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“Concetti agghiaccianti e nessun valore alla volontà popolare”: Malan spiega cosa dice davvero il Manifesto di Ventotene

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“Concetti agghiaccianti e nessun valore alla volontà popolare”: Malan spiega cosa dice davvero il Manifesto di Ventotene

Politica - di Gabriele Caramelli - 17 Marzo 2025 alle 10:31

“Il Manifesto di Ventotene va contestualizzato e patisce l’epoca di cui è figlio, un tempo nel quale c’erano le dittature”. L’ha spiegato il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, in un’intervista al Tempo, sottolineando che “a sinistra continuano ad esaltare un testo impregnato di concetti agghiaccianti. Perché, in maniera chiara, viene sottolineato come la volontà popolare non conta niente. Piace di più la tirannide degli intellettuali”. “È chiara la matrice marxista, molto interessante l’analisi, nella sintesi dei problemi, ma assai più fumoso sul futuro”, prosegue Malan, spiegando che nel Manifesto “si ipotizza un mondo ideale con persone fortemente istruite e senza poveri”. “Ma come si riesce a passare dal punto A al punto B? Attraverso la dittatura del partito rivoluzionario“, chiarisce.

Cosa dice davvero il Manifesto di Ventotene

“Nelle fasi di crisi i democratici non sono efficaci, perché ritengono che la violenza debba essere utilizzata solo quando la maggior parte dei cittadini la considera accettabile”, spiega Malan a proposito del Manifesto di Ventotene mentre “il partito rivoluzionario deve quindi prendere la guida ed evitare che si torni a vecchi schemi, ma non attraverso le elezioni, ma per la sua coscienza intrinseca di rappresentare la società”. “Si potrà, un domani, arrivare alla democrazia, ma solo quando tutti avranno accettato il nuovo ordine, la nuova visione europeista”, ha proseguito l’esponente di FdI, ricordando che già 170 anni prima del manifesto europeista, nella dichiarazione d’Indipendenza degli Usa si pretendeva la centralità del metodo democratico e parlando di una differenza sostanziale tra i due documenti.

Malan: “Schlein e Conte? Non hanno un programma”

Quanto alla distanza degli intenti della segretaria dem Elly Schlein e il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, Lucio Malan ha rammentato che entrambi “o vengono meno a gran parte delle posizioni evidenziate in questi mesi oppure non potrebbero presentarsi insieme”. “Non hanno un programma, tranne battere i conservatori”, prosegue il senatore di Fratelli d’Italia. “Quindi – aggiunge – credo correranno insieme. Metteranno insieme qualche promessa demagogica e il dovere, a sentir loro, di sconfiggere la destra.

Corrado Augias, Michele Serra e Lorenzo Jovanotti, che hanno partecipato alla “piazza europea” con i rappresentanti dem sabato scorso, sono i nuovi intellettuali della sinistra che vorrebbe tornare a governare? “Bisogna prenderne atto”, è la risposta di Malan a una domanda sul tema. “Ho visto l’articolo di Serra di ieri che spiegava come la gente, ma anche la folla, sia un insieme di tante singole persone. Pensieri profondi, va detto”, ironizza ancora l’esponente di FdI.

Il riarmo europeo, gli Usa e la centralità continentale

Lucio Malan conferma poi che il centrodestra riuscirà a trovare una visione come sul riarmo europeo, anche perché “il rafforzamento della difesa è nel programma”. “Vanno tutelate le nostre peculiarità e le nostre produzioni – sottolinea il capo dei senatori di FdI – la parte certamente positiva del documento europeo è che scorpora quelle spese dai parametri relativi al deficit”. “Serve comunque grande attenzione ai conti, per evitare un eccessivo sforamento ed essere puniti dai mercati”.  Secondo Malan, per impedire che l’Europa rimanga fuori dalle decisioni mentre Putin e Trump tornano ad interfacciarsi, bisogna seguire “la linea di Giorgia Meloni”, ovvero accettare l’esito del voto americano e comprende il nuovo posizionamento del presidente eletto. È quindi importante restare ancorati alla realtà, ma “purtroppo la sinistra ricorda i nostri rapporti con gli Usa solo quando alla Casa Bianca ci sono i democratici”.

Malan definisce poi “totalmente infondate” le critiche della sinistra verso Meloni, dopo che la premier ha ribadito la vicinanza con l’Ue ma senza sconfessare la vicinanza con gli Usa. Il presidente del Consiglio “fa il suo dovere”, anche considerando i rapporti dell’Italia con gli Usa fin dal dopoguerra. Piuttosto “Elly Schlein dovrebbe ricordarsi le parole di Enrico Berlinguer che – conclude  il capogruppo di FdI al Senato – ebbe il coraggio di dire come si sentisse più sicuro sotto l’ombrello della Nato”.

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di Gabriele Caramelli - 17 Marzo 2025