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Le Pen: “Decisione politica, è un giorno funesto per la democrazia. Milioni di francesi sono indignati”

La leader di Rn a Tf1

Le Pen: “Decisione politica, è un giorno funesto per la democrazia. Milioni di francesi sono indignati”

La leader del Rassemblement national non molla ed esclude qualsiasi ritiro dalla politica. "Bardella è una risorsa enorme per il movimento. Spero che non dovremo usarla prima del necessario"

Esteri - di Stefania Campitelli - 31 Marzo 2025 alle 21:27

Uscita dall’aula giudiziaria prima della fine della lettura del verdetto, Marine Le Pen, sconvolta ma non sconfitta, affida al telegiornale delle 20 di Tf1 la sua prima reazione a caldo dopo il verdetto di condanna in primo grado. La leader del Rassemblement national, grinta da vendere, parla di una “decisione politica” e di un giorno “funesto per la democrazia” a proposito della sentenza che la condanna a 4 anni e all’incandidabilità per i prossimi 5 anni, tagliandola fuori dalla corsa all’Eliseo. “Lo Stato di diritto è stato totalmente violato dalla decisione, poiché il magistrato ha impedito il ricorso”, ha detto parlando di regime autoritario. “Milioni di francesi sono indignati. In Francia, nel paese dei diritti dell’uomo, dei giudici hanno applicato le leggi di un regime autoritario. È un giorno funesto per la nostra democrazia, con milioni di francesi privati della loro candidata”.

Le Pen: è un giorno nefasto per la democrazia, una decisione politica

“Bisogna che la giustizia faccia presto… Ma sarà troppo tardi”, ha proseguito la leader del primo partito francese davanti allo tsunami che si è abbattuto sulla politica francese. Per poi interrogarsi sulla “legittimità” della persona eletta presidente della Repubblica nel 2027 nel caso in cui lei venisse assolta dopo il voto. Alla domanda su una possibile candidatura all’Eliseo nel 2027 del suo pupillo Jordan Bardella, presidente del partito, ha confermato che il giovane enfant prodige è “una risorsa enorme per il movimento e lo dico da molto tempo. Spero che non dovremo usare questa risorsa prima del necessario”, ha però aggiunto. “Chiederò effettivamente che venga presa la decisione in appello per potermi candidare alle elezioni presidenziali. Sono al fianco del popolo francese e lo farò fino alla fine”.

Bardealla è una risorsa enorme, spero non dovremo usarla prima del necessario

Marine Le Pen non esclude la possibilità di appellarsi al potere di grazia (che si applica però a una decisione definitiva) del presidente della Repubblica Emmanuel Macron. La leader di Rn non si arrende e dice di  “avere fiducia nella capacità di una corte d’appello di analizzare questo caso con neutralità. E scoprire che in realtà non avevamo nulla da rimproverarci”. La condanna – sottolinea con forza – “non segna in alcuna maniera, forma o modo un ritiro dalla vita politica”.

Il legale: non ha rinunciato alla candidatura, anche se è una possibilità remota

“Marine Le Pen non ha rinunciato alla sua candidatura, anche se questa possibilità è remota”, aveva detto nel pomeriggio il legale Rodolphe Bosselut. “Faremo ricorso e cercheremo di accelerare l’udienza di questo caso, prima del 2027”. La deputata è “combattiva di natura”, ha assicurato, precisando che non “ha mai contestato i fatti” ma “dice semplicemente che questi non possono comportare condanne penali”. Ma la scelta di ricorrere, spiega Le Monde, non ha alcun effetto sulla sua ineleggibilità immediata. In attesa di una nuova sentenza del tribunale, Marine Le Pen non potrà candidarsi a nessuna elezione per un periodo di cinque anni.

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di Stefania Campitelli - 31 Marzo 2025