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Morte del tiktoker di Sesto San Giovanni, la Procura apre un fascicolo per istigazione al suicidio

Cyberbullismo?

Morte del tiktoker di Sesto San Giovanni, la Procura apre un fascicolo per istigazione al suicidio

L'inchiesta non sarebbe collegata a messaggi social ricevuti dal giovane Davide-Alexandra Garuli che sul Tik Tok raccontava il suo percorso di transizione di genere. A breve l'autopsia

Cronaca - di Alessandra Parisi - 24 Marzo 2025 alle 17:13

La procura di Monza ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio e omessa custodia di arma sulla morte di Davide Garufi, il tiktoker 21enne che si è tolto la vita lo scorso 19 marzo a Sesto San Giovanni, nella sua abitazione. L’istigazione al suicidio, però, non sarebbe al momento collegata a messaggi social ricevuti dal giovane, che su TikTok nelle vesti di Alexandra raccontava il suo percorso di transizione di genere.  Lo ha confermato il procuratore della Repubblica di Monza Claudio Gittardi. Le indagini relative alle responsabilità di terzi nel portare il giovane a togliersi la vita non sono collegate ai messaggi apparsi sui social media, dove il 21enne da tempo descriveva la sua esperienza di transizione di genere.

La morte del tiktoker, si indaga per istigazione al suicidio

I parenti, sentiti dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Sesto San Giovanni, non hanno riferito di episodi di bullismo o cyberbullismo subiti dal 21enne. Il tiktoker viene descritto come un ragazzo fragile, con un passato di grande sofferenza, legato alla perdita di una sorella. È stata invece una vicina di casa a raccontare agli investigatori della vita social di Davide/Alexandra e degli insulti omofobi ricevuti. Stando alla testomianza della donna, con la quale il ragazzosi confidava, Garufi soffriva molto per tutti i messaggi di odio e bullismo che riceveva sui social.

Dal 2020 raccontava sui social il suo percorso di transizione di genere

Il giovane, dal 2020, ha pubblicato contenuti ironici. Poi via via  ha raccontato una parte molto personale della sua vita. Prima la sua nuova identità transgender con il nome di Alexandra, poi quella nuovamente di Davide, non binario. Sarebbe stato a partire da questo momento che sotto i suoi post sono comparsi commenti spesso con insulti, ora al vaglio degli inquirenti.

L’arma utilizzata era in dotazione al padre

Quanto alla pistola usata per uccidersi, si tratta dell’arma in dotazione al padre, che lavora come guardia giurata per un istituto di vigilanza privata. La pistola sarebbe stata lasciata dall’uomo nello zainetto del lavoro, da cui il 21enne ha potuto prenderla e usarla contro se stesso. Sul corpo del giovane la procura di Monza disporrà a breve l’autopsia. La morte del ragazzo ha avuto grande eco sui media e anche fra chi lo conosceva a Sesto San Giovanni. Non è mancata la lettura politica del dramma da parte della sinistra. Oggi Avs  in un comunicato, ha espresso “dolore e rabbia per la morte di Alex/Davide Garufi” ritenendo sia stato “vittima di bullismo transfobico”. La sua morte, neanche a dirlo, sarebbe il “frutto della cultura tradizionale che trova sostegno nei movimenti anti-scelta e nella destra intollerante”.

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di Alessandra Parisi - 24 Marzo 2025