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Israele

Missili su Tel Aviv, Netanyahu apre lo scontro con lo Shin Bet e le proteste continuano

Arrivati in Italia i bambini palestinesi feriti. Crosetto: "Costretti ad abbandonare la loro terra per ricevere cure, sono il volto più fragile del conflitto. Il nostro Paese non resta indifferente"

Esteri - di Alice Carrazza - 20 Marzo 2025 alle 15:10

Hamas torna a farsi sentire e lo fa con il linguaggio che da sempre lo caratterizza: i razzi. Le Brigate Al-Qassam, ala militare dell’organizzazione, hanno rivendicato il lancio di tre missili M90 contro Tel Aviv, definendolo una risposta ai «massacri sionisti contro i civili». Secondo l’Idf, uno dei vettori è stato intercettato, mentre gli altri due sono caduti in zone aperte, senza causare danni significativi. In ogni caso, il fronte è ormai riaperto e l’operazione terrestre di Israele nella Striscia di Gaza è attualmente in corso.

Netanyahu pronto a licenziare il capo dello Shin Bet

Anche sul fronte politico la situazione è incandescente. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato per le 21:30 di oggi un voto cruciale: la rimozione del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Se il governo approverà la mozione, sarà la prima volta nella storia di Israele che il numero uno dell’agenzia di sicurezza interna viene destituito in piena operazione bellica.

Le motivazioni ufficiali parlano di una «persistente sfiducia personale e professionale» da parte di Bibi nei confronti del capo dei servizi. Ma la realtà, dicono i critici, è un’altra: Bar è ritenuto un ostacolo alle mosse politiche di Netanyahu, soprattutto dopo l’apertura di un’indagine sulla presunta infiltrazione di fondi qatarioti nei circoli vicini al primo ministro.

L’ufficio della procuratrice generale Gali Baharav-Miara ha già avvertito che un simile licenziamento richiederebbe il parere di un comitato consultivo, come stabilito nel 2016. Netanyahu, nel tentativo di aggirare la norma, ha inserito nella mozione una clausola che scavalca le decisioni dei governi precedenti.

Netanyahu: lo Shin Bet come il Deep State

Il premier israeliano non si ferma e gioca la sua carta: in un video pubblicato sul suo profilo ufficiale X, accusa il cosiddetto Deep State di sinistra di voler sabotare il suo governo. Un déjà vu che risuona da Oltreoceano e ricorda molto la posizione trumpiana sul nemico interno agli Stati Uniti.

«In America e in Israele, quando un leader di destra forte vince le elezioni, il Deep State di sinistra usa il sistema giudiziario per ostacolare la volontà popolare. Non vinceranno né qui né lì! Restiamo forte insieme», ha scritto Bibi.

La risposta di Bar tuttavia resta la stessa dei giorni precedenti: «Il dovere di fedeltà dello Shin Bet è, prima di tutto, nei confronti dei cittadini israeliani. Questo è il principio alla base di tutte le mie azioni e decisioni». Ha inoltre sottolineato che la richiesta di una «fedeltà personale» è in contrasto con l’interesse pubblico e, di conseguenza, «fondamentalmente illegittima»

Herzog interviene, Lapid attacca: “Netanyahu è fuori controllo”

Il presidente Isaac Herzog, solitamente lontano dalle polemiche politiche, ha sentito il bisogno di intervenire: «Il sistema giudiziario israeliano è un patrimonio della nostra democrazia», ha scritto sui social, rispondendo indirettamente al primo ministro. Più duro il leader dell’opposizione Yair Lapid, che ha accusato Netanyahu di «diffondere teorie del complotto pericolose» e di essere «in preda al panico».

Proteste a Tel Aviv e Gerusalemme

Nel frattempo, la tensione nelle piazze cresce. A Tel Aviv e Gerusalemme migliaia di persone stanno manifestando contro la guerra e per il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. «Il governo sta giustiziando gli ostaggi», dicono i manifestanti, puntando il dito contro la ripresa dell’offensiva a Gaza e il mancato raggiungimento di un accordo per la loro liberazione.

Operazione a Gaza: Israele divide la Striscia in due, raid e vittime

Sul terreno, le operazioni militari proseguono. L’Idf ha annunciato di aver schierato la Brigata Golani nel sud di Gaza e che la 252ª Divisione è entrata nel Corridoio Netzarim, tagliando di nuovo in due la Striscia. L’obiettivo, spiegano i comandi militari, è quello di «creare una zona cuscinetto e impedire il movimento dei terroristi».

Nella notte, almeno 14 persone sono rimaste uccise nei raid, tra cui un membro dell’Unops, l’agenzia Onu per i servizi di progetto. Un episodio che rischia di alimentare ulteriori tensioni con la comunità internazionale.

Anche la Cisgiordania resta al contempo un fronte potenzialmente esplosivo. «La lotta al terrorismo in Giudea e Samaria potrebbe espandersi in modo significativo», ha dichiarato Bibi Netanyahu, usando il termine biblico per riferirsi alla regione.

Bambini palestinesi evacuati, Crosetto: “L’Italia non resta indifferente”

In questo scenario di guerra e caos, una nota di speranza arriva dall’Italia. Un aereo dell’Aeronautica militare è atterrato ieri a Milano con a bordo un gruppo di bambini palestinesi feriti e gravemente malati, accompagnati da familiari e medici. Dopo lo scalo lombardo, il volo proseguirà per Pisa e Roma, dove i piccoli pazienti verranno accolti in strutture ospedaliere specializzate.
«Dietro ogni missione come questa ci sono storie di sofferenza, ma anche di speranza», ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto. «Questi bambini, costretti a lasciare la loro terra per potersi curare, rappresentano il volto più fragile di un conflitto che non risparmia nessuno. L’Italia non resta indifferente: continueremo a lavorare per garantire assistenza e protezione a chi ne ha bisogno».

L’operazione rientra nell’impegno umanitario del governo italiano, che oltre ai ponti aerei ha inviato aiuti attraverso la missione Eubam-Rafah e con la nave ospedale Vulcano.

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di Alice Carrazza - 20 Marzo 2025