
Il segreto di Pulcinella
Picierno alza il tiro contro Schlein: «Pd in fibrillazione, ci sono problemi. No alla donna sola al comando»
Dall'esponente dem un attacco a tutto campo alla linea della segretaria: dalle decisioni imposte dall'alto alla maggiore attenzione agli alleati che al dibattito interno, dall'insostenibile contrapposizione tra guerrafondai e pacifisti all'isolamento cui il partito si è condannato in Europa
Dice che è «inutile girarci intorno» e non lo fa: Pina Picierno parla apertamente delle tensioni interne al Pd, punta l’indice contro le decisioni prese dall’alto e avverte Schlein che «la donna sola al comando non va bene». Intervistata dal Foglio, la vicepresidente del Parlamento europeo scaglia insomma un attacco diretto a Elly Schlein nel momento in cui, dopo la surreale performance di piazza del Popolo, la segretaria appare più in difficoltà che mai.
Picierno contro Schlein: «La donna sola al comando non va bene»
«Siamo in fibrillazione, ci sono dei problemi con il posizionamento europeo del Pd», ha detto, partendo dal voto della scorsa settimana sul ReArm Europe e sottolineando che «arrivano decisioni dall’alto senza che ci si confronti». «L’uomo solo, anzi la donna sola al comando non è un modello che va bene al Pd», ha avvertito Picierno, per la quale «un altro Pd è possibile», ma «più che un congresso, serve un confronto vero sui temi».
L’attacco sulla mancanza di visione e sulla strategia: «Si pensa troppo a compiacere gli alleati»
«Il Pd è sempre casa mia. Una casa che ho contribuito a costruire. Credo che sia sbagliato, anche quando si è nel dissenso, portarsi via il pallone o creare piccoli orticelli personali, convinti che poi si riesca a trasformarli in partiti di massa», ha detto ancora Picierno, evidentemente nient’affatto intenzionata a mollare la presa. «Credo che quello che ci è mancato in questi mesi sia stata una discussione interna seria. Un partito, per vivere, non ha bisogno di unanimismi ma di capire come il comune orizzonte possa declinarsi in modo complementare. Si pensa troppo a compiacere gli alleati e meno a chi, dentro questo partito, da anni lotta sui territori».
La «posizione problematica» in Europa e rispetto ai socialisti
Per quanto riguarda poi i rapporti tra il gruppo dirigente del Pd e il resto dei socialisti europei, che a differenza dei dem hanno votato a favore del Piano von der Leyen per la difesa europea, per Piecierno «è chiaro che nel momento in cui si riduce il dibattito sul riarmo alla contrapposizione tra guerrafondai e pacifisti, allora si sta dicendo che pure Sánchez, Costa e Starmer e Scholz sono guerrafondai, e questa è una posizione evidentemente problematica per un partito come il Pd».
La domanda senza risposta: «A che pro?»
«Io personalmente non penso affatto che la classe dirigente del progressismo europeo e mondiale sia fatta di guerrafondai», ha chiarito ancora l’esponente dem, sottolineando che «io contesto proprio la scelta di raccontare il piano von der Leyen come una rincorsa al riarmo nazionale, anche perché ci sono i famosi 150 miliardi di euro di debito comune per la difesa europea, si parla di acquisti congiunti, di appalti comuni. C’è tanto di europeo in quel piano, perché negarlo? A che pro?».