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Migranti, la Ue si sveglia (grazie a Trump e Meloni). Von der Leyen annuncia la linea dura

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Migranti, la Ue si sveglia (grazie a Trump e Meloni). Von der Leyen annuncia la linea dura

Politica - di Lucio Meo - 9 Marzo 2025 alle 17:27

Il modello Italia e la spinta che arriva dagli Usa di Trump danno la sveglia all’Europa sul fronte dei migranti. L’annuncio di una svolta arriva, insieme a quello del riarmo e della difesa, direttamente dalla presidente Ursula von der Leyen, che fornisce anche una data: martedì prossimo a Strasburgo la Commissione Europea proporrà un nuovo sistema per rendere più efficaci i rimpatri degli immigrati irregolari. Un piano di respingimenti e rimpatri molto “di destra” e che ovviamemente metterà in imbarazzo il Pd, la Schlein e le varie forze del “campo largo”. A proposito, sabato 15 dopo queste misure, il centrosinistra scenderà ancora in campo “per l’Europa”, dopo lo strappo della Schlein sul riarmo?

Ue, la svolta sui migranti annunciata da Von der Leyen

Martedì, dunque, “ovvero il centesimo giorno di questo collegio – informa la presidente in una conferenza stampa a Bruxelles – adotteremo una proposta giuridica ambiziosa sui rimpatri. I rimpatri sono un elemento chiave del Patto sulla migrazione e l’asilo”. “Proporremo norme comuni per i rimpatri – continua – con un nuovo ordine europeo di rimpatrio e il reciproco riconoscimento delle decisioni di rimpatrio da parte degli Stati membri. Vogliamo quindi mettere in atto un sistema veramente europeo per il rimpatrio proponendo un regolamento con regole più semplici e chiare, che impedisca le fughe e faciliti il rimpatrio di cittadini di Paesi terzi che non hanno diritto di restare” nel territorio Ue. Il modello Italia-Albania resta al centro dei ragionamenti. “A coloro che vengono rimpatriati forzatamente – aggiunge – verrà imposto un divieto di ingresso. E saremo più severi. Laddove ci siano rischi per la sicurezza, saremo assertivi. Ma ci assicureremo anche di agire nel pieno rispetto dei nostri obblighi derivanti dal diritto internazionale e rispettando i diritti fondamentali” delle persone, conclude.

Velocità e determinazione

Non solo migranti, ma anche difesa in senso stretto, nella prospettiva dell’esercito europeo. La Commissione “è pronta ad affrontare la crisi attuale. Abbiamo bisogno di velocità e determinazione. Abbiamo l’opportunità unica di costruire un’Europa più forte, più prospera e più sicura“, ha aggiunto la presidente della Commissione europea, spiegando che il piano ReArmEu, volto a favorire il riarmo dell’Ue dopo “uno o due decenni di sottoinvestimenti” nella difesa, “può essere il fondamento di un’Unione europea della difesa. Porteremo avanti il piano Rearm Europe con tutta la nostra forza“, afferma.

“L’idea alla base” del piano, continua, è che “dobbiamo liberare tutto il nostro potenziale, di fronte a minacce concrete. E se possiamo collaborare con altri Paesi che la pensano come noi, come il Regno Unito, la Norvegia o il Canada, il potenziale sarà ancora maggiore”.

Per von der Leyen “la forza economica e il piano europeo di riarmo sono due facce della stessa medaglia. Il potenziale economico e innovativo dell’Europa è un vantaggio per la sua sicurezza, ma anche viceversa”. Perché, aggiunge, “gli sforzi di difesa dell’Europa possono dare un impulso massiccio a un mercato unico più competitivo nel medio e nel lungo termine. I prossimi ingenti investimenti nella nuova generazione di equipaggiamento militare e nell’iinfrastruttura di sicurezza in Europa possono innescare un potente vento favorevole per settori importanti”.

Non escluse sovvenzioni per difesa Ue

Come riferito da von der Leyen, il primo punto del piano di riarmo europeo consiste nel “consentire l’uso dei finanziamenti pubblici e della difesa a livello nazionale”. Il secondo è un “nuovo strumento” che “fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli Stati membri” per promuovere gli acquisti comuni di armamenti nell’ambito del piano ReArmEu. “Si chiamerà Safe, Security Action For Europe”, afferma poi von der Leyen rispondendo, in merito alle critiche arrivate da più parti, anche dal governo italiano, al nome dato al piano per riarmare l’Europa.

Nell’ambito del piano “nulla è escluso”, ma “è troppo presto” per parlare di trasferimenti accanto ai prestiti da 150 mld di euro previsti. “Tre giorni dopo aver proposto il pacchetto al Consiglio Europeo – risponde interrogata sul punto – il mio compito ora è presentare nelle prossime due settimane una proposta giuridica concreta. Niente è escluso. Sono aperta a qualsiasi cosa sia necessaria, ma penso che sia troppo presto per iniziare un dibattito tre giorni dopo aver fatto una proposta che è stata sostenuta all’unanimità con molte risposte positive da ogni dove, con nuove idee”.

Per von der Leyen “nulla è escluso. Possiamo discutere poi di altri scenari nel prossimo Consiglio europeo. Questa è una decisione degli Stati membri e, naturalmente, del presidente del Consiglio europeo. Ma il mio compito ora è che, nella difesa, dobbiamo fornire questa enorme possibilità all’Unione Europea. Mi concentro ora sulla proposta giuridica, che sarà abbastanza complicata”, conclude.

Von der Leyen ha poi annunciato che nelle prossime settimane convocherà un “collegio di sicurezza”, che “includerà tutti i commissari europei”, perché “quasi ogni materia può essere” di interesse sotto il profilo della difesa comune.

“Quattro anni fa – continua – abbiamo visto che le scorte di gas non si riempivano” come avrebbero dovuto, “ma non abbiamo tratto le giuste conclusioni. Era l’inizio di un attacco ibrido della Russia al settore energetico europeo, per costringerci a non sostenere l’Ucraina”. Il collegio di sicurezza “si riunirà a tempo debito, non posso dire la data precisa. Sarà convenuto più spesso di quanto non sarebbe stato convocato 4 anni fa. E’ importante che abbiamo briefing regolari dai servizi di sicurezza competenti, per rimanere aggiornati” sulla situazione, conclude.

Ucraina, nessun passo indietro

Per quanto riguarda l’Ucraina, come Ue “dobbiamo assicurarci che sia in una posizione tale da poter continuare a combattere, finché non avremo raggiunto una pace giusta e duratura”. “Con un nuovo strumento – ribadisce – gli Stati membri possono contribuire a iniziative, ad esempio, come quella danese o quella ceca, ma possono anche procurarsi” capacità militari da trasferire poi “all’Ucraina, ad esempio”, conclude.

Commercio, gli accordi e i dazi

Von der Leyen sottolinea che avere accordi commerciali con partner “di fiducia” è “essenziale” per evitare “dipendenze eccessive” e “ricatti”. “Fin dal primo giorno – afferma facendo il bilancio dei primi cento giorni del suo secondo mandato – ci siamo impegnati a costruire nuove partnership e a rafforzare quelle vecchie con Paesi e regioni, grandi e piccole. Abbiamo stretto accordi epocali con la Svizzera, con il Messico e con il Mercosur”. “Con il Mercosur, abbiamo ottenuto un’importante svolta nei negoziati – aggiunge – che duravano da oltre due decenni: abbiamo creato un mercato per i consumatori di 700 milioni di persone, proteggendo al contempo i settori vulnerabili. Abbiamo riacceso i colloqui commerciali con la Malaysia. Siamo impegnati con i Paesi Caricom (la Comunità degli Stati caraibici, ndr). E in India, la più grande democrazia del mondo, che ho visitato la scorsa settimana con il collegio dei commissari”.

Dall’inizio del mandato, prosegue von der Leyen, “abbiamo realizzato otto iniziative per rendere l’Europa più competitiva. E altre tre sono in preparazione. Abbiamo iniziato con la Bussola della competitività: è la traduzione del rapporto Draghi in una comunicazione della Commissione, che sostanzialmente mostra la tabella di marcia che ci attende, la nostra stella polare per un’Europa più forte e più prospera. Va di pari passo con un Clean Industrial Deal, che sostenga le industrie ad alta intensità energetica e le tecnologie pulite, la tabella di marcia comune per la decarbonizzazione e la competitività”, conclude.

Incontro con Trump

Con il presidente degli Usa Donald Trump “ci siamo già incontrati” alla fine del suo primo mandato. Dopo la sua rielezione, “abbiamo avuto una telefonata, abbiamo parlato nella videoconferenza del G7 e ci incontreremo quando sarà arrivato il momento. Questo è lo stato delle cose”, dice la presidente della Commissione Europea.

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