
Dimissioni dal Gemelli
Papa Francesco rompe il silenzio con ironia: “Sono ancora vivo!”. Domani tornerà a Santa Marta
Dopo 37 giorni di ricovero e due crisi respiratorie, Bergoglio è pronto a lasciare l'ospedale per tornare alla sua missione con il sorriso
«Il Santo Padre è in dimissione, domani tornerà a Santa Marta». Parole semplici, ma cariche di sollievo e gratitudine, quelle pronunciate oggi dal professor Sergio Alfieri, il medico che da 37 giorni coordina le cure di Papa Francesco al policlinico Gemelli. Dopo una degenza lunga, difficile e segnata da momenti critici, Bergoglio è pronto a l’ospedale. L’anima della Chiesa si appresta a riabitare la sua dimora terrena, mentre l’intera comunità cattolica e romana tira un respiro di sollievo.
Papa Francesco pronto a tornare a Santa Marta
Il Pontefice era stato ricoverato il 14 febbraio per «un’insufficienza respiratoria acuta dovuta ad una infezione polimicrobica». Virus, miceti e batteri – una triade insidiosa – avevano causato «una polmonite bilaterale severa» che ha richiesto cure intensive e combinate: «farmacologiche, ossigenoterapia ad alti flussi e ventilazione meccanica non assistita». Alfieri lo ha ammesso chiaramente: «Durante il ricovero del Santo Padre ci sono stati due episodi molto critici nei quali è stato in pericolo di vita». È stato un recupero lento, ma ora il peggio è passato.
Bergoglio non ha perso l’ironia: “Sono ancora vivo”
A confermare il miglioramento è anche il tono di Papa Francesco, che ai medici ha detto con una punta di umorismo: «Sono ancora vivo». E così, tra sorrisi e fisioterapia, il Pontefice si prepara a tornare alla sua quotidianità a Santa Marta. Ma la convalescenza non è finita: «Ci vorranno almeno due mesi di riposo e ci vorrà tempo anche per far tornare la sua voce come prima», spiegano i medici. L’ossigeno lo accompagnerà ancora «finché ne avrà bisogno», e per ora sono sconsigliati incontri con gruppi o attività che comportino grandi sforzi.
Nonostante questo, Francesco non rinuncia alla sua missione. Domani, infatti prima di lasciare il Gemelli, «si affaccerà dalla finestra della stanza in cui è ricoverato al termine dell’Angelus», fa sapere Matteo Bruni, direttore della Sala stampa della Santa Sede. L’Angelus sarà verrà distribuito in forma scritta, com’è stato nelle ultime settimane, ma lo sguardo, il gesto e la presenza valgono più di mille parole.
Papa Francesco: “Vi sento vicini nella preghiera”
Ma Francesco non ha mai smesso di pensare ai tanti fedeli. «Vi sento vicini nella preghiera», ha fatto sapere oggi dal letto d’ospedale. E ha voluto sottolineare il legame spirituale con quanti si sono stretti a lui in questo periodo difficile: «Anche se non posso essere fisicamente presente in mezzo a voi, vi esprimo la mia grande gioia nel sapervi uniti a me e tra di voi nel Signore Gesù, come Chiesa». Poi l’invito, tenero e deciso: «Vi raccomando, anche voi continuate a pregare per me».
Non mancano i segni concreti del suo instancabile ministero. Dal Gemelli, Francesco ha nominato il nuovo nunzio apostolico presso l’Unione Europea, monsignor Bernardito Auza, e ha istituito una nuova diocesi in Paraguay, quella di Caazapá, affidandola a padre Marcelo Benítez Martínez.
Francesco “riesce ad illuminare le tenebre”
Intanto, all’esterno del Gemelli, si prepara un piccolo, grande tributo. Gianpiero Cioffredi, referente di Libera Lazio, ha annunciato: «Domani alle 12 saremo al Policlinico per salutare Papa Francesco. Porteremo al Pontefice l’augurio di buona salute pronunciato da don Luigi Ciotti e l’abbraccio dei familiari delle vittime della violenza mafiosa». Perché, anche «in questi giorni di fragilità, Papa Francesco con il suo magistero di pace e giustizia riesce ad illuminare le tenebre di un mondo attraversato da guerre e disuguaglianza».