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Illegalità ipocrita a Padova

Moschea abusiva al posto di una galleria d’arte: ennesima “genuflessione” all’Islam. La sinistra chiude un occhio

Politica - di Federica Argento - 28 Marzo 2025 alle 20:34

Ennesima genuflessione all’Islam che dura da troppo tempo, con la sinistra che si gira dall’altra parte. “Da oltre dieci anni, in via Turazza a Padova, una galleria d’arte è stata trasformata in una moschea abusiva, creando una pericolosa invivibilità ai residenti. Il Comune di centrosinistra, nonostante le numerose segnalazioni, non è mai intervenuto”. La denuncia è di Anna Maria Cisint, europarlamentare della Lega. (video).

Ennesimo schiaffo: mosche abusiva al posto di una galleraia d’arte

Oltre alla situazione di illegalità e di sottrazione di uno spazio che in origine era adibito a spazio culturale, “i cittadini denunciano situazioni intollerabili: fedeli che pregano in strada bloccando la viabilità, schiamazzi notturni che rendono impossibile il riposo e persino minacce nei confronti di chi protesta. A tutto questo si aggiunge una preoccupante discriminazione: le donne sono costrette a entrare da un ingresso secondario nel retro dell’edificio”. Cirint non demorde: “Per affrontare questa emergenza, ho chiesto e ottenuto un incontro con il Prefetto di Padova- annuncia nel vido- . Nel corso di un lungo e proficuo confronto, abbiamo discusso la situazione e mi è stata garantita massima attenzione sul caso. La mia battaglia per il rispetto della legalità e dei diritti dei cittadini così tanto vessati dai centri islamici irregolari, non si ferma”.

Zone franche islamiche e illegalità

Non c’è solo Padova: enclavi musulmane nel cuore d’Italia, aree grigie fuori dal controllo delle istituzioni dove spesso si annida il radicalismo. “Le zone franche islamiche in Italia sono una realtà, soprattutto nei territori amministrati dalla sinistra, che troppo spesso chiude un occhio o peggio, si rende complice di situazioni fuori controllo”, denuncia Anna Maria Cisint. La quale ha video e foto a supporto di una situazione insostenibile: la documentazione evidenzia gruppi numerosi che si riuniscono nella moschea abusiva, con l’invasione nelle strade limitrofe di biciclette e monopattini. “Ho incontrato personalmente alcune famiglie con bambini, sui quali volti si legge tutta la loro paura e preoccupazione, costrette a vivere in un quartiere trasformato rispetto a quello a dove avevano comprato casa e da cui ora si sentono costretti a scappare”, racconta Cisint.

“Nelle ore di preghiera-  ha proseguito-  5 volte al giorno e pure la notte, la moschea si riempie al punto che centinaia di fedeli si riversano in strada; pregano sui marciapiedi, bloccano la viabilità lasciando scarpe e biciclette ovunque. Un disordine accompagnato da canti islamici che proseguono giorno e notte.  E chi prova a lamentarsi viene minacciato di morte, accerchiato e insultato. Pretendere la serenità è forse una colpa?”, chiede l’europarlamentare. Che poi fornisce un elemento fondamentale di discussine sui diritti lesi delle donne in questi ambienti. Anche in questo caso la sinistra ipocritamente chiude un occhio.

“Ne è una prova lampante il fatto che proprio in questo centro islamico, le donne devono entrare da un ingresso secondario, nascosto nel retro. L’ennesima vergognosa dimostrazione di come l’Islam radicale non voglia altro che calpestare le nostre leggi e i nostri valori alla luce del sole. Dove sono le femministe e le donne dem che si rimpiono la bocca del patriarcato e poi si girano dall’altra paete?=

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di Federica Argento - 28 Marzo 2025