
Con i soldi degli italiani?
L’università di Parma “offre” agli studenti la trasferta romana per la piazza di Elly e di Serra
Incredibile ma vero. L'ateneo mette a disposizione un pullman per Roma per partecipare alla manifestazione lanciata da Repubblica. FdI interroga il ministro: fatto gravissimo
Scampagnata a Roma con la regia dell’Università di Parma. Per partecipare a un seminario di studi? Non proprio. Parliamo della gentile offerta dell’ateneo a studenti e studentesse per un affare imperdibile: la trasferta nella Capitale per dare manforte alla piazza pro Europa delle sinistre in ordine sparso. Non sfuggirà la mission civico-accademica dell’iniziativa. La chiamata alle armi (chissà se con pagnottella compresa come ai tempi d’oro del sindacato rosso) è sintetizzata dal messaggio promozionale apparso sull’homepage dell’università a tre giorni dall’evento. Forse temendo che il tam tam mediatico non fosse sufficiente a riempire l’impegnativa piazza del Popolo.
L’Università di Parma paga agli studenti il viaggio per piazza del Popolo
In una circolare-spot si propone la trasferta (gratuita?) in pullman da 50 posti per gli studenti e il personale che desidera, testualmente, “partecipare alla manifestazione ‘Una piazza per l’Europa’ nata dall’appello lanciato due settimane fa da Michele Serra su Repubblica e prevista per sabato 15 marzo alle 15 a Roma in piazza del Popolo”. Seguono istruzioni per l’uso, orari e dettagli della partenza con tanto di tassativa raccomandazione alla massima puntualità (per non sforare con i tempi dell’arlecchinata per la pace, per l’Ucraina, per l’Europa, per il disarmo, per il riarmo). Uno spot, per nulla mimetizzato, per Elly e compagni. Arsi dal sacro furore europeista in chiave anti-Meloni e anti-Trump i fanciulli non avrebbero potuto pagarsi il treno? Organizzare un pullman in autonomia dividendo i costi del noleggio? Potevano certo, ma forse avrebbero desistito e così è arrivato l’aiutino dell’università.
Amorese: è di una gravità inaudita
La comitiva parmigiana era ben visibile in piazza ma nessuno poteva immaginare che era lì a spese di un’università pubblica quindi, salvo smentite, a spese degli italiani. A denunciare il fattaccio annunciando un’interrogazione i deputati di Fratelli d’Italia, Alessandro Amorese, capogruppo in commissione Cultura alla Camera e Gaetana Russo. “Questo invito, promosso via social, è stato mandato anche via mail dall’Università sia ai professori sia ai dipendenti. Troviamo quanto accaduto di una gravità inaudita”, si legge nella nota. “È vergognoso e inqualificabile che un Ateneo promuova e sponsorizzi un evento politico smaccatamente di parte. Quale valenza educativa o culturale ha una simile iniziativa? E soprattutto, se è stata finanziata, con quali soldi è stata sovvenzionata? Con quelli dei contribuenti?”. Domande più che legittime che verranno esposte nell’interrogazione annunciata al ministro della Università e della Ricerca Maria Bernini. Si vuole sapere se il ministero è al corrente di quanto accaduto e quali iniziative intende condurre al riguardo.
FdI interroga il ministro: iniziativa gravissima, chi ha pagato?
“I nostri atenei – proseguono i deputati – devono essere luoghi dove le idee, tutte, circolano liberamente ed egualmente, senza censure. Il fatto che l’Università di Parma abbia pensato di farsi parte proponente della manifestazione della sinistra, senza tenere in considerazione le diverse opinioni dei ragazzi e degli insegnanti a riguardo, denota un chiaro atteggiamento settario e fanatico. Lontano dallo spirito educativo e super partes che dovrebbe contraddistinguere tutti gli Atenei. Per questo, chiediamo venga fatta piena luce”.
Immaginiamo per un momento se fosse accaduto il contrario, un ateneo che sponsorizza una manifestazione di destra e ne organizza la trasferta per facilitare la partecipazione. Sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale con le sinistre, la grande stampa, il gotha mainstream a strapparsi le vesti e denunciare il rischio fascista per la tenuta della democrazia.