
Bagarre alla Camera
Meloni svela la verità sul Manifesto di Ventotene e la sinistra impazzisce (video)
Se lo sono portato in piazza, lo citano in continuazione, lo hanno richiamato anche durante il dibattito a Montecitorio, ma messi di fronte all'insostenibilità di quel testo si rifugiano nell'ammuina e nell'insulto
L’hanno sventolato come testo “sacro” dell’Europa; se lo sono portato sabato nella “piazza per l’Europa”, dopo che Repubblica aveva provveduto ad allegarlo all’edizione del giorno in una ristampa con la prefazione di Corrado Augias; lo hanno citato in Aula, nel corso del dibattito sulle comunicazioni del premier in vista del Consiglio europeo. Quando però Giorgia Meloni ha citato a sua volta il Manifesto di Ventotene, leggendone alcuni passaggi, al Pd è venuto un attacco isterico, che ha costretto il presidente Lorenzo Fontana a sospendere la seduta per ben due volte e a convocare poi la capigruppo. La verità, evidentemente, fa male ai dem, che non hanno retto all’evidenza di un dettato insostenibile. «Non mi è chiarissima la vostra idea di Europa», ha detto Meloni, facendo riferimento al Manifesto e augurandosi che «tutte queste persone in realtà non lo abbiano mai letto, perché l’alternativa sarebbe francamente spaventosa. Questa certamente non è la mia Europa».
Meloni legge in Aula il Manifesto di Ventotene e la sinistra impazzisce
Nei passaggi letti dal premier, il Manifesto di Ventotene afferma che «la rivoluzione europea per rispondere alle nostre esigenze dovrà essere socialista»; che «la proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso»; che «nelle epoche rivoluzionarie in cui le istituzioni debbono non già essere amministrate ma create la prassi democratica fallisce clamorosamente» e che «nel momento in cui occorre la massima decisione e audacia i democratici si sentono smarriti non avendo dietro uno spontaneo consenso popolare, ma solo un torbido tumultuare di passioni».
La verità fa male anche al M5S. Il premier: «Non ho tempo per la vostra lotta nel fango»
A questo punto nel Pd gli animi si erano ampiamente surriscaldati, dopo che in precedenza pure il M5S aveva dato in escandescenze quando Meloni ha ricordato che Giuseppe Conte, in pieno Covid, c’è stato il più alto aumento percentuale delle spese militari in relazione al Pil e ha chiarito di non avere tempo per prestarsi alla «vostra lotta nel fango: gli italiani valuteranno come comportarsi e la discrasia che esiste tra le posizioni che tenete dall’opposizione e quelle che avevate quando eravate al governo».
Il Pd scatena la gazzarra per la lettura del Manifesto di Ventotene che gli è tanto caro
Ma è stato sul passaggio successivo del Manifesto di Ventotene che è esplosa la gazzarra, con Fontana costretto a richiamare in particolare Federico Fornaro e Giuseppe Provenzano. «La metodologia politica democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria», ha continuato a leggere Meloni, costretta a rivolgersi ai banchi dell’opposizione con un ripetuto «fermi, fermi», come a dire “fatemi proseguire che il meglio deve ancora arrivare”.
Qualcosa di cui nel Pd, vista la reazione, dovevano essere ben consapevoli. Il partito rivoluzionario, recita ancora il Manifesto di Ventotene, non fa riferimento alla «preventiva consacrazione da parte della ancora inesistente volontà popolare, ma nella sua coscienza di rappresentare le esigenze profonde della società moderna» e che «attraverso questa dittatura si forma il nuovo Stato e intorno a esso la nuova democrazia».
Meloni all’opposizione: «Non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia»
«Non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia», ha commentato Meloni, mentre i deputati di maggioranza si alzavano in piedi per applaudire. Gli strascichi dell’intervento-verità sono poi proseguiti alla ripresa della seduta e anche oltre, con l’opposizione impegnata a parlare in Aula e sui social di «dileggio a chi ha salvato la patria», «vergogna, si inginocchi», «arroganza e ignoranza» e nientemeno «apologia di fascismo». Insomma, con il solito copione che la sinistra sfodera quando si sente messa all’angolo ed è incapace di reagire argomentando nel merito.