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Pnrr, Foti zittisce le sinistre: “L’Italia è prima per rate, importi e obiettivi conseguiti”

Fake delle opposizioni

Pnrr, Foti zittisce le sinistre: “L’Italia è prima per rate, importi e obiettivi conseguiti”

Politica - di Sara De Vico - 14 Marzo 2025 alle 16:53

Il Green deal Ue “è un’ubriacatura ideologica”. Non usa mezzi termini il ministro per gli Affari europei, la Coesione e il Pnrr, Tommaso Foti intervenendo a Let Expo, la fiera organizzata da Alis Service in collaborazione con Veronafiere, parlando dei contraccolpi del vangelo della transizione verde. “Se noi non mettiamo il sistema produttivo in condizione di essere tale, se pensiamo che la competitività si realizzi con centinaia di chilometri di Gazzetta europea, condanniamo il sistema industriale europeo alla sua fine”.

Dazi, Foti: la Ue deve dare un messaggio di prudenza

Immancabile una riflessione di stretta attualità sui dazi Usa e le contromisure europee, all’insegna della cautela. “L’Europa – sottolinea Foti – dovrebbe dare un messaggio rivolto alla prudenza e non ad aizzare gli animi. La cosa peggiore, con un principio di incendio, è pesare spegnerlo gettando benzina, non lo spegneremo mai”. Una posizione, quella italiana, improntata a evitare allarmismi. Sul tema anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine del suo bilaterale con il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha sottolineato che “un braccio di ferro non serve a nessuno”.

Pnrr, l’Italia è prima per rate, importi e obiettivi

Quanto al Pnrr il ministro per gli Affari europei ha sottolineato che l’Italia in Europa può vantare record. “È prima per rate, è prima per importi ed è prima per numero di obiettivi conseguiti”. Parole che mettono a tacere le accuse e le polemiche delle opposizioni su presunti ritardi all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Capisco – dice l’esponente di FdI – che si debba fare politica nel modo più tragico possibile. Ma abbiamo speso il 52% dei fondi assegnati e se avessimo speso anche i fondi non assegnati avremmo fatto un danno”. Il ministro riconosce poi che “vi sono dei settori in cui la spesa funziona molto bene ed altri in cui è rallentata”. Poi un stoccatina alle amministrazioni regionali. “Per le Regioni quando si parla di sanità e scuola non ci sono mai soldi, ma ci sono 16,8 miliardi per la sanità e 17 miliardi per la scuola. Quindi il governo centrale ha fatto la sua parte. Ognuno si prenda oneri e onori e alcuni oneri non competono al governo”

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di Sara De Vico - 14 Marzo 2025