
"Matriarcato Pd"
L’ultima genialata di Franceschini: cancellare il cognome dei papà. Calenda: altre priorità ne abbiamo?
L'ex ministro della Cultura continua a disorientare la sua stessa parte politica. I grillini insorgono: non si risponde a una discriminazione con un'altra. Il centrodestra: una provocazione irricevibile
Dare ai figli solo il cognome della madre, come “risarcimento” dopo “secoli in cui i figli hanno preso il cognome del padre” e “le donne hanno subito un’ingiustizia secolare e una discriminazione di genere”. Parola di Dario Franceschini, che negli ultimi tempi non è nuovo a fuor d’opera e genialate che finiscono per scombussolare soprattutto la sua area politica. La proposta non è ancora ufficiale, è stata lanciata fuori sacco dall’ex ministro della Cultura durante la riunione del gruppo dem al Senato convocata per esaminare le proposte di legge all’esame della commissione Giustizia del Senato per disciplinare l’attribuzione del cognome ai figli dopo la sentenza della Corte costituzionale del 2021 che rende possibile la doppia scelta.
L’ultima sparata di Franceschini: cancellare il cognome paterno
“Anziché creare infiniti problemi con la gestione dei doppi cognomi o con la scelta tra quello del padre e quello della madre”, questo il Franceschini-pensiero, “stabiliamo che dall’entrata in vigore della nuova legge i figli prenderanno solo il cognome della madre”. Dall’odiato patriarcato al matriarcato per legge. Da una discriminazione a un’altra nel segno del mantra ideologico della crociata alla disuguaglianza di genere. “È una cosa semplice”, avrebbe detto per convincere i colleghi e archiviare il dossier. Una sorta di par condicio postuma dopo secoli bui. Il mite Franceschini non perde occasione per creare scompiglio, dopo l’ideona per decapitare definitivamente il campo largo, ‘testardamente’ rincorso da Elly Schlein (marciare divisi, in ordine sparso per battere le destre, poi come governare si vedrà) arriva la proposta sui cognomi. Che il Pd sta pensando di presentare in Senato.
L’ironia di Calenda: altre priorità ne abbiamo?
Il primo a fargli le pulci sui social sono i presunti alleati. “Altre priorità non ne abbiamo? Boh”, è il commento fulminante di Carlo Calenda che non nasconde una certa incredulità per la scarsa adesione alle emergenze di un pezzo da novanta del Nazareno. Non meno ostili i grillini. “Io ho fatto un salto sulla sedia quando ho visto la proposta di Franceschini”, dice Alessandra Maiorino, vicecapogruppo del M5S al Senato. “Evidentemente al buon Dario sfugge quanto sia stato difficile già lavorare alla giustapposizione dei cognomi di entrambi i genitori. Quindi interpreto la sua proposta come una provocazione, una boutade…anche perché non si risponde a una discriminazione, sia pur millenaria, con un’altra discriminazione”.
Lega e FdI: una provocazione irricevibile
Dalle file della maggioranza i primi a storcere il naso sono i leghisti. “Ecco le grandi priorità della sinistra italiana: invece del doppio cognome, togliere ai bimbi il cognome del padre!”, scrive sui social Matteo Salvini, “Ma certo, cancelliamoli dalla faccia della terra questi papà, così risolviamo tutti i problemi… Ma dove le pensano ste idee geniali?”. Per Federico Mollicone di Fratelli d’Italia quella di Franceschini è semplicemente “una provocazione irricevibile”.