
Pd 'costretto' a plaudire
Nasce una legge ad hoc contro il femminicidio: ci voleva un governo di destra
“Nonostante gli strumenti innovativi già adottati il numero dei femminicidi non cala, ogni tre giorni una donna muore: anche in vista dell’8 marzo abbiamo introdotto alcune modifiche che ci sembrano significative come il reato di femminicidio, proprio per rimarcare l’assoluta specificità del femminicidio che dipende da questioni strutturali della società, quindi va isolato come reato per far capire la diversità”. Lo ha detto la ministra alle Famiglia e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella a margine di un evento organizzato dal suo ministero al Maxxi per l’8 marzo. “In questa legge ci sarà anche – ha spiegato – un’attenzione alla formazione dei magistrati. Perché il problema è intervenire prima del fattaccio, prima che ci sia il femminicidio, con gli strumenti delle misure cautelari in modo intelligente accorgendosi subito di quanto sta avvenendo”.
Arianna Meloni: norma ad hoc contro il femminicidio per tutelare le donne
“Non l’ho ancora letto – commenta il capo della segreteria politica di FdI, Arianna Meloni – ma so che ci sono degli inasprimenti delle pene ed anche misure cautelari più incisive quando una donna si sente in pericolo. Ad esempio viene aumentata la distanza che adesso è di 500 metri. In modo tale che possiamo arginare tutta una serie pericoli che hanno portato lo scorso anno all’uccisione di tante donne”.
“Sono venuta qui – prosegue Arianna Meloni – come militante di Fratelli d’Italia e mi sono commossa – ha poi spiegato – a sentire le storie delle donne. Perché è vero che spesso le donne rimangono invisibili, nel loro lavoro di cura non si vedono quei gesti eroici, quei gesti di sacrificio che noi facciamo, anche ogni giorno nelle nostre case, e che molte donne hanno fatto in un contesto storico difficilissimo: hanno fatto delle cose grandissime”.
Il Pd plaude alla misura, ma tira in ballo il patriarcato
Una norma attesa per la quale ci voleva evidentemente un governo di destra guidato da una donna. E anche la sinistra è costretta ad applaudire: “L’annuncio dell’istituzione della fattispecie di reato di femminicidio da parte del Consiglio dei ministri di oggi, con un disegno di legge che nel contempo rafforzerebbe altre misure e mettendo al centro la tutela delle donne vittime di violenza, pare andare nella direzione da noi molte volte invocata e potrebbe dunque essere un utile passo avanti”. Lo dicono i parlamentari del Pd che fanno parte della commissione bicamerale sul femminicidio: Cecilia D’Elia, Sara Ferrari, Antonella Forattini, Valentina Ghio, Filippo Sensi e Valeria Valente.
“Attendiamo ovviamente di vedere il testo – proseguono gli esponenti dem – ma le norme preannunciate rispecchierebbero il lavoro trasversale della commissione bicamerale femminicidio e prima, della commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere”. Il Pd cavilla ovviamente sul resto, con la solita retorica: “Femminicidio e violenza di genere sono fenomeni culturali, legati alla sperequazione di potere tra uomo e donna – prosegue la nota comune – e a modelli sociali e di relazione segnati da un patriarcato che ancora persiste”. Mentre la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella parla di “atto dovuto”. Che però non hanno compiuto i governi appoggiati dal centrosinistra. Insomma, è la solita musica: mentre la sinistra pronuncia slogan, la destra di governo agisce.