
Dem ancora sotto choc
Lo sbarco del Pd a Ventotene inizia male, Calenda e 5 Stelle disertano. L’imbarazzo di Zingaretti: forse avevano altro da fare
Lo sbarco a Ventotene del Pd non nasce sotto una buona stella: il meteo minaccia temporali e l’adunata, davanti alla tomba di Altiero Spinelli, per rendere omaggio ai padri dell’Europa registra già le prime defezioni. L’iniziativa, lanciata dal deputato Roberto Morassut, tende a ricompattare un partito sotto choc, che come dimostrano anche gli ultimi sondaggi, continua a perdere consensi.
L’iniziativa è stata accolta ufficialmente, tra gli altri, dal Pd del Lazio, Italia Viva e +Europa, per rendere omaggio ai padri fondatori del Manifesto. Gli organizzatori spiegano che si tratta di “un’iniziativa nata da forze politiche regionali, laziali, ci saranno rappresentanze del territorio, a me pare che su questo ci sia larghissima unità. Si cercano sempre divisioni, non su Ventotene, non sulla risposta alla indegna strumentalizzazione della Meloni“. Un’adunata che però registra lo sfaldamento ufficiale del campo largo: si Azione di Calenda che il M5s di Conte infatti hanno disertato la “scampagnata” sull’isola pontina.
Lo sbarco del Pd a Ventotene, Zingaretti in imbarazzo
“Credo che la risoluzione” del Pd sul riarmo votata alla Camera “sia un buon documento politico, una buona bussola”. Lo ha detto il capodelegazione Pd in Ue, Nicola Zingaretti, conversando con i giornalisti sul traghetto che sta portando a Ventotene una delegazione dem. “Non c’è dubbio che lo sforzo fatto alla Camera e al Senato sia una buona piattaforma politica, che paradossalmente il centrodestra non ha. Perché, c’è una presidente del consiglio che dice sempre ni, un vicepresidente che dice sempre no e un altro vicepresidente che dice sempre sì. Vi assicuro che, stando a Bruxelles quattro giorni o cinque giorni su sette, la tragedia europea di questo momento è la inesistenza del governo italiano come grande forza europeista per andare avanti. Quello che manca oggi è questo, non le opposizioni”.
Pellegrino (FdI) ironizza sulla “gita a Ventotene”
“L’incredibile ignoranza del manifesto di Ventotene e la totale e cieca ostinazione della sinistra a tapparsi le orecchie pur di non sconfessarlo hanno prodotto al suo interno un totale cortocircuito. Pur di difendere l’indifendibile scomodano i loro vassalli in tv, costringendoli a raffazzonati monologhi privi di contenuto, e programmano gite a Ventotene come rabdomanti alla ricerca di un’acqua sacra che non c’è. La verità è che dopo la giustissima critica sul manifesto, Meloni è riuscita nel miracolo di ricompattare una sinistra allo sbando e senza fondamenta, dettandone l’agenda. Che figuraccia per il PD!”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Cinzia Pellegrino, membro della Commissione Politiche per l’unione Europea.
Calenda si chiama fuori
“La retorica in Italia serve spesso a fuggire dalle responsabilità”, scrive su X il leader di Azione, Carlo Calenda, commentando l’articolo de “Il Corriere della Sera” dal titolo “Opposizioni, trasferta a Ventotene, ma Conte e Calenda non ci saranno”, dove il Pd resta clamorosamente isolato. Per Calenda, “oggi l’atto più europeista che si può compiere è costruire una Nato europea. Per farlo occorre anche spendere più in difesa. Questo è il crinale dell’Europeismo. Rileggere De Gasperi insieme a Spinelli”