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L’effetto-Serra devasta il “campo largo”, spaccatura sul corteo pro Europa: il Pd ci sarà, il M5S si rifiuta

La manifestazione del 15 marzo

L’effetto-Serra devasta il “campo largo”, spaccatura sul corteo pro Europa: il Pd ci sarà, il M5S si rifiuta

Politica - di Leo Malaspina - 4 Marzo 2025 alle 19:30

Ci mancava solo l’effetto-Serra a squassare il campo largo sulla politica estera. Nei giorni della grande incertezza di Elly Schlein, che solo qualche ora fa aveva detto di non stare né con gli Usa né con l’Europa guerrafondaia e che oggi ha ribadito il suo “no” al piano di riarmo annunciato dalla Von der Leyen, arriva anche il leader del M5S, Giuseppe Conte, a spaccare il fronte dell’opposizione. No alla manifestazione pro-Europa lanciata dal giornalista Michele Serra, sulle pagine del quotidiano “La Repubblica“, e fissata per il 15 marzo con l’annunciata manifestazione del 15 marzo a Roma. Serra  aveva invitato associazioni, sindacati e partiti a partecipare a una grande mobilitazione nazionale, sottolineando l’importanza di mettere da parte personalismi e protagonismi. L’obiettivo è riaffermare i valori su cui si fonda l’Unione Europea e trasmetterli alle nuove generazioni di cittadini europei. Ma per Conte, non si scende in piazza per questa Europa “guerrafondaia”. Elly, ancora una volta, resta col cerino in mano…

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 “Per che cosa? Per quale Europa? L’Europa della von der Leyen? Adesso c’è da prendere posizione su questo- dice Giuseppe Conte, parlando con i cronisti in piazza Montecitorio- le nostre idee sono chiare, sono per un’Europa che investa a favore dei cittadini, un’Europa più verde e solidale, non l’Europa del riarmo, non l’Europa delle armi. Questo va chiarito. E per questa ragione, che non possiamo dire in questo momento, più è Europa se è quella della von der Leyen”. Il no alla manifestazione di Serra anticipa il sì a quello  della manifestazione del 5 aprile, “non perché sia la nostra piazza, ma per la piattaforma”, ha spiegato. Poi, rispondendo ai cronisti in transatlantico ha aggiunto. “Se nella stessa piazza si ritrova chi è a favore di 800 miliardi” per le spese militari “e chi è per l’opposto allora è grave. Bisogna mettersi d’accordo perché non si può andare insieme. Se si ritrova nella stessa piazza chi è contro questa follia del riarmo e chi invece è per gli 800 miliardi” per il riarmo “c’è qualcosa che non funziona. Noi siamo per la chiarezza. La nostra coerenza e la nostra chiarezza sono al primo posto”.

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di Leo Malaspina - 4 Marzo 2025