
L'annuncio di Piantedosi
Migranti, la mossa del governo Meloni per “respingere” i giudici e il Pd: nuovi “Cpr” in Albania
La svolta è vicina, il nuovo decreto Albania è pronto ad arrivare in consiglio dei ministri in settimana e conterrà un cambio di “ragione sociale” degli hot spot in Albania. “I centri albanesi di Gjader e Shengjin potrebbero avere un ruolo per rafforzare il sistema per rimpatriare i migranti irregolari che non hanno diritto a rimanere in Italia”, dice in un’intervista a “La Stampa” il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Gli “hot spot” saranno trasformati in Cpr (centri di permanenza e rimpatrio) adeguandoli al nuovo sistema dell’Ue per i rimpatri degli irregolari con i return hubs e aggirare la convalida dei giudici per i trattenimenti.
Grazie alla veste di Cpr, ragiona Piantedosi, ”potremo così riportare a casa i soggetti che, altrimenti, finiscono per rendere le nostre città meno sicure. I rimpatri sono un tema che sta affermandosi nel dibattito politico in tutto il mondo, anche oltreoceano. A noi, oramai, lo chiede l’Europa. Finalmente. Dovremmo esserne tutti contenti”. Una mossa che consentirà di aggirare le “ostruzioni” arrivate dalla magistratura all’utilizzo dei centri albanesi e le polemiche del Pd sui fondi sprecati per strutture che – non certo per colpa del governo – non riescono a funzionare a dovere, nel solco della nuova linea dura adottata dalla Ue.
Migranti, la svolta sull’utilizzo dei Centri di permanenza per i rimpatri
I centri ”contengono già al loro interno spazi dedicati a effettuare i rimpatri – spiega Piantedosi – La struttura è già predisposta per questa funzione”. ”L’originaria funzione dei centri sarà mantenuta e l’effetto deterrenza è comunque accresciuto dal fatto che aumentiamo i rimpatri – aggiunge – Oggi siamo a +35% rispetto all’anno scorso”. ”La funzione di centro per effettuare procedure accelerate di frontiera sarà comunque richiesta a breve, proprio dall’entrata in vigore dei nuovi regolamenti europei – ha continuato – Ad ogni modo, è vero, potrebbe essere anticipata dal prossimo pronunciamento della Corte di giustizia europea”.
I dati confortanti sul controllo del fenomeno
”In questo primo scorcio di anno rileviamo un ulteriore calo degli arrivi, ad oggi, di circa il 17% rispetto allo stesso periodo del 2024, un anno che a sua volta aveva fatto registrare una significativa riduzione degli sbarchi a fronte di quello precedente pari a -58% e di circa -37% rispetto a quello precedente ancora. Siamo soddisfatti perché rileviamo l’evidenza del lavoro che stiamo facendo per contrastare gli affari dei trafficanti di esseri umani, anche se il permanere di elementi di instabilità in alcuni Paesi di partenza ci inducono a mantenere alte cautela ed attenzione”, aggiunge il ministro dell’Interno. ”Per troppo tempo è stato dato un messaggio sbagliato, come se bastasse arrivare in qualunque modo in Unione Europea per avere il diritto di rimanervi – aggiunge – Ora la prospettiva sta cambiando anche e soprattutto grazie alle spinte del Governo Meloni. Miglioramento dei canali di ingresso regolare, rafforzamento dei rimpatri degli irregolari e lotta ai trafficanti saranno le direzioni di marcia in tutta Europa”. Secondo il ministro dell’Interno arriveranno meno migranti e ”ne rimpatrieremo di più. L’obiettivo è quello di far entrare i migranti esclusivamente attraverso i canali regolari e le nuove regole ci aiuteranno in tal senso”.