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Meloni Financial Times

"Nessuna scelta"

Meloni al Financial Times: “È infantile scegliere tra Trump e l’Europa. Io faccio gli interessi dell’Italia”

Politica - di Carlo Marini - 28 Marzo 2025 alle 11:47

L’Italia non dovrà scegliere tra gli Stati Uniti e l’Europa, sarebbe una scelta “infantile” e “superficiale”. Così la premier Giorgia Meloni in un’intervista al quotidiano britannico Financial Times, “la prima a un giornale straniero” da quando è entrata in carica nel 2022, sottolineando che farà tutto il necessario per difendere gli interessi del suo Paese.
È “nell’interesse di tutti” superare le gravi tensioni nelle relazioni transatlantiche, sostiene Meloni, descrivendo le reazioni di alcuni leader europei al presidente americano Donald Trump come “un po’ troppo politiche”. Per l’Italia, ha aggiunto, il presidente americano non rappresenta un avversario, bensì ”il primo alleato”.

Meloni al Financial Times: “Trump non è un avversario ma il primo alleato”

“Sono conservatrice – ha continuato Meloni -, Trump è un leader repubblicano. Di sicuro sono più vicina a lui che a molti altri, ma capisco un leader che difende i suoi interessi nazionali. Io difendo i miei”. “I nostri rapporti con gli Stati Uniti sono i più importanti che abbiamo”, ha proseguito la premier, sostenendo che ”l’Italia può avere buoni rapporti con gli Stati Uniti e se c’è qualcosa che l’Italia può fare per evitare uno scontro con l’Europa e costruire ponti, lo farò, e questo è nell’interesse degli europei”.
Riflettendo sul fatto che l’approccio ”’conflittuale” di Trump alla difesa europea possa rappresentare ”uno stimolo” necessario per assumersi le proprie responsabilità sulla sicurezza, Meloni ha affermato che ”mi piace pensare che la crisi nasconde sempre una opportunità”.

Bisogna ”mantenere la calma” e ”lavorare per una buona soluzione comune” evitando di reagire ”d’istinto”. Questo, secondo la premier, l’approccio che l’Europa dovrebbe adottare rispetto ai dazi del 25% annunciati dal presidente americano. Meloni ha poi ammesso che i dazi elevati su alcuni beni specifici stanno causando attriti. Ma ”ci sono grandi differenze sui singoli beni. È su questo che dobbiamo lavorare per trovare una buona soluzione comune”, ha affermato.

“Non è facile competere con chi può firmare 100 ordini esecutivi al giorno”

Mentre la Commissione europea ha promesso di reagire contro i dazi annunciati da Trump, Meloni auspica che l’Unione Europea mantenga la calma. “A volte ho l’impressione che rispondiamo semplicemente d’istinto – ha detto -. Su questi argomenti bisogna dire: ‘Mantenete la calma, ragazzi. Pensiamoci'”. Anche se, aggiunge, ”non è facile competere con qualcuno che in un giorno può firmare cento ordini esecutivi”.
Inoltre Meloni ha affermato che gli Stati Uniti perseguivano da tempo un programma sempre più protezionistico e a questo proposito ha citato l’Inflation Reduction Act di Joe Biden. “Pensate davvero che il protezionismo negli Stati Uniti sia stato inventato da Donald Trump?”, si chiede retorica.

Meloni al Financial Times: “Le critiche di Vance all’Europa? Sono d’accordo”

La premier italiana si è anche detta ”d’accordo” con il vicepresidente americano JD Vance in merito alle sue critiche all’Europa, sottolineando che a essere contestata è ”la classe dirigente” europea e non il popolo. Sulle critiche di Vance alla Ue afferma: “Devo dire che sono d’accordo. Lo dico da anni. L’Europa si è un po’ persa”. Le critiche dell’Amministrazione Trump, tiene a precisare Meloni, sono alla “classe dirigente e all’idea che si possa imporre la propria ideologia invece di leggere la realtà e trovare modi per dare risposte alle persone”.

“La coalizione dei volonterosi può essere vista come una minaccia da Mosca”

Ribadisce di avere fiducia negli sforzi messi in atto dal presidente americano Donald Trump per trovare una soluzione alla crisi ucraina, prendendo invece le distanze dal progetto proposto dal premier britannico Keir Starmer e dal presidente francese Emmanuel Macron di inviare truppe europee di peacekeeping in Ucraina. ”Dobbiamo stare attenti”, la presenza di truppe europee in Ucraina ”può essere vista più come una minaccia”, da Putin, dice al Financial Times. La premier si dice invece favorevole all’estensione all’Ucraina della clausola di difesa reciproca previsto dall’articolo 5 della Nato, senza di fatto ammettere Kiev nell’Alleanza Atlantica. Sarebbe “più semplice ed efficace” rispetto ad altre proposte, ha notato. Rispetto all’impegno in primo piano di Starmer e Macron per aumentare il sostegno a Kiev, Meloni ha precisato che “non mi interessa dire ‘Sono una protagonista’, Non ora. La posta in gioco è troppo alta”. 

 

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di Carlo Marini - 28 Marzo 2025