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Italia-Africa
Piano Mattei e dazi, Tajani in Algeria: “Partner strategico per l’energia, ma possiamo fare di più”
Il ministro degli Esteri: "Possiamo lavorare e cercare di liberare spazi che si potrebbero perdere sia sul mercato unico europeo sia sul mercato americano"
Passa per Algeri la strategia italiana anti-dazi. Proprio dal paese nord-africano può nascere un’importante operazione strategica per arginare gli effetti della crisi industriale tedesca e, soprattutto, dei dazi minacciati dall’amministrazione Usa. La pensa così Antonio Tajani in visita in Algeri dove ha incontrato il presidente Abdelmadjid Tebboune ed il suo omologo Ahmed Attaf. Il ministro degli Esteri ha sottolineato i rapporti di “straordinaria positività” con l’Italia. L’Algeria “è fondamentale per il nostro approvvigionamento energetico”, ha ricordato Tajani, “nel 2024 si è confermata nostro primo fornitore di gas naturale. Coprendo circa il 39% delle importazioni grazie anche all’accordo Eni-Sonatrach. Un paese che offre opportunità ancora da esplorare a fondo anche in altri settori, dalla difesa all’agricoltura, dal turismo all’industria navale. Il quadro internazionale “rischia di complicarsi un po’”, ha riconosciuto Tajani, prendendo la parola davanti a un gruppo di imprenditori italiani arrivati nella capitale nordafricana per un Business Forum Italia-Algeria.
Tajani in Algeria, da qui la strategia italiana contro i dazi
Lo spauracchio dei dazi agita le cancellerie europee, ma il governo – secondo il ministro – è in grado di “condurre la nave in porto”. In altre parole, come sottolinea il servizio dell’inviato di Adnkronos Piero Spinucci, può salvaguardare gli interessi delle nostre imprese, soprattutto quelle più esposte all’estero. Fino a raggiungere quei 700 miliardi di euro di export che ha fissato come obiettivo della legislatura. “Come governo abbiamo deciso di seguire una strategia che ci permetta di difendere la nostra leadership mondiale per quanto riguarda il commercio. E abbiamo individuato Paesi come l’Algeria dove poter lavorare o cercare di liberare spazi che si potrebbero perdere sia sul mercato unico europeo sia sul mercato americano”, ha spiegato Tajani.
“È uno dei paesi dove possiamo cercare di fare di più”
“Questo è uno dei Paesi dove possiamo cercare di fare di più”, ha confermato il titolare della Farnesina. “Abbiamo un partenariato energetico che rappresenta un modello per le relazioni tra le due sponde del Mediterraneo. Ma si può “fare molto di più di quello che stiamo facendo”. Con l’Algeria – ha detto Tajaini – “lavoriamo nel settore delle rinnovabili, ma abbiamo pensato anche di lavorare di più in altri settori come quelli agroindustriale, delle costruzioni navali. E in altri settori produttivi dove l’esperienza italiana e il nostro saper fare può essere utile. Siamo la quarta potenza commerciale mondiale e la seconda potenza industriale europea e vogliamo utilizzare tutta questa nostra forza per rinforzare la collaborazione con un Paese amico”. Il ministro ha anche voluto sottolineare che i legami con Algeri non devono essere limitati ha una stagione temporale. “I rapporti tra i nostri Paesi devono avere un orizzonte strategico e dobbiamo rinforzare ancora di più la nostra collaborazione cercando di lavorare anche in altri settori”. In questo quadro il Piano Mattei può rappresentare uno strumento utile nel dare nuovo impulso alla collaborazione fra Italia e Algeria.
Non solo affari, sinergie sulla migrazione illegale
“Il continente africano è un continente ricco ma non sempre riesce a sfruttare a pieno le proprie risorse. Il popolo algerino è riuscito a sfruttare le risorse sottoterra e lo ha fatto anche grazie a Enrico Mattei. Dal vantaggio dell’Algeria ne abbiamo avuto uno anche noi perché possiamo comprare gas da un Paese amico”. Infine un Paese con il quale non solo fare affari , ma che rientra anche nella strategia italiana di contrasto alla migrazione illegale.