
La novità del governo Meloni
Legge sul femminicidio, la gioia del padre di Giulia Cecchettin: “Finalmente! Se fosse stata fatta prima…”
Mentre il centrosinistra bolla come un provvedimento “spot” la legge introdotta ieri dal governo con la decisione di dare l’ergastolo a chi si macchia di femminicidio, chi la tragedia l’ha vissuta sulla propria pelle, come Gino Cecchettin, papà di Giulia, uccisa a novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta, accoglie con grande favore la novità normativa.
Femminicidio, la legge Meloni piace a Gino Cecchettin
“Finalmente è arrivato. È una presa di coscienza collettiva che esiste il femminicidio, una differenziazione di cui abbiamo bisogno. Il comitato legale della fondazione aveva il desiderio di proporlo”, spiega in un’intervista al QN. Tuttavia non può bastare: “Ovviamente no, come non bastano le leggi in generale. Serve poi un’azione culturale, che è alla base di una società civile”. Per un cambiamento culturale è necessario il sistema scolastico: “Servono risorse – afferma Cecchettin – Bisognerebbe anche dare ai docenti i mezzi per poterlo affrontare. Come fondazione, tra i primi progetti, abbiamo appunto la formazione dei docenti. L’educazione affettiva, a parte qualche progetto attivato dalle singole scuole, deve diventare sistematica. Sono gli studenti stessi a chiederlo”. Cecchettin non è pentito di aver intrapreso la strada dell’impegno sociale con la fondazione: “No, assolutamente no. Guardo la foto di Giulia e penso che se questo percorso fosse stato fatto prima, forse non avrei perso mia figlia. Quindi vado avanti sperando che qualcuno possa trarne giovamento un domani, anche se a volte le energie possono cambiare”.