
"A Parigi c'è un matto"
Macron fa il permaloso contro Salvini e convoca l’ambasciatrice italiana. Dimentica gli insulti all’Italia
Ennesima "macronata". Vendetta per le parole del vicepremier italiano che stigmatizzava le fughe in avanti sull'invio di truppe in Ucraina e sulla minaccia di una guerra nucleare. Piuttosto ricordi tutti gli insulti contro l'Italia. Un piccolo ripasso
Macron il permaloso. “Non è stata una convocazione, ma un incontro”. Tengono a precisarlo all’Adnkronos fonti dell’ambasciata italiana a Parigi, a proposito di quanto scritto da Le Figaro, nella rubrica ‘Indiscrezioni’, secondo cui giovedì scorso l’ambasciatrice italiana in Francia, Emanuela D’Alessandro, è stata ricevuta al ministero degli Esteri dopo la serie di ‘bordate’ di Matteo Salvini contro il presidente francese Emmanuel Macron. Sefinito tra l’altro “matto” per la sua idea di mandare truppe in Ucraina. Secondo il quotidiano, all’ambasciatrice sarebbe stato fatto notare che le parole del vice premier e leader della Lega “sono in contraddizione con il Trattato del Quirinale” tra i due Paesi. L’incontro al Quai d’Orsay, chiesto da parte francese, è avvenuto a livello di direttore generale del ministero.
L’ennesima “macronata”
Un’altra “macronata”. Il quotidiano francese, nel riferire dell’incontro, ha ricordato che “durante un viaggio a Milano, Matteo Salvini ha dichiarato: Zelensky chiede la pace, Trump lavora per la pace, Putin vuole la pace, mentre a Bruxelles e a Parigi c’è un matto“. Salvini ribadì poi la sua posizione di sempre, ossia che l’Italia non accetterà “mai un esercito europeo comandato da quel matto di Macron che parla di guerra nucleare”. Ricordiamo che le accelerazioni di Macron sono state stigmatizzate da tutti gli osservatori internazionali. Soprattutto quando aveva esortato i partner europei ad “aprire un dibattito strategico” sulla deterrenza nucleare, proponendo la protezione dell’ombrello atomico francese per il continente.
Dunque, Macron non ha gradito i termini ruvidi di Salvini. Da che pulpito viene la predica si può replicare, ricordando tutte le volte che la Francia ha offeso l’Italia.
Macron fa l’offeso, ma dimentica gli insulti all’Italia
Ottobre 2022. Il ministro francese per gli Affari europei, Laurence Boone disse: “Vogliamo lavorare con Roma ma vigileremo su rispetto diritti e libertà e saremo molto attenti al rispetto dei valori e delle regole dello Stato di diritto”. Replicando lo scivolone già fatto qualche giorno prima dal primo ministro francese Élisabeth Borne. Meloni in un post auspicò che il governo francese smentisse immediatamente queste parole di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell’Unione europea. Élisabeth Borne giorni prima bollò come pericoloso l’esito delle elezioni italiane. “Non commento la scelta democratica del popolo italiano; ma allo stesso tempo la Francia dovrà essere attenta a certi valori come i diritti umani e il diritto all’aborto”. Insomma la “vigilanza democratica” di Parigi fu solo parzialmente smentita dallo stesso Macron, che si è augurato di continuare a lavorare “insieme” con Roma.
Maggio 2023. Un attacco al governo italiano per bocca del ministro dell’Interno francese Darmanin fece saltare la visita del ministro degli Esteri italiano Tajani a Parigi. E fece calare di nuovo gelo tra Francia e Italia. Giorgia Meloni “è incapace di risolvere i problemi migratori” dell’Italia, disse il ministro francese. Dopo che già aveva accusato il governo Meloni di essere “disumano” per aver lasciato in mare aperto la nave Ocean Viking (che la Francia non voleva far approdare sulle sue coste) rifiutando di farla attraccare sulle coste italiane.
Attal definì l’Italia “vomitevole”
Andanto indietrop nel tempo, come dimenticare il sorrisetto denigratorio di Sarkozy nei confronti di Berlusconi. Nel 2018: si era appena insediato il governo Conte 1 con Matteo Salvini ministro dell’Interno. Il leader della Lega decise di non aprire i porti italiani alla nave Ong di Aquarius. La posizione del Viminale venne definita da Macron “irresponsabile” e “cinica”. Il portavoce di En Marche, Gabriel Attal, andò oltre con l’uso del termine “vomitevole”. Copione simile nel novembre 2022, con l’esecutivo della Meloni da poco entrato in carica: “Giorgia Meloni si è comportata male”, commenterà il presidente della Francia a proposito dell’Ocean Viking. E ora vuole fare il permaloso?…