
Giustizia beffa
Migranti, altra sentenza “rossa”: il governo deve risarcire chi non fa sbarcare. Meloni: “E gli italiani pagano”
Chi non viene fatto sbarcare in Italia, dal clandestino, può chiedere al governo un risarcimento. L’ultima sentenza-beffa arriva dalla Cassazione, e fa riferimento al caso della nave Diciotti, all’epoca dei fatti gestito dal ministro degli Interni Salvini. Una decisione in linea con altre, prese dai giudici più o meno “rossi”, come quella sui trasferimenti bloccati in Albania, che si scarica anche sul governo attuale, ovviamente. Non a caso, la premier Meloni commenta con amarezza a botta calda: ” Non credo siano queste le decisioni che avvicinano i cittadini alle istituzioni, e confesso che dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare, è molto frustrante”.
Il principio introdotto è una sorta di “avanti tutti” e viene così riassunto. “Va certamente escluso che il rifiuto dell’autorizzazione allo sbarco dei migranti soccorsi in mare protratto per dieci giorni possa considerarsi quale atto politico sottratto al controllo giurisdizionale. Non lo è perché non rappresenta un atto libero nel fine, come tale riconducibile a scelte supreme dettate da criteri politici concernenti la Costituzione, la salvaguardia o il funzionamento dei pubblici poteri nella loro organica struttura e nella loro coordinata applicazione”, hanno scritto i giudici delle sezioni unite della Cassazione nell’accogliere il ricorso di un gruppo di migranti trattenuti dall’allora ministro dell’Interno Salvini a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera.
Migranti, soccorrere e sbarcare è obbligatorio?
“Non si è di fronte, cioè, ad un atto che attiene alla direzione suprema generale dello Stato considerato nella sua unità e nelle sue istituzioni fondamentali.- spiegano – Si è in presenza, piuttosto, di un atto che esprime una funzione amministrativa da svolgere, sia pure in attuazione di un indirizzo politico, al fine di contemperare gli interessi in gioco e che proprio per questo si innesta su una regolamentazione che a vari livelli, internazionale e nazionale, ne segna i confini. Le motivazioni politiche alla base della condotta non ne snaturano la qualificazione, non rendono, cioè, politico un atto che è, e resta, ontologicamente amministrativo”, aggiungono i giudici.
Accolto, dunque, il ricorso presentato da un gruppo di migranti a cui, dal 16 al 25 agosto del 2018, dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, fu impedito di sbarcare dalla nave Diciotti della Guardia Costiera che li aveva soccorsi in mare. Nell’istanza si chiedeva la condanna del Governo italiano a risarcire i danni non patrimoniali determinati nei profughi dalla privazione della libertà. Il collegio ha rinviato al giudice di merito la quantificazione del danno di fatto, condannando però il Governo. Per la vicenda, il Tribunale dei ministri di Palermo indagò l’allora ministro dell’Interno Salvini per sequestro di persona ritenendo illegittimo il trattenimento dei profughi sull’imbarcazione italiana. Il caso fu poi trasmesso a Catania per competenza territoriale e la Procura etnea chiese l’archiviazione.
Il duro giudizio della Meloni
“Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno condannato il governo a risarcire un gruppo di immigrati illegali trasportati dalla nave Diciotti perché il governo di allora, con ministro dell’Interno Matteo Salvini, non li fece sbarcare immediatamente in Italia. Lo fanno affermando un principio risarcitorio assai opinabile, quello della presunzione del danno, in contrasto con la giurisprudenza consolidata e con le conclusioni del Procuratore Generale”, scrive la premier Giorgia Meloni sui social.
“In sostanza, per effetto di questa decisione -sottolinea Meloni – il governo dovrà risarcire – con i soldi dei cittadini italiani onesti che pagano le tasse – persone che hanno tentato di entrare in Italia illegalmente, ovvero violando la legge dello Stato italiano. Non credo siano queste le decisioni che avvicinano i cittadini alle istituzioni, e confesso che dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare, è molto frustrante”.
Salvini: “Una sentenza vergognosa”
È vergognosa la sentenza” della Cassazione che ha accolto il ricorso presentato da alcuni migranti che erano stati trattenuti a bordo della nave della guardia Costiera Diciotti, ha commentato invece il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini. La sentenza ”mi sembra un’altra invasione di campo indebita. Se quel governo come altri governi riteneva che la difesa dei confini, il contrasto all’immigrazione clandestina, il contrasto ai trafficanti di esseri umani era una priorità, ritengo che ad anni di distanza chiedere che siano i cittadini italiani a pagare per la difesa dei confini, di cui ero orgogliosamente protagonista, sia indegno”, ha detto Salvini, aggiungendo: ”Pagassero i giudici. Se c’è qualche giudice che ama così tanto i clandestini, li accolga un po’ a casa sua e li mantenga. Chissà se di fronte allo splendido palazzo della Cassazione allestissero un bel campo rom e un bel centro profughi, magari qualcuno cambierebbe idea”