
La sinistra si divide in tre
“L’effetto Serra rovina la pace”: le due contro-piazze di Rizzo e Potere al Popolo sfidano il Pd
Due contromanifestazioni domani a Roma rovinano la festa alla piazza di Repubblica e di Schlein. Democrazia Sovrana e popolare all'attacco: contro il mainstream siamo gli unici a volere la pace
Alla vigilia della piazza per l’Europa lanciata da Repubblica, per bocca di Michele Serra, a uso e consumo del Pd, che sfilerà dietro la segretaria Elly Schlein, si moltiplicano le defezioni e le contro-manifestazioni della sinistra radicale che tira le orecchie ai compagni che sbagliano e flirtano con l’Occidente guerrafondaio. La sinistra dura e pura contro il piano di difesa di Bruxelles manda definitivamente in frantumi la già zoppicante unità del Nazareno. Due le piazze alternative, con due cortei a pochi chilometri l’uno dall’altro, per dire no alla sfilata filo-europeista: quella di Potere al Popolo a piazza Barberini e quella di Democrazia Sovrana e popolare di Marco Rizzo nei pressi della Bocca della Verità.
Due contromanifestazioni alla piazza di Serra e di Schlein
“L’effetto Serra nuoce alla pace”. Non potrebbe essere più esplicita la posizione di Potere al Popolo che boicotta il corteo pseudo-europeista (nella ambiziosa location di piazza del Popolo). E dà appuntamento a piazza Barberini. Parola d’ordine: no alla mobilitazione ambigua capitanata dal Pd. Un’arlecchinata di bandiere e un’ammucchiata di sigle, ciascuno in piazza dietro i suoi vessilli. Ci saranno Fratoianni e Bonelli, dietro la bandiera della pace, Calenda dietro quella dell’Ucraina, l’Anpi, l’Arci con i suoi stendardi. Sfileranno (a braccetto?) i sostenitori della pace e quelli del riarmo, quelli per Zelensky e quelli per Putin, la Boldrini e Guerini.
Rizzo dà appuntamento alla Bocca della Verità per la pace ‘vera’
Un’ambiguità che la sinistra radicale non manca di mettere alla berlina. “Serra fa rima con guerra”, si legge su una grafica di Democrazia Sovrana e popolare. Le due contromanifestazioni condannano senza se e senza ma il piano “militarista” voluto dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Un progetto che rischia di portare l’Europa alla terza guerra mondiale. Impossibile per i compagni di Potere al Popolo aderire alla piazza di Repubblica, perché “l’estrema destra e il centrosinistra sono due facce della stessa medaglia. Entrambe favorevoli al riarmo: la prima su scala nazionale, la seconda su scala europea”. La “contromanifestazione” partirà da Piazza Barberini, a due fermate di metropolitana dall’altro corteo alla stessa ora.
“L’effetto Serra nuoce alla pace”, parola di Potere al Popolo
Ancora prima Marco Rizzo, ex segretario del PC e oggi coordinatore di Democrazia Sovrana e Popolare, ha indetto una manifestazione contro la guerra, “Pace e Sovranità vs sostegno all’Ue”, alla Bocca della Verità, non lontano dal Circo Massimo. “Previste oltre 10.000 persone”, si legge nel tam tam diffuso sui social. “Con molte adesioni dal mondo dei liberi sindacati, della piccola media impresa, della cultura. Nonostante il black out dell’informazione che accende i riflettori solo sulla manifestazione guerrafondaia voluta da Repubblica e Michele Serra, noi saremo l’unica piazza della pace e della sovranità del popolo italiano contro un’ Europa dei tecnocrati”. Nel nome di un’altra Europa la mossa di Rizzo ha sedotto anche interlocutori un tempo impensabili, come il generale Vannacci non da oggi vicino all’ex comunista. L’europarlamentare indipendente della Lega, ex militare ma contrarissimo al riarmo, ha risposto all’invito di Rizzo. “La Bocca della Verità mi piace, vicino al Circo Massimo che richiama le virtù romane. Mi piace – ha detto – anche l’idea del tricolore che si oppone a questa Europa guerrafondaia, tecnocrate, anti-identitaria e globalista”. Invitando “l’amico Roberto”, Rizzo spinge l’acceleratore sul tema della sovranità. Contro la manifestazione mainstream di piazza del Popolo arriva la sinistra sovranista che si presenta in piazza con il tricolore.
Corto circuito totale, Schlein in un vicolo cieco
Il corto circuito è totale, la maionese è impazzita: tre piazze diverse, una quarta tutta grillina convocata per il 5 aprile. Un circo altro che campo largo, mentre Schlein si contorce, pressata da mezzo partito che le ha voltato le spalle a Strasburgo ed è pronto alla sfida congressuale. Lanciata con rulli di tamburo, nel nome dell’unità delle sinistre, prima del battesimo del piano ReArm Eu, la piazza di Serra ha perso via via il suo appeal. Partita come un’esibizione muscolare nel nome dell’Europa in chiave anti-Trump (e Meloni), rischia di trasformarsi un un plateale boomerang.