
Il paradosso
Morte sotto i ferri, ma i chirurghi continuano a operare. La denuncia: 900 medici radiati o sospesi ancora esercitano
I numeri sono impressionanti: sono infatti circa 200 i medici italiani che sono stati radiati dal proprio ordine di appartenenza e che continuano a esercitare la professione in attesa del giudizio definitivo della Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (Ceeps). È la stima effettuata dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Complessivamente, sono circa 900 i fascicoli aperti. Si tratta di ricorsi presentati da tutte le tipologie di professioni sanitarie e per tutte le tipologie sanzioni disciplinari: avvertimenti, censure, sospensioni, radiazioni.
Due casi fanno scalpore in questi giorni, entrambi relativi a professionisti che operano a Roma. Il più recente riguarda la morte della bancaria in pensione, Simonetta Kalfus, deceduta dopo 10 giorni di agonia per una liposuzione. Ad operarla un chirurgo 73enne già nel mirino dei Nas e condannato ad un anno per lesioni colpose dopo l’operazione al seno di un’altra ragazza.
Continuano ad esercitare regolarmente anche Marco e Marco Antonio Procopio, i chirurghi estetici indagati per la morte di Margaret Spada. La ragazza siciliana è deceduta a 22 anni dopo una rinoplastica parziale in una clinica di Roma. Siciliana, si trovava nella Capitale proprio per sottoporsi all’intervento, ma ha presto cominciato ad accusare forti malori ed è morta in ospedale dopo tre giorni di agonia, il 4 novembre del 2024.
Secondo quanto ricostruisce il Corriere della Sera, i Procopio continuano a operare in una clinica poco distante da dove è morta la ventiduenne siciliana. Infatti, al momento nulla impedirebbe, almeno sulla carta, ai Procopio di fare il loro lavoro, nonostante le indagini e le «recensioni» delle altre pazienti, quelle sopravvissute, che hanno descritto ai Nas in fascicoli paralleli a quello di Margaret. «I medici fumavano durante gli interventi», i racconti delle donne confluiti nell’informativa dei militari, che hanno riscontrato diverse violazioni nello studio estetico adibito a clinica chirurgica.
Medici radiati: il paradosso che li lascia liberi di esercitare
L’Ordine dei medici capitolini non può adottare provvedimenti se non a sentenza di terzo grado, si precisa, un’eventuale sospensione si valuta solo ad atti giudiziari inviati dai magistrati. Tenendo presente che per La Procura, per il momento, non ha chiesto di inibire l’attività dei Procopio. Liberi di prendere appuntamenti.
Sulla vicenda Kalfus, l’Ordine dei medici capitolino, oltre ad esprimere ancora una volta la vicinanza alla famiglia della donna, assicura che “farà la sua parte”, dice all’Adnkronos Salute il presidente Antonio Magi, ricordando che le procedure permettono l’intervento dell’Ordine solo “dopo che la magistratura si è espressa in tutti i gradi di giudizio e, in caso di ricorso, anche dopo la decisione della Commissione centrale esercenti professioni sanitarie (Cceps) che è la nostra cassazione”.
Purtroppo questa commissione “ha un arretrato cospicuo, con circa 900 ricorsi a livello nazionale che ancora aspettano una decisione. È evidente che i tempi sono molto lunghi. Dal canto nostro chiediamo maggiore celerità a tutela di tutti, cittadini e professionisti”. In tema di procedure disciplinari all’Ordine di Roma, ad oggi sono aperti “almeno un centinaio di fascicoli, di questi l’80% sono penali e dobbiamo aspettare la sentenza definitiva, poi l’eventuale decisione della Cceps, per le eventuali azioni disciplinari. Ma nella provincia di Roma il Cceps ha 8 anni di arretrato. Siamo legati, come Ordini, a tempi e procedure lunghe – conclude Magi – ci vorrebbero procedimenti molto più veloci a salvaguardia dei cittadini”.
Forza Italia annuncia un emendamento per risolvere la questione
“Forza Italia, con un emendamento a mia prima firma presentato al Decreto PA, ha dato seguito all’allarme lanciato dal presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, riguardo ai ricorsi pendenti presso la Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (Ceeps). Il presidente Anelli aveva sollevato il problema delle lungaggini burocratiche, sollecitando provvedimenti per smaltire gli arretrati e fluidificare il lavoro della Commissione, a tutela in primo luogo dei cittadini e anche dei medici in attesa di giudizio, che aspettano una decisione certa”. Così in una nota Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia.
“Anelli – prosegue – si riferisce in particolare ai medici che si trovano in attesa di giudizio per ricorsi contro le radiazioni disposte dagli ordini professionali. Forza Italia ha quindi proposto l’istituzione di una commissione stralcio all’interno della Ceeps, come richiesto dalla Fnomceo, che possa affrontare e risolvere con priorità i ricorsi in sospeso relativi a sanzioni meno gravi. Questo intervento mira a velocizzare la conclusione dei procedimenti pendenti, evitando che i professionisti sospesi o radiati continuino ad esercitare. Confidiamo che il ministro Schillaci, sempre attento a tutte le istanze che arrivano dal mondo sanitario, dia parere favorevole all’emendamento così da dare una risposta rapida ed efficace a questa problematica”, conclude.