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Meloni festeggia lo spread sotto i 100 punti, minimo storico. Ma la destra non doveva spaventare i mercati?

Finanza & politica

Meloni festeggia lo spread sotto i 100 punti, minimo storico. Ma la destra non doveva spaventare i mercati?

Economia - di Luca Maurelli - 5 Marzo 2025 alle 10:28

Dopo i buoni riscontri dell’Istat sul fronte del Pil e del deficit e quelli sul boom occupazionale, arrivati nei giorni scorsi, oggi il governo Meloni può festeggiare un altro record. Lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi è sceso sotto quota 100 punti per la prima volta dal settembre 2021. Il differenziale oggi ha aperto a 98 punti dai 107 della chiusura di ieri. Il rendimento viaggia intorno al 3,6%, mentre gli investitori valutano il potenziale aumento della spesa per la difesa in Europa e le tensioni commerciali.

Lo spread tra i titoli di Stato italiani (BTP) e quelli tedeschi (Bund) a 10 anni rappresenta la differenza nei rendimenti di questi due strumenti finanziari ed è un indicatore chiave della percezione del rischio associato al debito sovrano italiano.

Il governo Meloni e lo spread che beneficia degli annunci sugli investimenti

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha rivelato che i nuovi piani per rafforzare l’industria della difesa europea potrebbero mobilitare quasi 800 miliardi di euro. Ha anche proposto di concedere agli Stati membri una maggiore flessibilità fiscale per gli investimenti nella difesa, insieme a 150 miliardi di euro in prestiti per sostenere queste iniziative. Sul fronte della politica monetaria, si prevede che domani la Bce taglierà i costi d’indebitamento per la quinta volta. Indicazioni, che insieme agli indicatori economici italiani, hanno accorciato la “forbice” tra i tassi dei rendimenti sui titoli pubblici italiani e quelli tedeschi.

Con il primo governo Conte, nell’autunno 2018, lo spread aveva superato quota 300 punti dopo che l’Unione europea aveva bocciato la manovra finanziaria presentata dall’esecutivo sostenuto da Lega e Movimento 5 stelle. Con il secondo governo guidato da Conte, lo spread aveva superato quota 250 a marzo 2020, durante le prime fasi della pandemia di Covid-19. Nei mesi successivi lo spread aveva poi percorso una continua discesa, merito soprattutto dell’avvio da parte della Banca centrale europea del Pandemic emergency purchase programme (Pepp), un piano straordinario di acquisto dei titoli di Stato, che Conte ha omesso di citare in trasmissione.

Il record dello spread in Italia si è però registrato tra l’autunno e l’inverno del 2011, dopo le dimissioni del quarto governo Berlusconi e l’entrata in carica del governo tecnico di Mario Monti. All’epoca lo spread superò i 500 punti base, avvicinandosi ai 600, cifre oltre due volte superiori ai numeri attuali.

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di Luca Maurelli - 5 Marzo 2025