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Occhio per occhio, dazio per dazio: linea dura della Ue sulle auto. La Ferrari attacca: prezzi su del 10% negli Usa

La guerra commerciale

Occhio per occhio, dazio per dazio: linea dura della Ue sulle auto. La Ferrari attacca: prezzi su del 10% negli Usa

Politica - di Gabriele Caramelli - 27 Marzo 2025 alle 18:56

“Siamo pronti a tutelare i nostri interessi economici e, se necessario, forniremo una risposta ferma, proporzionata, solida, ben calibrata e tempestiva a qualsiasi misura sleale e controproducente da parte degli Stati Uniti”, ha affermato un portavoce della Commissione europea durante l’incontro giornaliero con la stampa, in seguito alla decisione degli Usa di introdurre i dazi al 25% sul settore automobilistico europeo. Anche la rinomata casa automobilistica Ferrari ha scelto di prendere provvedimenti in questo senso, aggiornando le nuove condizioni doganali fino a un aumento massimo del 10 per cento sulle importazioni verso gli Usa e confermando che gli obiettivi finanziari dell’azienda per il 2025 restano invariati.

“La questione non è se siamo sorpresi, ma se siamo preparati”, ha aggiunto il funzionario europeo: “Voglio sottolineare ancora una volta che la nostra priorità è trovare una soluzione negoziata che funzioni per entrambe le parti e rafforzi la nostra relazione, che è, senza paragoni, la più forte al mondo”. L’obiettivo delle istituzioni europee è quello di rafforzare la partnership con gli Usa senza smantellare il rapporto, anche se “le misure annunciate dagli Stati uniti vanno nella direzione completamente sbagliata”.

L’Ue reagisce ai dazi: “Non vogliamo essere costretti a prendere contromisure…”

“Non vogliamo essere costretti a imporre contromisure sulle importazioni statunitensi nell’Ue, riteniamo che non porti benefici a nessuno, né a noi né agli Stati Uniti”, ha continuato il portavoce europeo, che ha poi sottolineato come i dazi siano “un danno economico auto-inflitto”. Inoltre, la Commissione europea ha annunciato di voler trasmettere una lista definitiva dei prodotti statunitensi da sanzionare agli stati membri per ottenere un’approvazione. Secondo il funzionario europeo, l’elenco sarà selezionato “con attenzione per massimizzare l’impatto sugli Usa e minimizzarlo sulla nostra economia europea” e stilato in modo “giudizioso e ben calibrato”.

Invece, per quanto riguarda l’applicazione delle contromisure Ue, il delegato ha spiegato che queste saranno allineate con quelle su acciaio e alluminio, previste dal 13 aprile. Questa decisione è stata presa anche per comprendere quali misure adotteranno gli Usa dal 2 aprile, data che il presidente Donald Trump ha definito come “giorno della liberazione” e in cui dovrebbero iniziare una serie di dazi che lui ha descritto come “reciproci ed equivalenti” a quelli selezionati dagli altri Paesi contro gli Usa.

L’Unione europea ha offerto “un’opportunità molto importante agli Usa”

“È vero che la missione di Maros Sefcovic a Washington DC non ha portato risultati negoziati sui temi che auspicavamo”, ha ammesso il portavoce europeo, per poi annunciare che il commissario per il commercio ha comunque offerto “un’opportunità molto importante” per il rafforzamento delle relazioni con l’attuale amministrazione statunitense e rimarcando le ragioni dell’Ue, che è impegnata a “cercare un accordo vantaggioso per entrambe le parti, al posto di queste misure che nuocciono a tutti”. Parallelamente, la Commissione “sta dialogando con alleati e partner globali in tutto il mondo su queste misure, poiché riteniamo che avranno un impatto sull’economia globale – ha sottolineato il rappresentante europeo – è una delle tante ragioni per cui stiamo investendo tempo ed energie nel tentativo di evitarle”, nonostante Trump abbia richiesto di non fare fronte comune con altri paesi già sanzionati come il Canada.

Per evitare il rischio del “dumping cinese”, ovvero la politica predatoria a livello economico da parte di Pechino, il funzionario ha ribadito che l’Unione europea “adotterà tutte le misure necessarie per proteggere il mercato unico, l’industria e le imprese. Quando serviranno iniziative comuni ne parleremo, ma ora non è il momento”.

 

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di Gabriele Caramelli - 27 Marzo 2025