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Omicidio Kennedy, nei documenti desecretati la verità sui rapporti tra il presidente e la Cia

Il ruolo dei servizi segreti

Omicidio Kennedy, nei documenti desecretati la verità sui rapporti tra il presidente e la Cia

Per Jefferson Morley, un ex giornalista del Washington Post che ora cura il blog “Jfk Facts”, la pubblicazione dei carteggi è "una storia sensazionale, non una cosa insignificante come vogliono farvi credere"

Esteri - di Gabriele Caramelli - 20 Marzo 2025 alle 17:17

Nei 69mila documenti sull’omicidio di John Fitzgerald Kennedy, pubblicati per ordine di Donald Trump, c’è anche l’annotazione, in forma integrale, che per decenni ha alimentato le teorie del complotto a proposito di un possibile coinvolgimento della Cia nell’assassinio dell’allora presidente americano. Si tratta dello “Schlesinger memo”, redatto a giugno del 1961 da Arthur Schlesinger, il consigliere di Jfk che poi è diventato un importante storico e biografo della famiglia Kennedy. Il dossier, stilato dal suo uomo fidato, racconta le intromissioni della Cia nelle scelte di Kennedy sulla politica estera, con l’obiettivo di ostacolarle. In realtà, l’esistenza di questo documento è ben nota da tempo, tanto che in passato venne già pubblicato, sebbene con tanti omissis giustificati da ragioni di sicurezza.

Il documento che mostra i piani di Kennedy per riorganizzare la Cia

Secondo Nbcnews, lo “Schlesinger memo” non riporta alcuna prova della vicinanza tra la Cia e l’assassino di Kennedy, Lee Harvey Oswald. Le parti del dossier che erano state censurate dagli omissis e che ora sono state rese pubbliche contengono informazioni operative riguardo gli agenti della Cia, oltre al numero esatto degli agenti operativi all’epoca all’ambasciata di Parigi e le fonti d’informazione in Paesi come l’Austria e il Cile. Fra i passaggi che in passato erano stati sottoposti a oscuramento anche quelli che spiegano come i servizi segreti americani provassero a “monopolizzare contatti con esponenti politici francesi”.

L’esperto di “JfK facts”: «Il presidente non si fidava: i documenti sono sensazionali»

Per Jefferson Morley, un ex giornalista del Washington Post che ora cura il blog “Jfk Facts”, la pubblicazione di questi carteggi è invece “una storia sensazionale, non una cosa insignificante come vogliono farvi credere”. Successivamente, Morley ha spiegato all’Nbcnews che la versione dello “Schlesinger memo” senza omissis mostra “i piani di Kennedy per riorganizzare la Cia”. “Ora comprendiamo perché Kennedy non aveva fiducia nella Cia e questa sfiducia, siamo sicuri, era ricambiata dai funzionari della Cia a cui non piacevano le sue politiche liberal”, ha aggiunto il giornalista, che ha poi ricordato come tutti gli archivi segreti su Jkf dovessero essere aperti già dal 2017, sulla base di una legge approvata nel 1992. In quel periodo, Trump aveva già iniziato a pubblicare alcuni documenti, lasciando del tempo alle agenzie di intelligence per valutare cosa dovesse rimanere segreto.

Ogni nuova pubblicazione apre un ulteriore capitolo sull’assassino dell’ex presidente

Nel 2022 l’ex presidente Joe Biden ha pubblicato 13mila file, dopo una causa della Mary Ferrell Foundation, che raccoglie documenti sulla morte di Jfk. Secondo Morley, che lavora per questa fondazione, ad ogni nuova pubblicazione “apriamo una nuova finestra sul monitoraggio che la Cia aveva condotto su Oswald prima dell’assassinio”. James Angleton, uno dei fondatori della Cia, aveva già avviato un’indagine su Lee Oswald a novembre del 1959, anno in cui abbandonò i Marine e fuggì, attraversando Helsinki, in Unione Sovietica.

L’ex redattore del Washington post ha spiegato che i servizi segreti americani controllavano le posizioni politiche, la vita personale, i viaggi e i contatti all’estero dell’assassino di Kennedy. Inoltre, Angleton aveva una documentazione di 180 pagine su Oswald “sulla propria scrivania una settimana prima che Kennedy andasse a Dallas”, ha aggiunto Morley. Oswald era rientrato negli Usa un anno prima dell’omicidio del presidente democratico, dopo essersi sposato con Marina Prusakova a Minsk, oggi capitale della Bielorussia e allora città dell’allora Unione sovietica.

 Domande senza risposta

“Quindi la domanda è: la Cia è stata incredibilmente, atrocemente incompetente su Oswald, oppure Angleton stava gestendo un’operazione che lo coinvolgeva?”, si è chiesto Jefferson Morley, confessando che “non abbiamo la risposta a questo perché ci sono ancora dei documenti importanti che devono venire fuori, ma questo è un grande inizio”.

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di Gabriele Caramelli - 20 Marzo 2025