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Macedonia nord guerriglia

Paese nel caos

Macedonia del Nord, esplode la guerriglia dopo il rogo in discoteca. La folla all’assalto al Municipio: “Assassini”

La rabbia popolare dopo la strage a Kocani dove sono morti 59 giovani. Urla e pietre, incendiato un pub gestito dallo stesso proprietario del "Pulse". La gente è furibonda in riferimento allo stato di totale illegalità in cui operava il locale andato a fuoco, non a norma e priva di ogni dispositivo di sicurezza all'interno e all'esterno

Cronaca - di Redazione - 17 Marzo 2025 alle 19:38

E’ esplosa la rabbia in Macedonia del Nord poco oco più di 24 ore dopo la strage di 59 giovani, morti nell’incendio divampato in discoteca a Kocani.  E’ la rabbia dei cittadini che chiedono giustizia. Centinaia di persone, dopo un raduno pacifico davanti al Municipio, al grido di «Assassini», hanno assaltato e distrutto un bar e un’auto appartenenti al proprietario della discoteca ‘Pulse’ andata a fuoco, che figura tra le persone finora arrestate. La folla nella cittadina a un centinaio di km dalla capitale Scopje ha inscenato vibranti proteste davanti alle sedi della procura locale, del tribunale e del commissariato di polizia, scandendo slogan contro le autorità. «Pretendiamo giustizia», «Chiunque potrebbe essere il prossimo», «Siete degli assassini», hanno urlato a ripetizione i dimostranti, con riferimento allo stato di totale illegalità in cui operava la discoteca andata a fuoco, non a norma e priva di ogni dispositivo di sicurezza all’interno e all’esterno del locale. (video).

Macedonia del Nord nel caos: assalto al Municipio

In tanti hanno preso di mira anche il sindaco di Kocani Ljupco Papazov – riporta il Messaggero- che stamane aveva annunciato le sue dimissioni. L’accusa che la folla gli ha rivolto è quella di  accusandolo di non essersi fatto vedere dopo la tragedia e di non aver espresso cordoglio per le decine di vittime. La rabbia è stata incontenibile. Prima le uova. Poi pietre, pezzi di pannelli strappati con la forza della disperazione – riporta Repubblica on line–  lanciati contro la facciata del Municipio. Un nutrito cordone di polizia lo ha protetto dall’assalto della folla. Le migliaia di persone che questa mattina si sono date appuntamento nella piazza del centro culturale di Kocani nel mirino hanno l’intero sistema. “In Serbia hanno capito come fare. Noi macedoni dobbiamo insorgere come loro o qui non cambierà mai nulla”, dicono i manifestanti. Un gruppo di persone ha assaltato un pub ritenuto dagli assalitori essere gestito dalla stessa persona che possedeva il nightclub coinvolto nell’ incendio, il “Pulse”.

Il rogo nel locale totalmente illegale

A metà mattina la folla aveva iniziato a mettersi in coda per lasciare un pensiero e una candela su un altarino improvvisato. Qualcuno con un fiore o con in mano  una foto di un amico o un parente che non c’è più- riporta il quotidiano nel suo reportage.  Una processione con i  familiari, parenti, amici delle vittime“Qui non c’è persona che non conosca almeno quattro o cinque ragazzi uccisi o feriti”, dice sgomenta una fanciulla. In Macedonia del Nord, che da oggi osserva sette giorni di lutto nazionale, proseguono intanto le indagini per accertare le responsabilità del disastroso incendio nella discoteca di Kocani, che nella notte tra sabato e domenica ha provocato la morte di 59 giovani e il ferimento di altri 155. Un locale del tutto illegale, con falsa licenza e privo delle più elementari misure di sicurezza. Ai quattro ordini di cattura per persone resesi irreperibili e ai mandati di arresto già effettuati ieri se ne aggiungeranno con ogni probabilità altri nelle prossime ore, con gli inquirenti di magistratura e polizia impegnati a sentire e interrogare decine di persone.

Struttura improvvisata

Tra le vittime accertate vi sono quattro componenti della band Dnk, il popolare gruppo musicale che si esibiva nel locale ‘Pulse’ al momento della tragedia, e tre noti giovani sportivi locali.  Dopo la Serbia, anche la Bulgaria ha annunciato il lutto nazionale. Nella discoteca erano presenti almeno 1.500 persone. Le fiamme sono divampate – secondo il ministero dell’Interno – a causa di fuochi pirotecnici fatti brillare sul palco durante l’esibizione della band. Le indagini, ha precisato Toskovski,, si stanno concentrando sugli strumenti pirotecnici “usati per gli  effetti di luce durante il concerto”.  Quando sono stati accesi, “le scintille hanno raggiunto  il soffitto, fatto di materiale altamente infiammabile, che ha preso rapidamente fuoco, diffondendosi in tutto il locale e provocando un  denso fumo”.

Sembra che la discoteca fosse una struttura improvvisata, dove già in passato erano stati organizzati eventi con fuochi d’artificio. “Stiamo esaminando anche la documentazione relativa ai permessi della discoteca rilasciati dal ministero dell’Economia”, ha spiegato il ministro dell’Interno, affermando che le autorità stanno indagando se “corruzione” e “tangenti” siano collegate all’incendio. “Questa azienda non ha una licenza legale per lavorare”, ha detto ai giornalisti Toskovski.

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di Redazione - 17 Marzo 2025