surplus di bilancio e commerciale, esportazioni record fuori dall’Ue… perché l’economia italiana va così bene”. Un’analisi che riepiloga molto bene i fondamentali economici del nostro Paese. “Nel 2024 l’economia italiana ha dimostrato resilienza nonostante le tensioni internazionali e il rallentamento dell’economia cinese. Questi eventi hanno avuto conseguenze dirette sul commercio estero e sulle strategie industriali dei paesi europei. Tuttavia l’Italia ha superato le previsioni di diversi analisti. Che affermavano che la recessione in Germania, suo principale partner economico, avrebbe avuto effetti negativi su di essa. Non avevano tenuto conto di alcuni fattori, come lo sviluppo di nuovi mercati al di fuori dell’Unione Europea e la riduzione del deficit energetico”. Una promozione a pieni voti. E non è la prima volta che avviene con articoli incentrati ora sulla leadership di Giorgia Meloni; ora su singoli aspetti, come la politica migratoria.

Le Figarò: ecco i quattro elementi del successo

Un’analisi molto puntuale che il senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Finanze, Giorgio Salvitti sottolinea nei suoi punti cardine: “Le Figaro plaude alla potenzialità del Made in Italy e della nostra bravura nel migliorare i conti pubblici; a partire dalla circostanza che siamo l’unico membro del G7 ad aver registrato un avanzo primario e ad aver più che dimezzato il rapporto deficit/Pil. Molto c’è da fare e il contesto è complicato, ma ancora una volta le politiche economiche del Governo Meloni vengono apprezzate in Europa, e non solo. Sottolineando che il traguardo delle esportazioni, guardando a nuovi mercati, possa raggiungere il record di 700 miliardi tra due anni. L’attenzione, la prudenza e una visione strategica sono le colonne portanti dell’azione di questo esecutivo che sta riportando la nostra Nazione a correre e gli unici a non vederlo sono i detrattori per partito preso”.

Conti pubblici e bilancia commerciale

L‘articolo del quotidiano transalpino così procede: “Questo successo può essere attribuito a quattro elementi. Innanzitutto è migliorata la situazione dei conti pubblici. L’Italia ha concluso l’anno 2024 con un avanzo primario di bilancio di 9,6 miliardi di euro, pari allo 0,44% del Pil. Il Paese è l’unico nel G7 ad essere riuscito, dopo il Covid, a realizzare un avanzo primario. Inoltre -prosegue l’analisi- il deficit pubblico è stato ridotto: è sceso dal 7,2% al 3,4% del Pil (e dovrebbe ridursi al 3% nel 2025)”.

Le Figaro plaude alle potenzialità del Made in Italy

“In secondo luogo, la sua bilancia commerciale pende ampiamente a suo favore”. L’analista non nasconde le criticità che a suo avviso riguardano “le esportazioni verso alcuni partner strategici, come Stati Uniti, Germania e Francia che sono progredite solo leggermente rispetto al 2023. Il valore totale delle esportazioni si è ridotto addirittura dello 0,4% (623 miliardi di euro contro 626 dell’anno precedente). Ma il surplus commerciale ha ripreso slancio, raggiungendo i 54,9 miliardi di euro: si tratta di un miglioramento significativo rispetto al 2023, quando era limitato a 34 miliardi. Il surplus commerciale, esclusi i prodotti energetici, è aumentato di 5,4 miliardi raggiungendo i 104,5 miliardi di euro. Si tratta di un record dal 1993″.

Leggiamo ancora gli elementi positivi che riguardano “le esportazioni fuori dall’UE: ammontano a 305,3 miliardi di euro. Erano dieci anni che non si raggiungeva un livello del genere. Questo risultato è frutto di un’intensa attività di penetrazione negli altri mercati: dove la domanda di beni “made in Italy” è forte: Turchia (+23,9%), Serbia (+16%), Paesi ASEAN (+10,3%), Paesi OPEC (+6,6%), Regno Unito (+5,3%); Paesi Mercosur (+4,6%), Paesi Bassi (+4,5%), Giappone (+2,5%), oltre a Messico e Brasile (+8%)”.

Le priorità del governo Meloni

“Infine, nonostante le difficoltà strutturali che l’Italia incontra nell’approvvigionamento di energia elettrica, è riuscita a ridurre il proprio deficit energetico. Questa è passata da 65 miliardi nel 2023 a 49,5 miliardi nel 2024. Questo elemento è centrale per la competitività delle imprese, il controllo della bilancia commerciale e il bilancio pubblico. Ridurre la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero è una delle priorità strategiche del governo di Giorgia Meloni. Che si è posto come obiettivi principali quello di aumentare al 65% la quota di energie rinnovabili nella produzione elettrica, introdurre il nucleare di nuova generazione (prime sperimentazioni dal 2027) e dimezzare il fabbisogno di energia importata entro il 2030″. Nonostante i gufi nostrani, “anche all’estero si sono accorti di questo progresso, frutto di politiche volte a smuovere e cambiare radicalmente l’Italia. Andremo avanti con ancor più forza”. Le parole di Guerino Testa, deputato di Fratelli d’Italia e segretario in commissione Finanze alla Camera.

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di Federica Argento - 15 Marzo 2025