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L’ultimo sfregio alla memoria di Sergio Ramelli: a testa in giù in una libreria Feltrinelli di Milano

L’ultimo sfregio alla memoria di Sergio Ramelli: a testa in giù in una libreria Feltrinelli di Milano

Cronaca - di Lucio Meo - 12 Marzo 2025 alle 11:00

“Ora alla libreria Feltrinelli in Stazione Centrale a Milano. Ci sono persone che dovrebbero vergognarsi di stare al mondo. Ma non sanno cos’è, la vergogna. Pasolini scrisse che si trattava dì razzismo: non sbagliava. Per quanto vi crediate assolti, sarete per sempre coinvolti”, è il post del giornalista e scrittore Giuseppe Culicchia, autore del libro “Uccidere un fascista. Sergio Ramelli, una vita spezzata dall’odio”: la denuncia di uno “sfregio” evidente alla memoria del giovane militante del Fronte della Gioventù di cui in questi giorni si ricordano i 50 dal suo omicidio per mano di esponenti della sinistra milanese. 

“Era come a Belfast. Però a Belfast si sapeva che c’era la guerra civile, e tutta la popolazione era coinvolta. Da noi c’era la guerra civile che riguardava 20mila a sinistra e mille a destra, come certificò il rapporto del prefetto Mazza. Tra loro e noi c’era una sproporzione anche di retroterra. A sinistra c’era il potere, il cinema, la cultura. Noi eravamo soli”, è il racconto di quegli anni fatto ieri da Ignazio La Russa, in una intervista al Corriere.

Il post di Culicchia con la copertina del libro dedicato a Sergio Ramelli

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di Lucio Meo - 12 Marzo 2025